Nella Spagna in crisi

Nella Spagna in crisi Nella Spagna del Seicento, pesantemente segnata dalla cultura controriformistica e dalla consapevolezza storica di una crisi politica irreversibile, all idealismo rinascimentale subentra un realismo venato da un desiderio di evasione nel sogno. I maggiori interpreti di questo clima culturale sono Félix Lope de Vega Carpio (1562-1635), Tirso de Molina (pseudonimo di Gabriel Téllez, 1579-1648) e Pedro Calder n de la Barca (1600-1681). Lope de Vega Lope de Vega interpreta i gusti del suo pubblico e al tempo stesso le esigenze di riforma degli autori di teatro, che cercano in quel periodo nuove strade, prendendo le distanze dai precetti aristotelici rivitaRafael Ximeno y Planes, Ritratto lizzati dai letterati del Cinquecento. Nel 1609 pubdi Felix Lope de Vega Carpio, 1775-1810. Londra, British Museum. blica un trattatello intitolato Nuova arte di far commedie in questi tempi, in cui detta la sua formula per la commedia moderna: abbandono delle regole antiche e fusione di comico e tragico, a imitazione di quanto avviene nella vita reale; più che i precetti ricavati dalle opere degli autori antichi, il modello degli scrittori moderni deve essere la natura. La sua produzione per le scene ha del prodigioso: di lui ci sono giunte oltre quattrocento commedie, ma i contemporanei gliene attribuivano più di mille. Una produzione così vasta è difficilmente classificabile e presenta una grande eterogeneità di temi storici, mitologici, religiosi, amorosi e di forme. Lope de Vega è maestro nel costruire intrecci amorosi, intrighi e giochi d apparenze ingannevoli, dove il sentimento trionfa a seguito di mille astuzie, raggiri e persino miracoli, come accade nella Dama sciocca (1613), in cui la forza della passione riesce a rendere intelligente persino la più stolta delle fanciulle. Giocando sul conflitto tra onore e amore, egli sa toccare anche le corde del tragico, come in Non è vendetta il castigo (1631) o nel Cavaliere di Olmedo (1620-1625). Di grande novità sono i cosiddetti drammi dell onore contadino (come Fuenteovejuna, 1612-1614), nei quali l autore mette in scena la rivolta di umili lavoratori delle campagne che, di fronte ai soprusi di un tirannico signore, si ribellano difendendo il proprio senso dell onore. Lo spessore del conflitto, la forza delle passioni e l animo nobile dei personaggi hanno assicurato a queste opere un successo duraturo, e in tempi moderni in situazioni sociali di oppressione e di dittatura politica non sono mancate riletture in chiave democratica, che le hanno interpretate come una denuncia dell arroganza del potere e una difesa della dignità umana. Tirso de Molina Seguace di Lope de Vega è Tirso de Molina, autore di oltre quattrocento opere nelle quali, rispetto al maestro, mostra una più raffinata capacità di approfondire la psicologia dei personaggi. Il suo talento di drammaturgo si esprime oltre che in opere destinate a un duraturo successo come Don Gil dalle calze verdi (1615), Gli amanti di Teruel (1615) e La prudenza nella donna (1622) in quello che è forse il suo testo più celebre, Il beffatore di Siviglia (1612-1620), che, riprendendo l argomento dalle narrazioni popolari, inaugura la tradizione europea del personaggio letterario di Don Giovanni. 160 / IL SEICENTO

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento