I GENERI - La satira

I GENERI I generi La satira «Anche se non lo concede la natura, è l indignazione che mi fa poeta. Giovenale LA SATIRA A ROMA Un genere tutto romano I Romani riconoscevano la paternità greca di molta parte della loro letteratura: quasi tutte le forme letterarie praticate dai Latini avevano avuto, infatti, un precedente in Grecia. Solo di un genere essi affermavano l assoluta romanità: della satira. Quintiliano, nella sua storia della letteratura (il decimo libro dell Institutio oratoria), proclama: satura quidem tota nostra est («senza dubbio la satira è interamente nostra , X, 1, 93). Non è infatti possibile rintracciare un antecedente sicuro di tale genere in Grecia. Certamente la giambografia (cioè la produzione lirica in metro giambico, spesso mordace e aggressiva) e la commedia antica possono apparire vicine alla satira, per i toni e gli argomenti; ma si tratta di forme, nel complesso, troppo diverse per poter essere considerate dei veri e propri precedenti. La stessa origine del nome, peraltro, non è sicura: l aggettivo satur significa pieno, abbondante (lett. sazio ). L opinione prevalente lo fa derivare da satu ra lanx, il piatto carico di primizie date in offerta; ma c è anche chi vi identifica un riferimento più generale alla pienezza e alla varietà dei contenuti (da escludere, invece, l etimologia antica che riconduceva la satira ai satiri, i lascivi demoni del bosco). 484 Satira esametrica e satira menippea La satira latina viene divisa in due filoni . Uno inizia con Lucilio, il primo grande poeta satirico, trasferendosi poi a Orazio, Persio e Giovenale: si tratta della satira esametrica (cioè composta in esametri), mordace e moralistica, nella quale il poeta parla in prima persona, raccontando le proprie esperienze ed esponendo le proprie riflessioni; il secondo filone, più antico e per noi molto meno attestato, è quello della satira menippea, più vario negli argomenti e composto anche di parti mimiche e dialogiche, che fu praticato eminentemente da Varrone. L erudito romano di età repubblicana compose, infatti, centocinquanta libri di saturae in prosimetro (cioè in una commistione di prosa e versi); il nome di menippee deriva dal fatto che molto probabilmente Varrone imitò in questi testi lo stile del filosofo cinico Menippo di Gàdara (III secolo a.C.), e a questo tipo di satira appartenevano, forse, anche le saturae composte da Ennio, mentre in seguito sono riconducibili, in tutto o in parte, a tale sottogenere rispettivamente l Apokoloky`ntosis di Seneca e il Satyricon di Petronio. Di questi due filoni fu soprattutto il primo ad affermarsi, divenendo il tipo perfetto della satira, con la forte carica di critica sociale e umana che si manifesta specialmente con Persio e Giovenale. Mentre Lucilio (II secolo a.C.) pratica un tipo di satira molto libero e

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale