PERCORSI TEMATICI - L’identità e il diverso

PERCORSI TEMATICI L identità e il diverso Identità a confronto Per un Romano il diverso è, innanzitutto, lo straniero, che si tratti di un individuo originario della Grecia o dell Asia Minore (e dunque di un orientale ), oppure di un membro dei popoli stanziati al Nord (e dunque di un barbaro ). Verso entrambi questi popoli l atteggiamento di molti autori latini può essere definito ambivalente: i Greci sono ammirati per la loro raffinatezza, l arte e la cultura, ma anche, di fatto, disprezzati per la loro dissolutezza e per la spregiudicatezza morale nel momento in cui li si incontra per le vie di Roma, come capita a Umbricio, l amico di Giovenale che ha deciso di lasciare la città proprio per non dover più sopportare, tra le altre cose, la convivenza con gli immigrati ( T2). Allo stesso modo, tra i barbari , in modo particolare i Germani vengono disprezzati per la loro rozzezza e per le abitudini di vita estremamente selvagge e primitive, ma allo stesso tempo ammirati per il coraggio in battaglia e per la loro schiettezza e purezza morale, lontana dalle trame, dai tradimenti, 574 dalle dissimulazioni e dagli inganni propri di una società evoluta e corrotta come quella della Roma imperiale: sebbene in modo non così esplicito, è sostanzialmente questo l atteggiamento che ispira la stesura, da parte di Tacito, del trattato Germania ( T1). Nel caso di Giovenale e in quello di Tacito è evidente che il confronto con un identità altra vista come modello negativo oppure tacitamente ammirata mette, comunque, indirettamente in discussione l idea che i Romani hanno di sé stessi. Uno scontro di civiltà? L avvento e il progressivo diffondersi del cristianesimo è una vera e propria rivoluzione che sconvolge tutto: sebbene anche in precedenza non mancassero a Roma culti misterici e religioni che promettevano la salvezza dei credenti dopo la morte, l adesione di un numero sempre crescente di individui, e gradualmente anche delle élite, a una fede in apparenza assurda come quella cristiana (Credo quia absurdum, «Ci credo perché è assurdo , recita il motto ricavato da alcune frasi

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale