Specchi incantati - volume C

Omero | UNIT 2 135 140 145 150 155 160 son fuoco. Tra vacche si getta, tra pecore, tra cerve selvagge; e il ventre lo spinge, in cerca di greggi, a entrare anche in ben chiuso recinto. Così Odisseo tra le fanciulle bei riccioli stava per mescolarsi, nudo: perché aveva bisogno. Pauroso apparve a quelle, orrido di salsedine, fuggirono qua e là per le lingue di spiaggia. Sola, la figlia d Alcìnoo restò, perché Atena le infuse coraggio nel cuore, e il tremore delle membra le tolse. Dritta stette, aspettandolo: e fu in dubbio Odisseo se, le ginocchia afferrandole, pregar la fanciulla occhi belli, o con parole di miele, fermo così, da lontano, pregarla che la città gli insegnasse e gli desse una veste, Così, pensando, gli parve cosa migliore, pregar di lontano, con parole di miele, ché a toccarle i ginocchi non si sdegnasse in cuore la vergine, subito dolce e accorta parola parlò: «Io mi t inchino, signora: sei dea o sei mortale? Se dea tu sei, di quelli che il cielo vasto possiedono, Artemide, certo, la figlia del massimo Zeus, per bellezza e grandezza e figura mi sembri. Ma se tu sei mortale, di quelli che vivono in terra, tre volte beati il padre e la madre sovrana, tre volte beati i fratelli: perché sempre il cuore s intenerisce loro di gioia, in grazia di te, quando contemplano un tal boccio muovere a danza. Ma soprattutto beatissimo in cuore, senza confronto, chi soverchiando coi doni, ti porterà a casa sua. Mai cosa simile ho veduto con gli occhi, né uomo, né donna: e riverenza a guardarti mi vince. In Delo una volta, così, presso l ara di Apollo, 133. il ventre: la fame. 135. fanciulle bei riccioli: epiteto formulare per definire la bellezza delle fanciulle, come il successivo occhi belli al v. 142. 136. perché aveva bisogno: come il leone va in cerca di cibo mosso dalla fame, allo stesso modo Odisseo si presenta davanti alle fanciulle senza indumenti, coperto solo da una frasca, spinto dal bisogno di aiuto. 137. Pauroso: spaventoso. orrido di sal sedine: spaventoso, in quanto ricoperto di incrostazioni di salsedine. 138. lingue di spiaggia: sottili strisce di sabbia alla foce del fiume. 139. la figlia d Alcìnoo: Nausicaa. 142. le ginocchia afferrandole: è il gesto tipico del supplice. Lo compie per esempio Priamo quando si reca nella tenda di Achille a richiedergli il cadavere del figlio Ettore. 144. la città gli insegnasse: gli indicasse la via per andare in città. 151. Artemide: figlia di Zeus e Latona, sorella di Apollo, era la dea della caccia, che viveva nei boschi accompagnata da un corteo di ninfe. 156. in grazia di te: a causa tua. 157. boccio: la bellezza di Nausicaa è paragonata a un fiore ancora non schiuso perché questa, ancora adolescente, non ha raggiunto il suo massimo splendore. Ogni suo movimento incarna grazia e leggiadria, proprio come se stesse danzando. 159. soverchiando... casa sua: chi ti otterrà in sposa recando doni superiori a quelli degli altri e ti porterà a casa sua. Le parole di Odisseo sollecitano inconsapevolmente il cuore di Nausicaa, che era scesa al fiume per lavare il corredo nuziale dopo che Atena aveva indotto un sogno secondo il quale il suo matrimonio sarebbe stato imminente. 161. riverenza: timore, come quello dovuto a una divinità. 162. Delo: isola del mar Egeo, nota per il tempio dedicato al dio Apollo. 208 80079D_48P1013_INTE_BAS@0208.pgs 17.12.2019 13:31

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Epica