Le disavventure di un giovane troppo curioso

L ET IMPERIALE Le disavventure di un giovane troppo curioso T5 L inizio della storia tratto da Metamorfosi I, 1 italiano Le Metamorfosi si inseriscono nel filone del romanzo antico (à p. 222), un genere letterario popolare di grande successo che era caratterizzato da intrecci avventurosi e in cui sovrabbondavano temi come l erotismo e il sovrannaturale. Questo legame con la letteratura popolare è esplicitato dallo stesso Apuleio, che nell incipit dell opera richiama espressamente il genere di racconto a sfondo erotico della Fabula Milesia e preannuncia, per bocca del protagonista Lucio, gli straordinari accadimenti che si verificheranno nella narrazione. 5 10 15 Eccomi a te, lettore: io voglio, novellando a mo dei Milesi,1 far passare dinanzi ai tuoi occhi un corteggio di favole varie2 e carezzare il tuo orecchio benevolo col gaio mormorio del mio racconto, se almeno non sdegnerai di volgere un tuo sguardo in questa carta egizia, ov io ho fatto lavorare un calamo saputo di nilotiche arguzie.3 Ti avverrà allora di restar trasecolato dinanzi a uomini che mutan figura e ventura in altre parvenze e che poi, in un intrigo di scambi, ritornano allo stato primiero. Comincio dunque. Dirai: «Ma tu chi sei? . Apprendilo in poche parole. La mia prosapia4 è di antica nobiltà: l Imetto attico, l Istmo di Efira, il Tenaro spartano,5 beate zolle consacrate in eterno in libri ancora più beati, di là io vengo: là nelle prime fatiche dell infanzia imparai la lingua attica.6 Poi fui nella città dei Latini, e là, spaesato novizio della cultura dei Quiriti, mi buttai a studiare la parlata locale, ma tra grandi stenti e fatiche, senza guida di maestri, solo. Mi affretto quindi a chiederti venia se, come son rozzo parlatore di tale lingua, verrò a battere la testa contro qualche termine esotico o forestiero come dir si voglia.7 D altronde anche questo saltare da un idioma a un altro s accorda bene con l indole dell arte a cui son dedito, ché un arte da carosello è questa. Cominciamo allora questo racconto, roba greca, veh! E stammi attento ché ci scialerai.8 (trad. G. Augello) 1. novellando Milesi: in latino sermone isto Milesio. Tramite le parole di Lucio, Apuleio fa riferimento alle Fabulae Milesiae di Aristìde di Mileto, opere che conobbero un immenso successo, al punto da ispirare una lunga serie di racconti caratterizzati dal medesimo contenuto licenzioso. 2. far passare favole varie: in latino varias fabulas conseram. I racconti si susseguiranno l uno all altro, secondo un modello di grande successo che è riscontrabile nelle Mille e una notte, ma anche nel Decameron di Boccaccio e negli altri novellieri europei. 3. carta egizia nilotiche arguzie: in latino papyrum Aegyptiam argutia Nilotici calami inscriptam, [volgere il tuo sguardo] su un papiro egizio vergato con l acu- 638 tezza di una canna del Nilo : letteralmente dunque argutia si riferisce alla parte appuntita del giunco usato per scrivere, ma al tempo stesso può essere inteso come la sottigliezza di ingegno dell autore. La traduzione proposta cerca di rendere questo doppio senso. 4. prosapia: stirpe . Il termine riprende esattamente la parola che usa Apuleio (prosapia), poco comune anche allora. 5. L Imetto attico il Tenaro spartano: questi tre nomi indicano, in modo aulico, tre località celebri della Grecia e, per sineddoche, la Grecia nel suo insieme. L Imetto è un massiccio montuoso situato nella regione dell Attica, a sud-est di Atene, celebre per il marmo e per il miele che vi si producevano; Efira è un nome alternativo, con uso prevalentemente letterario, della città di Corinto; Capo Tenaro (oggi Capo Matapan) è il punto più meridionale del Peloponneso, un promontorio noto nell antichità per i numerosi episodi storici che vi hanno avuto luogo e per la presenza di un celebre tempio del dio Poseidone. 6. di là lingua attica: non è Apuleio a vantare un ascendenza greca, se non in senso mistico e letterario, ma il narratore e protagonista del romanzo, il giovane Lucio. 7. Mi affretto dir si voglia: è, questo, il tòpos della professione di modestia. 8. scialerai: il verbo scialare è usato qui in modo intransitivo nel senso di divertirsi .

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale