PALESTRA DELLE COMPETENZE • VERSO L’ESAME DI STATO

SAME VERSO L E O T A DI ST PALESTRA DELLE COMPETENZE T13 Quid minus esse potest? Analisi e interpretazione di un testo LETTERARIO latino italiano tratto da Epigrammata XII, 94 Una delle categorie contro cui Marziale si scaglia con maggiore veemenza è quella dei poe ti di scarso valore, che dovevano essere numerosi nella Roma imperiale; l epigrammista avverte la necessità di distinguere la sua arte dai prodotti scadenti di questi versificatori da strapazzo, ma una tale presa di distanza porta con sé ancora una volta (à T3, T4) una riflessione sullo statuto letterario dell epigramma. Metro: distici elegiaci p st scr be re : ce ss , Scr be ba mu s e po s; | coe mu la ne sta re nt | ca rm na no stra tu s. ae Scribebamus epos; coepisti scribere: cessi, aemula ne starent carmina nostra tuis. Transtulit ad tragicos se nostra Thal a cothurnos: aptasti longum tu quoque syrma tibi. 5 Fila lyrae movi Cala bris exculta Came nis: plectra rapis nobis, ambitiose, nova. Audemus saturas: Lucilius esse laboras. Ludo le vis elegos: tu quoque ludis idem. Quid minus esse potest? Epigrammata fingere coepi: 10 hinc etiam petitur iam mea palma tibi. El ge quid nolis quis enim pudor omnia velle? et si quid non vis, Tucca, relinque mihi. Scrivevo un poema epico: ne cominciasti uno anche tu; ho smesso perché il mio poema non gareggiasse col tuo. La mia Musa1 si volse alla tragedia:2 indossasti anche tu il lungo abito tragico.3 Toccai le corde della lira4 suonata dal poeta calabro: tu, o ambizioso, mi strappi il nuovo plettro. Oso il genere satirico: tu ti sforzi per diventare un Lucilio.5 Scrivo leggere elegie: anche tu scrivi carmi dello stesso genere. Ho cominciato a comporre epigrammi che ci può essere di meno pregevole? : e anche qui cerchi di strapparmi la vittoria6 ormai mia. Scegli un genere, che non vorrai coltivare sarebbe una sfrontatezza voler coltivare ogni genere , e se c è qualcosa che non ti piace, lasciala a me, o Tucca. (trad. G. Norcio) 1. La mia Musa: è Talìa, Musa della commedia e protettrice della poesia di Marziale (à T3). 2. si volse alla tragedia: in latino ad tragicos... cothurnos. Il coturno era una calzatura indossata dagli attori tragici sulla scena. 3. il lungo abito tragico: il syrma, un ve- 406 stito a strascico (da cui l attributo usato da Marziale) indossato dagli attori tragici, che, come il coturno al verso precedente, simboleggia la tragedia. 4. lira: lo strumento simbolo della poesia lirica. 5. Lucilio: la scelta di nominare Lucilio, il padre della satira latina, è forse motivata anche dal fatto che Orazio è appena stato menzionato come rappresentante del genere lirico. 6. la vittoria: nel testo latino è indicata con il termine palma, poiché la palma era il simbolo della vittoria o del primato.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale