VERBUM DE VERBO - Indignatio

L autore Giovenale in breve distinzione oggettiva per quanto riguarda i toni (che risultano ammorbiditi) e l impostazione delle tematiche nella loro trattazione, ma non di una separazione netta o di una discontinuità tra un primo e un secondo Giovenale. La distinzione non vuole cioè mettere in luce due differenti voci di Giovenale, né cambiamenti radicali di trattazione poetica, bensì cogliere la riflessione e l approfondimento in senso morale e filosofico che i toni più composti della seconda parte della produzione delle satire dimostrano nel loro insieme, senza incoerenze. La satira come strumento di denuncia e smascheramento Gli argomenti e i temi affrontati prendono corpo nelle satire in una sorta di galleria di immagini istantanee sulla società, i costumi, la vita quotidiana e l umanità. Un umanità con la quale il poeta si relaziona all interno di un mondo che egli avverte come estremamente caotico e che è rappresentato dal microcosmo di Roma e dai suoi continui cambiamenti. Tuttavia Giovenale, per non attirare su di sé odi e forme di vendetta, dichiara di scegliere come bersagli polemici personaggi del passato più o meno vicino e non suoi contemporanei. Tale scelta è esplicitata nella prima satira, testo a carattere proemiale nel quale sono presenti le dichiarazioni programmatiche e con il quale Giovenale svela anche i suoi modelli: Lucilio e Orazio. Nella prima satira campeggia il riferimento alla letteratura con una critica verso la pratica letteraria contemporanea, che privilegiava per esempio le recitationes, riflesso della cospicua produzione declamatoria che molto faceva uso della mitologia e di triti motivi tradizionali scollati dalla verità del quotidiano. Giovenale sviluppa così parallelamente una critica diretta proprio contro la falsità, di cui si servono e alla quale danno voce i letterati, e a essa oppone la scelta della satira. Solo la satira può infatti mettere a nudo il verum denunciando la corruzione fisica e morale, le aberrazioni del presente e l allontanamento dal mos maiorum. L attaccamento a quest ultimo è l unica àncora che la satira di Giovenale oppone alla pars destruens della sua poesia. Al contrario di Persio, il quale vedeva nella filosofia una possibile via di correzione e di opposizione ai costumi malati del presente (à p. 47), Giovenale si dimostra, infatti, totalmente pessimista e non crede che la satira e la denuncia della corruzione dei costumi possano favorire un miglioramento, né fornire spunti di riflessione per un futuro riscatto dalle bassezze del presente. Nel magmatico spettacolo grottesco della quotidianità che egli non condivide, né comprende a fondo, l unica scelta possibile è quella della satira, che nasce e si nutre dell indignatio: «Se la natura non ne concede i mezzi, è l indignazione a comporre il verso, come può (1, 79-80, trad. B. Santorelli à T2). La satira è dunque strumento di dura denuncia senza intenti educativi, dove l indignatio si sostituisce al ludus, cioè all ironia e allo sguardo a volte giocoso, benevolo e distaccato: per questi aspetti specifici Giovenale si distacca e distingue dai suoi predecessori. Nella società romana, dove prevalgono caos e corruzione, Giovenale concepisce la satira come l unica forma letteraria possibile. Egli vi ricorre per denunciare, all insegna dell indignatio, la falsità e il degrado da cui è circondato: la satira diventa così strumento di denuncia, senza, tuttavia, fini educativi. Il poeta, infatti, ritiene che ormai la società sia irrimediabilmente corrotta. verbum de verbo / Indignatio / La parola indignatio è indicata dal poeta stesso al v. 79 della prima satira come elemento chiave dal quale scaturisce l ispirazione dei versi anche quando manca una motivazione specifica o quando il poeta da solo con le proprie forze non può intervenire. L indignazione, intesa come sdegno, rabbia per la corruzione dilagante, è il motore che anima la satira. Ma l indignatio è anche la chiave di lettura che Giovenale propone per leggere le sue satire, le quali costituiscono molto più di uno di sfogo davanti all insensatezza e alla corruzione morale del presente e intendono illustrare le mostruosità che caratterizzano la società e l attualità politica individuale e soprattutto collettiva. Infine, l indignatio, oltre a essere motore della satira, sua essenza e chiave di lettura, è anche lo strumento con il quale il poeta denuncia i vizi, l immoralità, l ingiustizia sociale e l allontanamento dal mos maiorum. 453

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale