T4 - L’orrore della negromanzia (Lucano, Bellum civile)

PERCORSI TEMATICI T4 L orrore della negromanzia Lucano Bellum civile, VI, 570-588 Poco prima della battaglia di Farsàlo, lo scontro decisivo tra Cesare e Pompeo, il figlio di quest ultimo, Sesto, si reca a consultare la maga Erichto, in grado di rianimare i cadaveri dei morti, per conoscere in anticipo l esito della battaglia e la sorte futura dei due contendenti. La descrizione iniziale delle attività della negromante insiste sulla sua brama di guerre e di morti: Erichto non si limita a fare uso del suo potere, ma «gode , sadicamente, «del sangue del mondo . L orrore suscitato da questa figura è dunque duplice, perché a quello della violazione dei confini tra la vita e la morte si somma l orrore provocato dall abisso di depravazione del suo animo. 5 10 Come la fama del luogo la rivelò a Pompeo,1 egli, nella notte profonda, quando il Titano conduce il mezzogiorno sotto la nostra terra,2 s avvia per i campi deserti. I consueti e fidi ministri delle sue scelleratezze, vagando fra tumuli e sepolcri profanati, la scorsero lontano assisa su una roccia scoscesa, dove l Emo3 degradando continua i gioghi di Farsàlo.4 Ella sperimentava formule sconosciute ai maghi e agli dèi della magia,5 e componeva nuovi incantesimi da usare. Infatti, temendo che l errante Marte6 si spostasse altrove nel mondo, e che la terra emazia7 venisse così privata d un tale massacro, la maga, contaminando Filippi8 con scongiuri e aspergendola di succhi velenosi, impedì che la guerra la oltrepassasse, per possedere tanti morti e godere del sangue del mondo. Spera di mutilare i cadaveri dei re uccisi, di asportare con sé le ceneri della gente esperia,9 d impadronirsi delle ossa di personaggi famosi e di gloriose ombre. Questa la sua brama e l unico pensiero: qual parte rapisca dal corpo abbandonato del Grande10 o delle membra di Cesare. (trad. L. Canali) 1. Come Pompeo: la frase si riferisce alla maga Erichto, e Pompeo è Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno, che dopo la morte del padre si assumerà il compito di vendicarlo. 2. quando terra: cioè quando il sole è agli antipodi, dunque a mezzanotte; il sole è chiamato Titano in quanto figlio del titano Iperìone. 3. Emo: catena montuosa della Tracia. 4. Farsàlo: la città della Tessaglia presso la quale nel 48 a.C. Cesare sconfisse Pompeo. 5. ai maghi e agli dèi della magia: cioè a quelle divinità che venivano invocate durante i riti magici (per esempio Plutone, Proserpina ed Ecate). 6. Marte: il nome del dio è usato come metonimia per la guerra. 7. la terra emazia: l Emazia è una regione della Macedonia. 8. Filippi: la città della Macedonia presso la quale nel 42 a.C. Antonio e Ottaviano sconfissero Bruto e Cassio. 9. gente esperia: cioè gli abitanti dell Italia, detta Esperia in quanto paese occidentale (rispetto alla Grecia). 10. Grande: Pompeo Magno. DI TESTO IN TESTO Nella raccolta I fiori del male (1857), Charles Baudelaire (1821-1867) racconta le tappe di un viaggio simbolico, una sorta di percorso spirituale. Per rappresentare il malessere esistenziale che lo affligge e la mancata accettazione del mondo che lo circonda, Baudelaire si compiace nello scandalizzare il lettore perbenista insistendo sugli aspetti più degradati, sporchi e disgustosi della realtà. 4 672 L Odio è la botte delle pallide Danaidi, la Vendetta smarrita dalle braccia rosse e forti ha un bel precipitare nelle sue tenebre vacue secchi pieni del sangue e delle lacrime dei morti. Il Diavolo fa segreti buchi a quegli abissi: mille anni sfuggirebbero, di sudori e di sforzi, anche se lei potesse rianimare le sue vittime 8 e per spremerli ancora risuscitarne i corpi.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale