Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE Analisi del testo Un rapido riassunto L orazione si conclude con una rapida serie di brevi frasi: a ogni accusa, sapientemente condensata in poche parole, Apuleio contrappone un analogamente asciutta risposta, con il risultato che la brev tas complessiva della sezione accelera il ritmo del finale e, contemporaneamente, sminuisce la portata delle contestazioni. 1. Dentes splendidas (r. 4) / ignosce munditiis (r. 5) La prima accusa era stata quella di possedere polveri d Arabia, spezie che potevano essere bruciate durante i rituali magici. Apuleio stravolge l imputazione dichiarando che gli si contesta il possesso di un dentifricio, una sostanza fondamentale per la cura della bocca, che per un maestro della parola è una parte del corpo importantissima (à T1): i suoi accusatori, dunque, gli avrebbero rinfacciato di essere una persona che tiene alla propria cura personale! 2. Specula insp cis (r. 5) / debet philosophus (r. 5) La seconda imputazione era quella di possedere uno specchio, oggetto notoriamente adoperato per compiere incantesimi. Anche in questo caso Apuleio depotenzia e ribalta l accusa affermando che per via dello specchio gli si contesta di essere un teatrante e non un filosofo, e tuttavia anche per un filosofo è importante avere cura del proprio corpo. Diego Vel zquez, Venere allo specchio, ca 1648. Londra, National Gallery. 636 3. Vorsus facis (r. 5) / licet fieri (r. 5) L accusa di comporre poesie erotiche serviva non solo a gettare cattiva luce su Apuleio, che poteva apparire come un individuo immorale e lascivo, ma anche a lasciar intendere che praticasse incantesimi d amore. Apuleio risponde appellandosi alla tradizione poetica antica, che non considerava disdicevole trattare del tema amoroso. 4. Piscis explo ras (r. 6) / Aristoteles docet (r. 6) Apuleio era stato accusato di essersi procurato alcuni pesci comunemente noti per le loro proprietà magiche. La risposta di Apuleio è che procurarsi dei pesci per motivi di studio è una pratica che risale quantomeno al filosofo Aristotele, autore di numerosi trattati sugli esseri viventi. 5. Lignum conse cras (r. 6) / Plato suadet (r. 6) Viene qui contestata l esistenza di una statuetta di legno, dalle misteriose fattezze, a cui Apuleio rivolgerebbe le proprie preghiere. L imputato ricorda che è l autorevole filosofo Platone a suggerire di far uso del legno per realizzare simulacri delle divinità. 6. Uxorem ducis (rr. 6-7) / leges iubent (r. 7) Il riferimento è alle leggi sul matrimonio, in particolare a quelle introdotte da Augusto (vedi Svetonio, Vita di Augusto, 34), che, fra le varie prescrizioni, punivano i celibi. 7. Prior nata ista est (r. 7) / solet fieri (r. 7) Pudentilla era molto più anziana, probabilmente non più in età di avere figli: la contestazione, dunque, è quella di aver contratto un matrimonio d interesse, ma Apuleio ancora una volta minimizza le accuse nei propri confronti. 8. Lucrum sectatus es (r. 7) / dotalis acc pe, donationem recordare, testamentum lege (rr. 7-8) , questa, la più importante delle accuse avanzate, che non a caso Apuleio affronta per ultima dopo aver già ribattuto alle altre contestazioni ed essersi opportunamente costruito l immagine di persona rispettabile. La più sostanziale fra le varie imputazioni, aver sposato Pudentilla per ereditarne le ricchezze, viene aggirata con l abile espediente di dichiarare che l erede è Sicinio Pudente: per verificarlo, però, bisognerebbe aprire il testamento di Pudentilla, e ciò non è possibile.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale