Specchi incantati - volume C

Omero | UNIT 1 470 475 480 485 490 495 500 che vedeva ondeggiare terribile in cima all elmo. Sorrise il caro padre e la nobile madre, e subito Ettore illustre si tolse l elmo di testa, e lo posò scintillante per terra; e poi baciò il caro figlio, lo sollevò fra le braccia e disse, supplicando a Zeus e agli altri numi: «Zeus, e voi numi tutti, fate che cresca questo mio figlio, così com io sono, distinto fra i Teucri, così gagliardo di forze, e regni su Ilio sovrano; e un giorno dirà qualcuno: molto più forte del padre! quando verrà dalla lotta. Porti egli le spoglie cruente del nemico abbattuto, goda in cuore la madre! Dopo che disse così, mise in braccio alla sposa il figlio suo; ed ella lo strinse al seno odoroso, sorridendo fra il pianto; s intenerì lo sposo a guardarla, l accarezzò con la mano, le disse parole, parlò così: «Misera, non t affliggere troppo nel cuore! nessuno contro il destino potrà gettarmi nell Ade; ma la Moira, ti dico, non c è uomo che possa evitarla, sia valoroso o vile, dal momento ch è nato. Su, torna a casa, e pensa all opere tue, telaio e fuso; e alle ancelle comanda di badare al lavoro; alla guerra penseran gli uomini tutti e io sopra tutti, quanti nacquero ad Ilio . Parlando così, Ettore illustre riprese l elmo chiomato; si mosse la sposa sua verso casa, ma voltandosi indietro, versando molte lacrime; e quando giunse alla comoda casa d Ettore massacratore, trovò dentro le molte ancelle, e ad esse tutte provocò il pianto: piangevano Ettore ancor vivo nella sua casa, non speravano più che indietro dalla battaglia sarebbe tornato, sfuggendo alle mani, al furore dei Danai. Omero, Iliade, libro VI, vv. 392-502, trad. di R. Calzecchi Onesti, Einaudi, Torino 2005 477. distinto: illustre. 480. cruente: insanguinate. 483. odoroso: profumato. 488. Moira: personificazione del Destino, al quale nessun uomo può sfuggire. Le Moire (in latino Parche) erano le custodi del destino di ogni essere umano. Esse erano rappresentate come tre anziane filatrici: Cloto filava, Lachesi avvolgeva il filo intorno al fuso, Atropo lo recideva quando la vita corrispondente giungeva al termine. 498. massacratore: epiteto formulare. Et- tore era uno degli eroi più forti in guerra, dunque uno di quelli che uccidevano più nemici. 499. provocò il pianto: il termine usato in greco (g on) indica il lamento funebre. 502. Danai: Greci. 132 80079D_48P1013_INTE_BAS@0132.pgs 17.12.2019 13:37

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Epica