VIVA VOX - LA CARRIERA POLITICA DI TACITO SOTTO I FLAVI

L autore Tacito VIVA VOX LA CARRIERA POLITICA DI TACITO SOTTO I FLAVI lo stesso Tacito a informarci, nel proemio delle sue Historiae, del fatto che ebbe modo di percorrere buona parte del cursus honorum durante il regno dei tre Flavi: Dignitatem nostram a Vespasiano inchoatam, a Tito auctam, a Domitiano longius provectam non ab nuerim, non posso negare che la mia carriera politica sia stata avviata da Vespasiano, rafforzata da Tito e ulteriormente portata avanti da Domiziano (Historiae I, 1, 3). Dalle parole dello storico traspare l evidente imbarazzo per il rapporto proficuo e duraturo con la dinastia dei Flavi, che ebbe modo di criticare aspramente dopo la sua fine, nell Agricola e poi negli Anna les. Tacito si affretta però immediatamente a precisare come per uno storico sia fondamentale l assoluta imparzialità, vale a dire il giudicare eventi e individui neque amore et sine odio, un affermazione che anticipa il celeberrimo sine ira et studio con cui si apriranno gli Annales. in breve La condotta di Agricola è secondo Tacito un esempio luminoso di come si possa essere grandi uomini anche sotto cattivi imperatori (posse etiam sub malis principibus bonos viros esse, capitolo 42): attraverso l esercizio di virtù come obsequium ac modestia ( obbedienza e moderazione ), il suocero di Tacito ha lasciato in eredità allo Stato un servizio decisamente più utile di un opposizione al potere imperiale spesso sterile ed esclusivamente finalizzata alla gloria personale, che non di rado culminava in quei suicidi-spettacolo (ambitiosa mors, capitolo 42) su cui lo storico si esprimerà negativamente anche nelle opere maggiori. L exemplum di Agricola dunque è anche e soprattutto un lascito da tramandare alle generazioni future: non a caso proprio il riferimento alla posteritas apre e chiude l opera, con un evidente struttura ad anello (clarorum virorum facta moresque posteris tradere, tramandare ai posteri le imprese e i valori degli uomini illustri , capitolo 1; Agricola posteritati narratus et traditus superstes erit, Agricola, raccontato e tramandato ai posteri, resterà in eterno , capitolo 46). L apologia di un intera classe politica Non si può non cogliere tuttavia anche un secondo fine, decisamente più pragmatico, nell esposizione della vita di Agricola. Nella vicenda esemplare del suocero, capace di tracciare con la sua condotta una terza via tra l ignobile servilismo e l opposizione fine a sé stessa, Tacito intende evidentemente rispecchiare anche la sua, dal momento che anche lo storico aveva percorso una porzione significativa del cursus honorum sotto gli imperatori flavi e lo stesso Domiziano: pubblicando la biografia di Agricola proprio all inizio del principato di Traiano, dunque, Tacito vuole esporre al nuovo regime le ragioni di quella parte della vecchia classe dirigente a cui egli stesso apparteneva e che aveva sì collaborato con un imperatore tirannico, ma senza compromettersi con le sue efferatezze e mantenendo sempre come fine ultimo l interesse supremo della res publica. Attraverso l elogio della Lo stile Lo stile dell Agricola rivela già le straordinarie capacità artistiche e la duttilità di Tacito: di ispirazione ampiamente ciceroniana le sezioni che aprono e chiudono l opera, sostenute da un vigore oratorio che lascia forse intravedere le qualità del Tacito oratore; decisamente più influenzata dal modello di Sallustio (e in misura minore di Livio) è invece la sezione centrale sulla Britannia, di impianto più propriamente storiografico e anzi monografico . Interessante infine il fatto che l opera si apra con un esplicita allusione alla prefazione delle Origines di Catone il Censore, vale a dire il testo capostipite della storiografia in lingua latina. Già nell Agricola Tacito condotta del suocero, Tacito giustifica di fronte a Traiano anche la propria scelta di non opporsi in modo assoluto ai Flavi e alla tirannia di Domiziano. mostra la propria duttilità stilistica, unendo sezioni di stampo ciceroniano a porzioni ispirate a Sallustio e a Livio. 493