Si scrive

DALLA SCRITTURA ALLE SCRITTURE SI SCRIVE Esercizio 1 Leggi questa intervista in forma diretta. Trasformala e riducila in un intervista in forma indiretta (30 righe di scrittura a mano o 3000 battute di videoscrittura). Il modo della replicabilità ovviamente si può applicare anche alla scuola. Ma con esiti spesso negativi. LA SCUOLA NELLA RETE: BASTA INGENUIT . INTERVISTA A EVGENIJ MOROZOV di Vichi De Marchi La rete non necessariamente ci rende più liberi. In che modo il web cambia la scuola, i processi di apprendimento e i contenuti? Che cosa possono fare gli insegnanti? La parola a Evgenij Morozov. Evgenij Morozov è uno dei massimi studiosi della rete. Sociologo bielorusso, esperto di media, è anche un osservatore fortemente critico dell universo del web. Autore di numerosi libri tra cui Internet non salverà il mondo e L ingenuità della rete, Morozov mette in guardia dagli eccessi di cyber-ottimismo. La rete non necessariamente sostiene la democrazia, afferma. Può, anzi, essere usata dai regimi più autoritari per aumentare la spinta repressiva. E anche nel settore dell apprendimento, il web e le mille applicazioni esistenti offrono, oltre a molti vantaggi, anche non pochi rischi. Il senso critico sottolinea non va mai abbandonato. Non necessariamente rete e democrazie vanno di pari passo e non è così automatico che la rete ci renda più liberi. Questo è uno dei punti di forza dei molti articoli e libri che lei ha scritto negli ultimi anni. Ma cosa succede nella scuola? Come cambia il processo di apprendimento grazie o a causa del web? Non esiste la rete come prodotto astratto, ciò che usiamo ogni giorno sono prodotti commerciali, di grandi multinazionali come Google o Facebook. Sarebbe facile costruire delle piattaforme che siano grandi raccoglitrici di dati ma che nello stesso tempo proteggano davvero la privacy. Non viene fatto perché questi servizi sono pagati attraverso la pubblicità. Servirebbero invece degli investimenti pubblici per creare delle piattaforme rispettose degli utenti, e in questo caso specifico, per esempio, della privacy degli studenti. In Usa ma anche in Europa il settore dell apprendimento è diventato un grande generatore di profitti. Le aziende tecnologiche hanno interesse ad investire per creare servizi che possano essere replicati, cioè venduti, ovunque. Pensiamo a servizi come Uber. Una volta creato lo si riproduce ovunque, dall Africa all India all Europa. Le grandi società devono cercare modelli replicabili. Come tutto ciò si può riflettere nella scuola? Il modo della replicabilità ovviamente si può applicare anche alla scuola. Ma con esiti spesso negativi. Ad esempio, nell istruzione online, il modello dei test per gli esami finirebbe per essere lo stesso ovunque nel mondo. E questo varrebbe anche per i test intermedi. Oppure pensiamo a fenomeni come Amazon. Questo colosso ha fatto un accordo con la città di New York per vendere eReader per le scuole. Studenti e insegnanti li usano per accedere ai libri di testo. Da una parte c è una corrente ideologica abbastanza forte che dice che noi dobbiamo personalizzare il nostro processo educativo, di apprendimento. Tutto ciò che studiamo dovrebbe essere ritagliato su di noi in modo molto preciso, adatto ai nostri bisogni e alle nostre mete. Ma per fare questo serve che le piattaforme raccolgano un enorme quantità di dati su di noi. Tempo fa ho scritto un libro tradotto in Italia con il titolo Internet non salverà il mondo. Il titolo riprende, negandola, l idea, molto popolare nella Silicon Valley, che Internet salverà il mondo. 198 69164D_48P0871_INTE_BAS@0198.pgs 01.10.2018 10:15

Specchi incantati - Quaderno di scrittura
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Antologia primo biennio