T1 LAT ITA - Odio contro odio

L INCONTRO CON L AUTORE T1 Odio contro odio tratto da Tebaide IX, 8-20 latino italiano Nella sezione iniziale del nono libro, Stazio descrive la reazione dell esercito tebano alla terribile uccisione del commilitone ed eroe Melanippo, ucciso da Tìdeo (campione della città di Argo), il quale ha profanato il corpo del nemico divorandone il cranio. La prima parte della narrazione è perciò in stretta sinergia con questo macabro episodio che è stato riportato dal poeta nel precedente libro. Ergo profanatum Melanippi funus acerbo volnere non aliis ultum Cadmeia pubes 10 insurgunt stimulis, quam si turbata sepulcris ossa patrum monstrisque datae crudelibus urnae. Accendit rex ipse super: «Quisquamne Pelasgis mitis adhuc hominemque gerit? Iam morsibus uncis Pro furor! Usque adeo tela exatiavimus? artus 15 dilacerant. Nonne Hyrca nis bellare putatis tigribus, aut saevos Libyae contra ire leones? Perciò, per vendicare il cadavere di Melanippo profanato con brutale violenza, i giovani tebani insorgono con accanimento, come se le ossa dei padri fossero state violate nelle tombe e le urne date in preda a mostri crudeli. Il re stesso accresce il loro ardore: «C è ancora qualcuno che voglia essere mite e umano coi Greci? Ora pure coi denti sbranano i corpi (o furia bestiale! Fino a tal punto abbiamo saziato le loro armi!). Non vi sembra di combattere con tigri ircane, di andare contro leoni feroci di Libia? . 344 LETTURA E rgo pro fa na tu m | Me la n pp fu nu s a ce rbo Metro: esametri 8-11. Ergo profanatum urnae In questi versi il poeta introduce il desiderio dei tebani di vendicare Melanippo. acer bo volnere: la iunctura inserita all interno dall enjambement* conferisce enfasi all offesa empia del cadavere (indicato come profanatum funus) di Melanippo. Si tratta di un ablativo interpretabile come strumentale, all interno del quale il sostantivo volnus (= vulnus), oltre ad avere il significato proprio di ferita , taglio , può assumere un accezione traslata per indicare la violenza espressa dall atto sacrilego di Tìdeo. non aliis urnae: la Audio ENFASI L empia e sanguinaria ferocia di cui è vittima Melanippo è posta subito in rilievo: l immagine del profanatum funus dell eroe occupa quasi per intero il v. 8, fissandosi nella mente del lettore e conferendo per contrasto al profanatore Tìdeo un aura di oscura nefandezza. L atto blasfemo e cannibale dell argivo è amplificato iperbolicamente, fino a essere associato all inquietante assalto di creature mostruose (monstris crudelibus). VIOLENZA Il lessico del passo è crudo, inasprito, carico: le parole di Etèocle infiammano (accendit) gli animi dei suoi commilitoni, mentre egli descrive la furia belluina (furor) con cui i nemici infieriscono senza posa (morsibus uncis; artus dilacerant), spinti da una implacabile sete di sangue (tela exatiavimus). gioventù cadmea (cioè i guerrieri tebani) con stimoli non diversi (non aliis stimulis, iperbato*), che se (quam si; oppure più liberamente: come se ) le ossa dei padri (ossa patrum) fossero state sconvolte (turbata, è sottinteso essent) nei sepolcri (sepulcris) e le urne (urnae) fossero state consegnate (datae, è sottinteso essent) a mostri crudeli (monstris crudelibus) . Osserva la disposizione chiastica delle coppie di vocaboli in entrambe le frasi: turbata ossa e sepulcris patrum; monstris crudelibus e datae urnae. Ultum è supino del verbo ulciscor, espri- me lo scopo del movimento implicito indicato dal verbo insurgunt (i soldati insorgono infatti per vendicare la morte di Melanippo). Cadmeia pubes è singolare collettivo (all interno del quale Cadmeius è epesegetico per indicare di Cadmo , re fondatore di Tebe), soggetto di un verbo al plurale (insurgunt). 12-16. Accendit rex ire leones? L intenzione di vendetta è accentuata dall incitamento del rex, cioè Etèocle, il quale letteralmente accende (accendit) ancor di più gli animi e quindi sprona i soldati al combattimento. super: è avverbio e

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale