Specchi incantati - volume B

POESIA Generi e temi UNIT 4 Le grandi domande della poesia v. 6), una forte anastrofe con i complementi oggetto spazi (v. 5), silenzi e quiete (v. 6) anteposti in prolessi all io che li immagina (io nel pensier mi fingo, v. 7). In questo improvviso vortice di immagini, il soggetto prova un senso di inebriante smarrimento, raggiungendo un piacere sconfinato, al limite della vertigine (per poco / il cor non si spaura, vv. 7-8). ...all eternità del tempo Mentre il poeta contempla l infinito spaziale, a un certo punto viene distratto dallo stormire delle fronde. Tale sensazione non più visiva ma uditiva innesca una nuova esperienza interiore, riguardante la dimensione del tempo. Il frusciare del vento riporta il poeta alla realtà e alla riflessione sulle cose terrene, che nascono e muoiono. Allo stesso tempo, però, come la siepe gli aveva suggerito l idea dell infinito spaziale, così il passaggio da una sensazione acustica reale (come il vento / odo stormir, vv. 8-9) a un altra indeterminata (infinito silenzio, v. 10) gli suscita l idea dell eternità, cioè di un infinito temporale, che grava sul presente e lo annulla (e mi sovvien l eterno, / e le morte stagioni, e la presente / e viva, e il suon di lei, vv. 11-13). Annientarsi nel pensiero Il poeta vive in tal modo uno stato d animo lontano da ogni aggancio logico con la realtà: quasi dissolvendo la propria identità, egli è pronto ad annegare in un infinito che spegne la sua coscienza individuale, concedendogli al tempo stesso uno stato di grande, seppur breve, beatitudine. Non si tratta di un approdo religioso quanto piuttosto di un esperienza mentale che coinvolge le facoltà sensoriali, immergendole nel mare (v. 15) degli spazi siderali dell universo e dell eternità. Per questa ragione il naufragar è dolce (v. 15): il pensiero umano non può abbracciare il tutto, ma ne è completamente soverchiato, come se fosse un nuotatore disperso nell oceano e prossimo all annegamento. Gli ultimi due aggettivi dimostrativi questa/questo non si riferiscono più, quindi, a dati oggettivi, come all inizio della lirica, ma alla conquista del paesaggio irreale, di quell appagante sensazione di annullamento in un immensità (v. 14) percepita come una dimensione presente e vicina. LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE 1. L ermo colle è un colle 4. Dopo la prima immersione nel pensiero dell infi- a immaginario, creato dalla fantasia del poeta. b reale, dove il poeta si reca abitualmente. a frusciare delle foglie. c reale, dove il poeta è stato una volta e ha avuto b fischio del vento. un illuminazione. c verso degli uccelli. d immaginario, ma creato sul ricordo di un colle reale. 2. La siepe costituisce d rumore del mare. 5. La sensazione della completa immersione nell in- a un ostacolo insormontabile. finito è b un elemento insignificante del paesaggio. a uno spaventoso annegamento. c uno stimolo all immaginazione. b un mortale abbandono. d il primo elemento dell infinito. c un gioioso sprofondamento. 3. La prima sensazione che l io lirico prova immaginando l infinito è di 194 nito, il poeta è richiamato alla realtà dal a gioia. c terrore. b ansia. d smarrimento. d un dolce naufragio.

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Poesia e teatro