Specchi incantati - volume C

ODISSEA 180 185 190 195 200 e sedutisi battevano l acqua canuta coi remi. Ma appena distammo quanto basta per sentire chi grida, benché noi corressimo, non sfuggì ad esse la nave veloce che s appressava e intonarono un limpido canto: Vieni, celebre Odisseo, grande gloria degli Achei, e ferma la nave, perché di noi due possa udire la voce. Nessuno mai è passato di qui con la nera nave senza ascoltare dalla nostra bocca il suono di miele, ma egli va dopo averne goduto e sapendo più cose. Perché noi conosciamo le pene che nella Troade vasta soffrirono Argivi e Troiani per volontà degli dèi; conosciamo quello che accade sulla terra ferace . Così dissero, cantando con bella voce: e il mio cuore voleva ascoltare e ordinai ai compagni di sciogliermi, facendo segni cogli occhi: ma essi curvi remavano. Subito Perimede ed Euriloco alzatisi mi legarono e strinsero di più con le funi. Ma quando le superarono e più non s udiva la voce delle Sirene né il loro canto, subito i fedeli compagni la cera levarono che gli spalmai sulle orecchie, e dalle funi mi sciolsero. Omero, Odissea, libro XII, vv. 165-200, trad. di G.A. Privitera, Mondadori, Milano 2015 180. acqua canuta: acqua biancheggiante per la schiuma. 181. Ma appena... grida: non appena si trovarono alla distanza dalla quale si può avvertire un grido. 182. non sfuggì ad esse: non passò inosservata. 183. limpido: armonioso. 185. noi due: le Sirene in Omero sono ancora due. Sarebbero diventate tre nella tradizione successiva. 186. nera nave: nera a causa della pece spalmata sulla chiglia per impermeabilizzarla. 187. il suono di miele: il canto soave e dolce come il miele. Nel libro XII Circe aveva avvertito Odisseo che le Sirene stregano i naviganti con il loro canto meraviglioso quanto fatale, come dimostrano gli scheletri umani marcenti che popolano gli scogli attorno a esse. 190. Argivi: gli Achei. 191. ferace: fertile. 195. Perimede ed Euriloco: gli stessi compagni hanno accompagnato Odisseo nell Ade. A tu per tu con il testo Che cosa cantavano di così irresistibile le Sirene ai marinai di passaggio? Purtroppo non possiamo conoscere le parole con cui esse cercano di allettare Odisseo: ancora oggi i lettori conservano una insoddisfatta curiosità, nonostante abbiano tentato di razionalizzare l episodio, prosaicamente ricondotto da alcuni ai rischi della navigazione nel mar Tirreno. Il canto delle Sirene, mito intramontabile del pericolo mortale connesso a certa seduzione femminile, rappresenta un inalterato mistero. L unica cosa certa è la tenacia di Odisseo, desideroso di affrontare l ennesima prova della sua vita avventurosa e capace di vincere, oltre alle avversità, anche le seduzioni. Anche la nostra vita ci pone infinite volte davanti a tentazioni pericolose: Omero sembra dirci che le lusinghe non devono essere scansate o rimosse, ma affrontate. L autocontrollo e la disciplina interiore sono i mezzi per uscire indenni dalle tempeste della nostra navigazione terrena. 243 80079D_48P1013_INTE_BAS@0243.pgs 17.12.2019 13:33

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Epica