PALESTRA DELLE COMPETENZE • VERSO L’ESAME DI STATO

PALESTRA DELLE COMPETENZE SAME VERSO L E O DI STAT T21 Nerone uccide Poppea Analisi e interpretazione di un testo LETTERARIO tratto da Annales XVI, 6-7 latino italiano In uno degli ultimi capitoli degli Annales Tacito ricorda la tragica fine della potente moglie di Nerone, Poppea, uccisa con un calcio dall imperatore in un accesso d ira. Sebbene ridimensioni le maldicenze sull episodio, lo storico non manca di osservare come perfino in quella tragica circostanza Nerone colse l occasione per sbarazzarsi di due ingombranti oppositori. 6.1. Post finem lud cri Poppaea mortem obiit, fortu ta mariti iracundia, a quo gravi- 5 10 da ictu calcis adflicta est. Neque enim venenum crediderim, quamvis quidam scriptores tradant, odio magis quam ex fide: quippe liberorum cupiens et amori uxoris obnoxius erat. 2. Corpus non igni abolitum, ut Romanus mos, sed regum externorum consuetudine differtum odoribus conditur tumuloque Iuliorum infertur. Ductae tamen publicae exsequiae, laudavitque ipse apud rostra formam eius et quod divinae infantis parens fuisset aliaque fortunae munera pro virtutibus. 7.1. Mortem Poppaeae ut palam tristem, ita recordantibus laetam ob impudicitiam eius saevitiamque nova insuper invidia Nero complevit prohibendo C. Cassium officio exsequiarum, quod primum indicium mali. Neque in longum dilatum est, sed Silanus additur, nullo crimine, nisi quod Cassius opibus vetustis et gravitate morum, Silanus claritudine generis et modesta iuventa praecellebant. 2. Igitur missa ad 6.1. Alla fine dei giochi morì Poppea che, incinta, era stata colpita con un calcio dal marito, preso da un accesso improvviso di collera. Non crederei, infatti, che Nerone sia ricorso al veleno, per quanto ciò sia tramandato da alcuni più per odio che per sincera convinzione; egli, infatti, era desideroso di figli ed era schiavo dell amore di Poppea. 2. Il corpo di lei non fu distrutto dal fuoco secondo il costume romano, ma fu imbalsamato secondo l uso dei re barbari, con molti profumi ed unguenti, e fu posto nel sepolcreto della famiglia Giulia. Furono, tuttavia, egualmente celebrate solenni esequie pubbliche, durante le quali lo stesso Nerone pronunciò presso i rostri l elogio funebre, esaltando la bellezza della moglie ed il fatto che gli aveva generato una figlia,1 oggetto di culto divino; celebrò anche gli altri doni della fortuna, che erano in lei considerati come virtù. 7.1. Col vietare a C. Cassio2 di partecipare alle onoranze funebri di Poppea, il che fu per lui presentimento di sventura, Nerone suggellò con un nuovo atto di odiosità la morte della moglie. La scomparsa di Poppea, infatti, nell atteggiamento esteriore dei cittadini aveva suscitato rimpianto, mentre invece aveva rallegrato coloro che ricordavano le dissolutezze e le crudeltà di lei. Nerone non tardò a prendere provvedimenti contro Cassio, associandolo nella persecuzione a Silano,3 per quanto né per l uno né per l altro vi fossero accuse motivate, se non che Cassio superava tutti per antica ricchezza e per severità di costumi e Silano per lo splendore della sua stirpe e per la sua giovinezza seria e onesta. 2. Nerone in un discorso scritto inviato al Senato propose per ambedue 1. una figlia: Claudia Augusta, nata ad Anzio nel gennaio del 63 d.C. e morta dopo appena tre mesi; dopo la morte fu divinizzata da Nerone. 2. C. Cassio: Gaio Cassio Longino, importante politico e giurista, console nel 30 d.C. 3. Silano: Lucio Silano, discendente diretto di Augusto e quindi inviso a Nerone in quanto pericoloso aspirante al trono imperiale. 566

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale