La Grammatica Treccani - La palestra

LA PROVA SCRITTA DI ITALIANO TRACCE TRACCIA 1 TESTO LETTERARIO Audio LETTURA 5 10 15 20 25 30 35 Ho ancora nel naso l odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato. Ho ancora nelle orecchie e sin dentro il cervello il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe, gli sternuti e i colpi di tosse delle vedette russe, il suono delle erbe secche battute dal vento sulle rive del Don. Ho ancora negli occhi i pali di sostegno del bunker che mi stavano sopra la testa ogni giorno. E quando ci ripenso provo il terrore di quella mattina di gennaio quando la Katiuscia, per la prima volta, ci scaraventò le sue settantadue bombe. Prima che i russi attaccassero e pochi giorni dopo che si era arrivati si stava bene nel nostro caposaldo. Il nostro caposaldo era in un villaggio di pescatori in riva al Don nel paese dei cosacchi. Le postazioni e le trincee erano scavate nella scarpata che precipitava nel fiume gelato. Tanto a destra che a sinistra la scarpata declinava sino a diventare un lido coperto di erbe secche e di canneti che spuntavano ispidi tra la neve. Al di là del lido, a destra, il caposaldo del Morbegno; al di là dell altro, quello del tenente Cenci. Tra noi, Cenci, in una casa diroccata, la squadra del sergente Garrone con una pesante1. Di fronte a noi, a meno di cinquanta metri, sull altra riva del fiume, il caposaldo dei russi. Dove eravamo noi doveva essere stato un bel paese. Ora, invece, delle case rimanevano in piedi soltanto i camini di mattoni. La chiesa era metà; e nell abside erano il comando della compagnia, un osservatorio e una postazione per la pesante. Scavando i camminamenti negli orti delle case che non c erano più, uscivano fuori dalla terra e dalla neve patate, cavoli, carote, zucche. Qualche volta era roba buona e si faceva la minestra. Le uniche cose vive, animalmente vive, che erano rimaste nel villaggio, erano i gatti. Gatti grossi e scontrosi che vagavano fra le macerie delle case a caccia di topi. I topi non facevano parte del villaggio, ma facevano parte della Russia, della terra, della steppa: erano dappertutto. C erano topi nel caposaldo del tenente Sarpi scavato nel gesso. Quando si dormiva venivano sotto le coperte al caldo con noi. I topi! Per Natale volevo mangiarmi un gatto e farmi con la pelle un berretto. Avevo teso anche una trappola, ma erano furbi e non si lasciavano prendere. Avrei potuto ammazzarne qualcuno con un colpo di moschetto, ma ci penso soltanto adesso ed è tardi. Si vede proprio che ero intestardito di volerlo prendere con la trappola, e così non ho mangiato polenta e gatto e non mi sono fatto il berretto con il pelo. 1. Artiglieria pesante. (Adattato da M. Rigoni Stern, Il sergente nella neve, 1953) 386 ESAME DI STATO

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Per la scuola secondaria di primo grado