Specchi incantati - volume C

ODISSEA 165 170 175 180 185 190 195 vidi levarsi un fusto nuovo di palma: sì, giunsi anche là; e mi seguiva innumerevole esercito, via in cui m era destino aver tristi pene. Così, ammirando, fui vinto dal fascino a lungo, perché mai crebbe tale pianta da terra, come te, donna, ammiro, e sono incantato e ho paura tremenda ad abbracciarti i ginocchi: ma duro strazio m accora. Ieri scampai dopo venti giornate dal livido mare: fin qui l onda sempre m ha spinto e le procelle rapaci, dall isola Ogigia; e qui m ha gettato ora un dio, certo perché soffra ancora dolori: non credo che finiranno, ma molti ancora vorranno darmene i numi. Ma tu, signora, abbi pietà: dopo molto soffrire, a te per prima mi prostro, nessuno conosco degli altri uomini, che hanno questa città e questa terra. La rocca insegnami e dammi un cencio da mettermi addosso, se avevi un cencio da avvolgere i panni, venendo. A te tanti doni facciano i numi, quanti in cuore desideri, marito, casa ti diano, e la concordia gloriosa a compagna; niente è più bello, più prezioso di questo, quando con un anima sola dirigono la casa l uomo e la donna: molta rabbia ai maligni, ma per gli amici è gioia, e loro han fama splendida . Gli replicò Nausicaa braccio bianco: «Straniero, non sembri uomo stolto o malvagio, ma Zeus Olimpio, lui stesso, divide fortuna tra gli uomini, buoni e cattivi, come vuole a ciascuno: a te ha dato questo, bisogna che tu lo sopporti. Ora però, che sei giunto alla nostra terra, alla nostra città, né panno ti mancherà, né altra cosa, quanto è giusto ottenga il meschino, che supplica. La rocca t insegnerò e dirò il nome del popolo. I Feaci possiedono terra e città, io son la figlia del magnanimo Alcìnoo. che tra i Feaci regge la forza e il potere . 163. fusto nuovo: germoglio. 164-165. sì, giunsi... pene: Odisseo cerca di darsi importanza sottolineando di essere stato un tempo anche a Delo e di aver avuto un gran séguito di uomini; con queste parole l eroe riassume i suoi viaggi e la sua triste storia, dalla quale si evince che ha perduto tutti i suoi compagni, ritrovandosi solo. 169. m accora: mi tormenta. 171. procelle rapaci: tempeste che mietono morte. 172. dall isola Ogigia: dall isola della ninfa Calipso che, innamorata di lui, ha trattenuto Odisseo per sette anni. 176. mi prostro: mi inginocchio. 178. La rocca insegnami: mostrami la strada per raggiungere la città. La parola rocca, che indica la parte alta e fortificata della città, è qui usata come sineddoche, cioè rappresenta una parte per il tutto. 179. un cencio: un pezzo di stoffa. 188. Olimpio: signore del monte Olimpo (epiteto di Zeus). divide... uomini: spartisce tra gli esseri umani la buona o la cattiva sorte. 193. il meschino: chi è in difficoltà. 196. magnanimo Alcìnoo: Alcinoo dall animo grande. 209 80079D_48P1013_INTE_BAS@0209.pgs 17.12.2019 13:32

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Epica