La Grammatica Treccani - La palestra

ALLENAMENTO TESTUALIT E COMUNICAZIONE 20 Leggi la conclusione che ti proponiamo e da lì sviluppa nel quaderno un testo argomentativo. CONCLUSIONE: In questo testo si è voluto mostrare come il traffico sia diventato per numerose città un gravissimo problema, carico di preoccupanti conseguenze per i cittadini. Tuttavia, seppur con tanti sforzi, il problema può ancora essere risolto: come abbiamo osservato, molte sono le idee proposte dagli scienziati e dalle aziende per migliorare questo aspetto della vita moderna. 21 Leggi i due brani, scegline uno, quindi immagina di essere tu la città di cui parla Calvino e descriviti in circa 80 parole. 1. 2. Ora dirò come è fatta Ottavia, città-ragnatela. C è un precipizio in mezzo a due montagne scoscese: la città è sul vuoto, legata alle due creste con funi e catene e passerelle. Si cammina sulle traversine di legno, attenti a non mettere il piede negli intervalli. Sotto non c è niente per centinaia di metri. Questa è la base della città: una rete che serve da passaggio e da sostegno. Tutto il resto, invece d elevarsi sopra, sta appeso sotto: scale di corda, amache, case fatte a sacco. Guadato il fiume, valicato il passo, l uomo si trova di fronte tutt a un tratto la città di Moriana, con le porte d alabastro trasparenti alla luce del sole, le colonne di corallo che sostengono i frontoni incrostati di serpentina, le ville tutte di vetro come acquari dove nuotano le ombre delle danzatrici dalle squame argentate sotto i lampadari a forma di medusa. (Adattato da I. Calvino, Le città invisibili, 1972) 22 Leggi il testo e rispondi alle domande. Il fatto che la padrona di casa fosse un tantino picchiata in testa non preoccupò minimamente Billy. Dopotutto, non solo era innocua su questo non c erano dubbi ma era anche, si capiva, una persona gentile e generosa. E così, disfatta la valigia e lavatosi le mani, scese e fece il suo ingresso nel soggiorno. La stanza era gradevolmente calda e accogliente. Sono proprio fortunato, si disse, stropicciandosi le mani. Un bel colpo. Trovò il libro delle presenze aperto sul pianoforte, così scrisse il proprio nome e indirizzo. C erano solo altre due presenze. Strano. Christopher Mulholland. Dove diavolo l aveva sentito quel nome non certo molto comune? Un compagno di scuola? No. Uno dei tanti giovanotti di sua sorella? O un amico di suo padre? No, no, niente di tutto questo. Diede un altra occhiata al libro. (Adattato da R. Dahl, Kiss Kiss, 1960) 316 TESTUALIT E COMUNICAZIONE

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Per la scuola secondaria di primo grado