T1 LAT ITA - Il dentifricio del filosofo

L INCONTRO CON L AUTORE T1 Il dentifricio del filosofo tratto da Apolog a 6-7 latino italiano Nella sezione iniziale dell Apolog a vediamo realizzarsi un vero e proprio virtuosismo oratorio: Audio LETTURA durante il processo gli avversari di Apuleio sono riusciti a convincere un certo Calpurniano a sporgere denuncia contro di lui per via di una polvere sospetta che gli avrebbe inviato. Con un abile colpo di scena ecco allora che l oratore mostra la lettera che avrebbe inviato assieme alla strana sostanza. Da questi versi fa osservare all uditorio appare chiaramente che si tratta di una semplice polvere per pulire la bocca, un banale dentifricio, e anzi: si tratta di un prodotto che gli è stato chiesto proprio da colui che lo ha denunciato. Adoperando brillantemente le sue eccezionali conoscenze letterarie, Apuleio disinnesca l accusa ridicolizzando i suoi avversari attraverso un vero e proprio elogio del dentifricio, un pezzo di bravura decisamente in linea con l oratoria della seconda sofistica (à p. 618), caratterizzata da temi spesso insignificanti affrontati con raffinatezza ed eleganza. 6.1. Primo igitur lege runt e ludicris meis epistolium de 5 10 dentifricio vorsibus scriptum ad quendam Calpurnianum, qui cum adversum me eas litteras prome ret, non vidit profecto cupiditate laedendi, si quid mihi ex illis fieret criminosum, id mihi secum esse commune. 2. Nam petisse eum a me aliquid tersui dentibus vorsus testantur: 3. Calpurniane, salve prope ris vorsibus. Misi, ut petisti, tibi munditias dentium, nitelas oris ex Arabicis frugibus, tenuem, candificum, nobilem pulvisculum, 6.1. Hanno cominciato col leggere, tra i miei scherzucci poetici, una letterina scritta in versi sul dentifricio e rivolta a un certo Calpurniano, il quale, tirando fuori quella lettera contro di me, non si è accorto, nella smania di colpirmi, che, se ci fosse qualche cosa di delittuoso per me, ci sarebbe anche per lui. 2. Infatti i versi provano che fu lui a chiedermi un preparato per la pulizia dei denti. Ecco come lo provano i versi. 3. Calpurniano, salute a te con versi improvvisati. Ti ho mandato, come da tua richiesta, nettezza dei denti, splendore di bocca, tratto da arabiche erbe, una polverina fine fine, candifica, rara, 6. Primo igitur nolit videri? vorsibus: in versi ; l uso di questa forma arcaica (corrispondente al latino classico versibus) conferisce un inattesa solennità alla descrizione del componimento: una letterina (epistolium è diminutivo di epistula), che appartiene alle composizioni scherzose (e ludicris), dedicata al dentifricio ! quendam Calpurnianum: l indefinito quidam in latino serve di solito per indicare qualcuno che non si vuole per qualche motivo specificare meglio; accostato a un nome proprio è un artificio retorico per appuntare l attenzione dell uditorio sul personaggio RIFERIMENTI QUOTIDIANI La centralità assunta da un elemento della vita quotidiana come il dentifricio (cui è dedicata qui addirittura una celebrazione in versi) si deve, da un lato, alla sua rilevanza per l accusa dalla quale Apuleio si difende nell Apolog a, ma rientra anche, dall altro, in una tendenza propria dell autore e, più in generale, della letteratura di età imperiale: quella, cioè, a nobilitare, trattandoli come se fossero argomenti elevati, aspetti di vita quotidiana che avrebbero, di per sé, ben poca importanza. DIGRESSIONI E CITAZIONI La citazio ne per esteso della lettera in versi inviata da Apuleio a Calpurniano è un esempio della tendenza dell autore a inserire dei testi all interno del testo , che si può ricondurre a una tendenza più generale alla digressione e all arricchimento del racconto attraverso l aggiunta, per esempio, di citazioni letterarie o espressioni proverbiali. inaspettatamente citato. si quid esse commune: se da questi [versi] dovesse venir fuori un qualche indizio di colpevolezza, ciò lo accomunerà a me : Calpurniano ha presentato una prova che potenzialmente può ritorcerglisi contro. Nam petisse vorsus testantur: la frase oggettiva dipendente da vorsus testantur, e che costituisce la controaccusa di Apuleio, è anticipata all inizio del periodo per conferirle maggior impatto; una traduzione più efficace potrebbe essere: è stato lui infatti a chiedere a me un qualcosa per pulire i denti, e lo dimostrano i versi . Calpur- niane: viene qui riportato il componimento di cui si è parlato finora: è in senari giambici, un metro tipico della commedia latina, ma tematicamente è affine al carme 39 di Catullo (citato esplicitamente più avanti). nitelas: brillantante , il sostantivo derivato dal verbo niteo sembra essere una creazione di Apuleio, come anche i successivi candificus, sbiancheggiante (aggettivo, dal verbo candifico), complanator, appianatore (sostantivo, dal verbo complano), converritor, spazzolatore (sostantivo, dal verbo converro). 627

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale