Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE in breve La storiografia di Velleio Velleio Patèrcolo L opera storiografica più consistente e significativa dell età giulio-clauPatèrcolo rispecchia dia sono le Historiae Romanae ad Marcum Vinicium consulem di Velleio Patèrcolo, del quale la sua fedeltà a Tiberio abbiamo pochi dati certi. Egli è ammiratore e uomo fedele dell imperatore Tiberio, sotto e al principato. Essa unisce elementi tipici del il quale milita durante le spedizioni in Germania, Pannonia e Dalmazia. Si distingue per genere panegirico a una valore militare e partecipa anche al trionfo di Tiberio nel 13 d.C., ottenendo in seguito la certa predilezione per pretura. il dettaglio biografico: In linea generale l opera di Velleio mostra i tratti peculiari di una storiografia filoimpeper questo si pone nel solco della tradizione riale e del consenso , diretta in qualche misura dal sovrano che la ispira e condiziona con annalistica. Testo PLUS Tiberio la sua personalità, particolarmente stimata dall autore. Emergono così una difesa del principato e della sua politica e una forma di encomio e di esaltazione generale della figura del princeps. L opera inizia dall epoca leggendaria della guerra di Troia e arriva al 29 d.C., senza quindi toccare gli anni più difficili del regno di Tiberio, né l episodio della condanna del prefetto del pretorio Elio Seiano, di cui Velleio dà un ritratto elogiativo, delineandolo come il consigliere ideale di Tiberio e paragonandolo ai grandi del passato. La compresenza di elementi propri del genere dei panegirici* e la propensione per la biografia e l attenzione ai dettagli della vita e delle caratteristiche dei singoli protagonisti allinea l opera di Velleio alla storiografia annalistica, con maggiore ampiezza conferita però alle sezioni descrittive e agli ampi excursus che interrompono il compendio degli eventi. L opera di Valerio Valerio Massimo L unica notizia su Valerio Massimo deriva da un dato interno all opera Massimo è un repertorio e si tratta dell indicazione della data del 27 d.C., anno nel quale egli fu in Asia con il prodi azioni e detti console Sesto Pompeo. L opera, intitolata Dictorum et factorum memorabilium libri novem, si memorabili recuperati da colloca nel panorama storiografico in maniera del tutto particolare perché essa rappresenta opere storiche greche e latine. Essa è pensata piuttosto una raccolta di exempla a mo di repertorio utilizzabile per attingere elementi per essere utilizzata e temi per arricchire discorsi retorici, per corroborare e conferire autorevolezza all argocome un prontuario, ma mentazione. anche come testo di intrattenimento. Scopo dichiarato del testo è, infatti, quello di raccogliere in un unica opera esempi di azioni e detti presenti all interno di opere storiche greche e latine, per fornire ai lettori una sorta di inventario di modelli di eloquenza dell antichità, azioni e detti esemplari nella sostanza e nella pratica, in quanto virtuosi. L opera ha così un fine didattico e una funzione pratica, perché l obiettivo è quello di fornire un prontuario utile per oratori, retori e poeti di eventi e fatti da poter utilizzare, ma anche quello di contribuire a incrementare e soddisfare la curiosità dei lettori verso la storia. L opera di Curzio Rufo, Curzio Rufo Di Curzio Rufo conosciamo praticamente solo il nome. L opera, intitolata dedicata ad Alessandro Historiae Alexandri Magni e concepita in dieci libri, ci è pervenuta senza i primi due e mostra Magno, unisce nell insieme un approccio limitato all interesse biografico sulle imprese del protagonista, elementi storiografici senza aperture o afflati riconducibili a un progetto di narrazione di storia universale. La e romanzeschi, e caratteri propri delle materia narrata va dalla successione a Filippo fino alla morte di Alessandro, cioè dal 336 al declamationes delle 323 a.C., e quindi è incentrata sulla costruzione del regno e in particolare sulla contesa del scuole di retorica. dominio dell Asia tra Alessandro e l altro grande protagonista, il re persiano Dario. Si tratta di un testo che rappresenta il connubio tra storiografia e romanzo e che presenta elementi propri della tecnica delle declamationes e delle esercitazioni retoriche in genere: l autore infatti lavora attorno a un tema divenuto quasi scolastico , vale a dire le conquiste di Alessandro Magno, simbolo della capacità di spingersi vittoriosamente oltre ogni limite consentito. Nell ultima parte dell opera l autore delinea tuttavia un ritratto quasi fosco del protagonista, descritto come un tiranno accecato dalla mania di grandezza, dalla collera e dalla violenza che lo porta a insensatezze e a condannare persino persone a lui care, nonché a vedere sospetti e tradimenti ovunque. 40

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Età imperiale