Tua vivit imago - volume 3

TUA VIVIT IMAGO Una struttura innovativa... L ET IMPERIALE Il contesto storico an tic Il contesto storico Splendori Vallo di Adriano Eburacum Deva (Chester) BRITANNIA Isca Silurum o pio o dri ati mar co Ti r r eno Atene Cirene CIRENAICA SIRIA Phoenicia Ferrata Capartona Eufrate Aelia Capitolina (Gerusalemme) Alessandria ARABIA EGITTO Severo ma Base militare Nilo Dispositivi militari sotto Settimio Ro Frontiera fortificata r L impero romano tra 169 d.C. Morte di Lucio Vero e fine della diarchia ARMENIA Samosate Cyrrhus Rhesaennae Singara LICIA CILICIA Antiochia E PANFILIA CELESIRIA FENICIA AFRICA Roma Province senatorie Satala CAPPADOCIA GALAZIA o Province imperiali Province senatorie divenute imperiali Province senatorie divenute autonome Regni tributari divenuti province imperiali Regni tributari ASIA Efeso BITINIA E PONTO ri ACAIA Pergamo Tig e d i t e r ra n e Leptis Magna Flotta da guerra sso il II e il III secolo d.C. 180 d.C. Morte di Marco Aurelio; la guida dell impero passa a suo figlio Commodo 197 d.C. Settimio Severo ha la meglio sugli altri pretendenti ed è riconosciuto imperatore 192 d.C. Commodo cade vittima di una congiura 193 d.C. Assassinio di Pertinace; gli succede Didio Giuliano, poi esplode la guerra civile II secolo II secolo d.C. Prime traduzioni latine della Bibbia Corinto Siracusa mar M (101-200 d.C.) Tra I e II secolo d.C. Svetonio Cartagine MALTA 167 d.C. Marcomanni e Quadi oltrepassano il Danubio e arrivano fino ad Aquileia CULTURA NUMIDIA Lambaesis 165-166 d.C. Un epidemia (probabilmente di vaiolo) flagella l impero 117 d.C. Morte di Traiano; Adriano è il nuovo imperatore MAURE TANI A C AESARIENSIS mar Egeo EPIRO Cesarea MAURE TANIA TINGITANA iniziativa si deve non a te a consolidare le difese; caso la realizzazione della alla sua struttura difensiva a ridosso Britannia e Caledonia oggi del confine fra nota come vallo di Adriano. Questo cambio di politica apprezzato da parte degli non viene uomini un tempo vicini a Traiano: con tutta verosimiglian opposizione induce Adriano za, tale a condannare a morte alcuni personaggi di spicco della corte, 138 d.C. Adriano muore; gli succede Antonino Pio REGNO DEL BOSFORO mar Ner Ca s rA 1. L apogeo dell impero Adriano abbandona la à Adriano Alla morte di Traiano, l autorità politica espansionistica imperiale passa a Publio 138 d.C.), parente del di Traiano e consolida Elio Adriano (117princeps e figura significativa anche sul piano culturale le difese dell impero. dei suoi primi provvediment (à p. 598). Uno i è l abbandono della politica Promuove l editto predecessore: convinto espansionistica messa in atto dal che, sul lungo periodo, perpetuo e adotta come questa risulti insostenibile, Adriano successore Antonino Pio. decide di impegnarsi prevalentemen troppo costosa e militarmente 161 d.C. Morte di Antonino Pio; il potere è condiviso da Marco Aurelio e Lucio Vero e debolezze dell impero mar ma in breve Un percorso didattico progettato sulle esigenze della scuola. Tre tipologie di unità: no Reno Splendori e debolezze dell impero 117-212 d.C. STORIA Atl Vetera (Xanten) GERMANIA INFERIORE Bonna (Bonn) BELGIC A Magontiacum Lutetia (Parigi) (Magonza) LUGDUNESE Argentoratum (Strasburgo) Castra Regina (Ratisbona) GERMANIA REZIA Lauriacum SUPERIORE Vindobona AQUITANIA Carnuntum (Vienna) Burdigala Lugdunum NORICO Brigetio Aquincum (Bordeaux) (Lione) PANNONIA (Budapest) Potaissa E Apulum Milano ES Aquileia SUPERIORE ON INFERIORE RB Ravenna DACIA TARR ACONESE NA Singidunum (Belgrado) Genova Narbona Viminacium DALMA ZIA Durostorum LUSITANIA Novae Salona Tarraco Danubi o (Tarragona) MESIA MESIA SUPERIORE INFERIORE Roma TRACIA BE TIC A Miseno Brindisi Carthago Nova MACEDONIA (Cartagena) Taranto o ce a 197-199 d.C. Guerre contro i Parti e conquista di Ctesifonte 211 d.C. Morte di Settimio Severo; il potere passa al figlio Caracalla, che evita la diarchia facendo uccidere il fratello Geta 212 d.C. Constitutio Antoniniana: la cittadinanza è estesa a tutti gli abitanti dell impero III secolo ca 100-170 d.C. Frontone 180 d.C. Condanna a morte dei martiri scillitani ca 125-180 d.C. Apuleio (201-300 d.C.) ca 130-180 d.C. Aulo Gellio, autore delle Giulio-Claudii La letteratura sotto i Noctes Atticae Il contesto letterario 586 587 L ET IMPERIALE à Gemma augustea, 10-20 d.C. ca. Vienna, Kunsthistorisches Museum. Il contesto letterario La letteratura i sotto i Giulio-Claudi CONTESTO STORICO i fatti più rilevanti e le loro implicazioni socio-politiche; Fedro Persio in breve soprattutto poeione di generi minori, è costituito dall affermaz e delle capacità Un altro dato di rilievo modelli e la dimostrazion ne, la rielaborazione dei di una parcellizzazio tici, che meglio consentono predilezione frutto di una degli autori. Questa in controluce la mancanza compositive e retoriche e generi praticati conferma frammentazione di opere cioè dell imperatore. da parte del potere centrale, regia (potremmo dire) 14-68 d.C. in breve 1. Il contesto culturale giulio-claudia e della produzione dell età e manierista imMinimo comun denominator Gusto barocco o il gusto barocco La produzione letteraria ha definito con un anacronism del periodo augusteo è quello che la critica dell età giulia-claudia l oscuro, contro la misura alla propensione per Virgilio, Orazio, Livio si distacca dal gusto prontato all eccesso e come modelli classici: che sono già percepiti sobrio ed elegante del materia e tendenza e l equilibrio di quelli nella trattazione della periodo precedente, di parsimoniosa sobrietà per esempio. Mancanza con una predilezione precisa, poesia e prosa. distinzione senza la che erano stati così, per letterari per il patetico, al patetismo toccano in relazione ai generi il è ravvisabile strettamente tecnico, sperimentazione e per Da un punto di vista di questo nuovo periodo dettaglio erudito. ione di augustei, una caratteristica perfezionati dagli scrittori compositive e alla compenetraz ione di nuove soluzioni asiana, che nella spinta alla sperimentaz predilezione per la retorica e del dettaglio e insieme alla misura e all equigusto erudito, esasperazion lo sconfinamento rispetto dilatazione del testo, meglio permetteva la patetico. il verso lo scivolamento librio classico e quindi una tensione allo variazione, della ricerca una emulazione e e variazione Ne consegue di un classicismo dove Classicismo Si afferma il gusto dei testi-modello e l inizio di realizzazioi principali strumenti sviluppo delle potenzialità per la citazione allusiva dell allusività costituiscono contenutistica, e per l imitazione. affermazione progressiva di raggiunta completezza all imporsi di una sensazione una dinamica di ne letteraria. Davanti si impone insomma dagli autori augustei, dei modelli. stilistica, estetica rappresentata senza profonde innovazioni tramite l imitazione, confronto perlopiù attivata da una serie di tengusto è favorito in particolare in questo di L affermarsi dell attività oratoria, Mode letterarie notevole incremento Acquistano particolare per esempio, c è un un esibizione retodenze e mode letterarie: dell autore consiste in rilievo le declamationes, , nelle quali l abilità di magnilole esibizioni poetiche e di uno sfoggio erudito particolare delle declamationes e si ingegnosa), all insegna le esibizioni letterarie in si afferma lo stile asiano alla variazione (a volte tesa rica pensiero, di e sviluppano letterarie genere. Si di precise scuole Sotto il principato di quenza; pur in assenza dalla prosa alla poesia. inoltre i generi minori, e massiccia del testo e delle performance lettesoprattutto in campo poetiche assiste a una retorizzazion esibizioni si sviluppa la moda delle di gare letterarie poetico, che permettono Nerone, in particolare, con l istituzione regolare di dimostrare l abilità e potenziate sotto i Flavi rarie in genere, che saranno del princeps. l erudizione degli autori. che assicureranno il favore (soprattutto poetiche), CONTESTO LETTERARIO un quadro sintetico ma esaustivo dei generi letterari e degli autori più significativi del periodo; ia 2. La produzione letterar LA PROSA il profilo a si dimostra, sotto La prosa dell età giulio-claudi è interessante Una produzione variegata di quella dell età di Cesare e di Augusto; ma compiuta o in maniera deartistico, molto meno alcuni generi che connoterann miracolistico, decenni si affermino e al notare come in questi interessata all aneddoto successive: la storiografia medicina (come quello cisiva anche le epoche Rufo; i testi tecnici di di Pomponio Massimo e di Curzio caso il Valerio (è di quella geografia di come (come i trattati di Columella), casi eccellenti, come di Celso), di agricoltura Non mancano tuttavia gastronomia con Apicio. conoscenza dell oratoria Mela) e, addirittura, la rilevanti per la nostra prosatori di una delle opere più Seneca Retore, autore latino e uno dei più brillanti singolarissimo nel mondo e uno dei massimi espolatina; Petronio, un autore dello stoicismo romano filosofo, vero creatore dell antichità; Seneca filosofica. nenti della trattatistica Nel quadro della produzione in prosa emergono i generi della storiografia e della trattatistica monografica, che caratterizzeranno anche le epoche successive. La storiografia unicamente in un del periodo, è ritracciabile storica, tra gli autori si alle vicende mitiche Una vera e propria ricerca di Roma, riallacciando che descrive la storia o fatti antichi, autore, Velleio Patèrcolo, Massimo, pur collezionand mette insieme Tiberio. L opera di Valerio mentre Curzio Rufo greche, fino all età di da un intento aneddotico, il passo alla riflessione appare animata unicamente dove il fatto cede spesso di Alessandro Magno una storia romanzata . o al racconto sorprendente 39 Raffigurazione del grande incendio di Roma del 64 d.C., al tempo dell imperatore Nerone. L ET IMPERIALE La nostra visione dell impero romano del I secolo d.C. è condizionata dalla rappresentazione tacitiana. 38 GRANDI AUTORI un affondo sui grandi nomi della letteratura latina. Tacito Perché leggerlo oggi? Con la sua lucida analisi dei fatti storici, Tacito dà risposta a questioni ancora oggi attuali. Esplora l argomento Video PRESENTAZIONE Perché leggere Tacito Un maestro della scrittura storica Tacito è stato probabilmente il più grande storico di Roma antica, un vero e proprio maestro nell analisi dei fenomeni sociali e politici ai quali scelse di dedicare le sue riflessioni. Le sue opere della maturità, le Historiae e gli Annales, ci restituiscono con straordinaria potenza drammatica un quadro dell evoluzione dell impero romano nel corso del I secolo d.C., dalla morte di Augusto all ascesa della dinastia Flavia. Attraverso le sue pagine, l istituzione imperiale e i suoi protagonisti appaiono sotto una luce completamente diversa e per certi aspetti diametralmente opposta rispetto a quella consegnataci dalle entusiastiche celebrazioni della poesia di propaganda (si pensi, per esempio, al poeta bucolico Calpurnio Siculo, che celebra quella di Nerone come nuova età dell oro ). L atteggiamento di cupo pessimismo che Tacito mostra nell analisi della storia recente è sì il riflesso di quella storiografia senatoria, tradizionalmente ostile al principato, di cui egli è tra i più eminenti rappresentanti, ma si accompagna anche a una profondità e a una lucidità nell indagine dei fenomeni politici e della psicologia dei potenti che non conosce paragoni. per questo che ancora oggi il nostro giudizio su imperatori come Tiberio, Claudio e Nerone è inestricabilmente legato a quello espresso da Tacito; più in generale, quando guardiamo alle vicende delle dinastie Giulio-Claudia e Flavia è attraverso i suoi occhi che lo facciamo. Nell immaginario collettivo della cultura occidentale, l impero romano del I secolo d.C. (e non solo) è in larghissima parte quello che ci ha descritto lo storico con la sua penna implacabile. Un classico sempre attuale Come tutti i classici, tuttavia, le opere di Tacito non si limitano a restituirci uno spaccato per quanto complesso e affascinante del mondo in cui sono state concepite, ma mettono il lettore di fronte a temi e problemi dalla validità universale. Infatti, dai suoi esordi letterari (l Agricola e la Germania) fino alle due grandi opere storiche della piena maturità, Tacito affronta e dà la sua personale risposta a questioni che non sono meno attuali oggi di quanto lo fossero al suo tempo: qual è l atteggiamento più proficuo nel rapporto con un potere oppressivo e liberticida, e qual è lo spazio di libertà per il singolo individuo in una tale situazione? Come bisogna rapportarsi con l altro da noi e quali sono le lezioni che si possono trarre dal contatto con una popolazione completamente estranea? Quali sono i meccanismi che regolano il potere e che effetti produce il suo esercizio sull animo umano? La profondità dell analisi tacitiana su questi temi è una delle ragioni principali della sua scottante attualità, soprattutto perché non ha perso nulla dell urgenza che la animava: mutatis mutandis, gli esseri umani continuano ora come allora a misurarsi con problemi del tutto simili; e ancora oggi è possibile chiedersi come si legge negli Annales «se, come per tutto il resto, il favore dei principi concesso ad alcuni e l avversione per altri sia un gioco del destino o una fatalità legata alla nascita, oppure se ciò, almeno in parte, non dipenda dalle nostre scelte, e se esista una possibilità, tra l opposizione frontale e l osceno servilismo, di procedere per la propria strada, libera da intrighi e pericoli (IV, 20, trad. M. Stefanoni). questo anche uno dei motivi per cui Tacito non ha mai lasciato indifferenti i suoi lettori: avversato dai potenti (Napoleone, che si identificava ben volentieri nelle grandi figure degli imperatori romani, lo detestava), compulsato, ammirato e imitato da filosofi, storici e poeti, dopo la riscoperta da parte degli umanisti, Tacito ha impartito una lezione il cui fascino sostenuto da un talento letterario fuori dal comune non è mai venuto meno. Slide PERCORSO BREVE 489 ... che consente una fruizione autonoma L ET IMPERIALE L autore Seneca Luctus et ultrices posuere cubilia / Curae pallentesque habitant Morbi tristisque Senectus. In hoc contubernio vita degenda est. Effugere ista non potes, comtemnere potes; contemnes autem si saepe cogitaveris et futura praesumpseris. 4. Nemo non fortius ad id cui se diu composuerat accessit et duris quoque, si praemeditata erant, obst tit: at contra inparatus etiam levissima expavit. Id agendum est ne quid nobis inopinatum sit; et quia omnia novitate graviora sunt, hoc cogitatio adsidua praestabit, ut nulli sis malo tiro. 5. [...] Quaedam in nos fixa sunt, quaedam vibrant et cum maxime veniunt, quaedam in alios perventura nos stringunt. 6. Nihil miremur eorum ad quae nati sumus, quae ideo nulli querenda quia paria sunt omnibus. Ita dico, paria sunt; nam etiam quod effu git aliquis pati potuit. Aequum autem ius est non quo omnes usi sunt sed quod omnibus latum est. Imperetur aequitas animo et sine querella mortalitatis tributa pendamus. 7. Hiems frigora adducit: algendum est. Aestas calores refert: aestuandum est. Intemperies caeli valetudinem temptat: aegrotandum est. Et fera nobis aliquo loco occurret et homo perniciosior feris omnibus. Aliud aqua, aliud ignis eripiet. Hanc rerum T17 Bisogna accettare il proprio destino tratto da Epistola 107, 1-7 latino Tra i precetti più famosi dello stoicismo c è l esortazione ad accettare la propria sorte, a trarre il meglio da ciò che ci capita, e che non possiamo cambiare per esempio, gli eventi fortuiti e le disgrazie accettandolo come se lo avessimo desiderato. Questo atteggiamento caratterizza l uomo coraggioso e forte, il saggio. Al contrario, combattere il destino non solo è inutile, perché gli eventi esterni non dipendono da noi, ma è controproducente, perché saremo comunque costretti a seguirlo. La vera grandezza dunque sta nell accettare la propria condizione. quello che il filosofo moderno Friedrich Nietzsche (1844-1900) chiamerà Amor fati. In questa lettera, Seneca argomenta questo precetto a partire da un evento spiacevole ma non grave per cui Lucilio si lamentava la fuga dei suoi schiavi e colorisce l argomentazione con una serie di esempi minuti, a dimostrazione del fatto che nella vita è normale subire inconvenienti. Notevole la frequenza di espressioni di esortazione e di dovere (congiuntivi esortativi, formule perifrastiche, imperativi). Il finale è una celebre traduzione in latino dell inno a Zeus di Cleante, uno dei fondatori dello stoicismo. 5 10 SENECA LUCILIO SUO SALUTEM 1. Ubi illa prudentia tua? Ubi in dispiciendis rebus subtilitas? Ubi magnitudo? Tam pusilla tangit? Servi occupationes tuas occasionem fugae putaverunt. [...] 2. Nihil horum insolitum, nihil inexpectatum est; offendi rebus istis tam ridiculum est quam queri quod spargaris in publico aut inquineris in luto. Ea dem vitae condicio est quae balnei, turbae, itineris: quaedam in te mittentur, quaedam inc dent. Non est delicata res vivere. Longam viam ingressus es: et labaris oportet et arie tes et cadas et lasseris et exclames o mors! , id est mentiaris. Alio loco comitem relinques, alio effe res, alio timebis: per eiusmodi offensas emetiendum est confragosum hoc iter. 3. Mori vult? Praeparetur animus contra omnia; sciat se venisse ubi tonat fulmen; sciat se venisse ubi 1. Ubi illa... putaverunt La circostanza da cui parte la lettera è la fuga dei servi e il conseguente dispiacere di Lucilio. Ubi... tua?: è sottinteso est, Dov è la tua famosa accortezza? . dispiciendis: forma di gerundivo all ablativo, che si configura come complemento di limitazione rispetto a subtilitas: Dov è la tua finezza nel... . : le parentesi uncinate indicano una porzione di testo aggiunta dall editore a integrazione delle parole trasmesse dai manoscritti. occupationes... occasionem: occupationes è oggetto e occasionem predicativo, dipendenti da putaverunt: i tuoi servi hanno considerato i tuoi impegni un occasione di fuga . 2. Nihil horum... iter horum: genitivo partitivo. offendi: come il successivo queri, è infinito sostantivato, in correlazione comparativa (tam... quam), offendersi per queste cose è ridicolo tanto quanto lamentarsi.... . quod: in dipendenza dal verbo queri introduce una completiva di valo- re causale più che dichiarativo, lamentarsi del fatto che . spargaris... inquineris: le difficoltà della vita sono accidenti normali al pari dell essere schizzati (spargaris) in piscina, urtati (vexeris) nella folla o sporcati (inquineris) nel fango. quae... itineris: relativa; si sottintende condicio est; continua l analogia tra gli inconvenienti della vita e quelli in cui si incorre nei bagni (balneum), tra la folla (turba) o in viaggio (iter). quaedam... inc dent: la ripetizione del pronome indefinito quaedam segna e distingue ciò che ci capita perché qualcuno ci vuole male e ciò che ci capita fatalmente: alcune cose vengono indirizzate contro di te, altre capitano per caso . Non est... vivere: sententia con cui Seneca chiarisce il senso degli esempi che ha proposto; con un po di libertà puoi tradurre vivere non è cosa da femminucce . Longam... ingressus es: immancabile metafora* della vita come strada, dall inciampo alla caduta grave, fino all invocazione (pretenziosa) della morte. labaris... exclames: oportet regge i congiuntivi presenti labaris (da labor), cadas, lasseris (da lasso), exclames; le azioni sono tutte violente, di varia gravità: è necessario che tu scivoli, che tu vada a sbattere, che inciampi, che ti stanchi e che gridi . id est: formula fissa per cioè . alio... timebis: triplice anafora* di alio; loco nelle due successive ripetizioni è sottinteso; i verbi in questo caso sono al futuro semplice: in un luogo lascerai un compagno, in un altro ne seppellirai uno, in un altro avrai paura per lui . emetiendum est: perifrastica passiva; il soggetto è iter. confragosum: termine raro, ciceroniano, che significa accidentato . 3. Mori vult... praesumpseris Praeparetur: congiuntivo esortativo, come anche sciat. sciat... ubi: ripetizione non solo del verbo reggente scias, ma anche dell infinitiva se venisse e di ubi, avverbio relativo, dove . 15 ! repetita iuvant 20 p. 146 à 25 Luctus... Senectus: la citazione viene dal prefisso prae- ( prima ) come il precedensale che spiega il motivo per cui non bisesto libro dell Eneide (vv. 274-275), in te praesumo. at contra: l avverbio contra sogna lamentarsi: questo è ciò che capita cui Enea scende agli Inferi e incontra, fra rafforza at, ma, al contrario . inparatus: a tutti. nam... potuit: costruzione: aliquis l altro, le personificazioni dei mali: [qui] il l impreparato, a cui gli imprevisti giungono potuit pati etiam (id) quod effu git: uno Pianto e gli Affanni Vendicatori hanno poinaspettati, riceve i colpi più violentemente. avrebbe potuto subire anche ciò che ha sto il loro giaciglio / e abitano le pallide agendum est: perifrastica passiva. ne... evitato . non quo... sed quod: i due proMalattie e la cupa Vecchiaia . Qui Seneca sit: finale; il soggetto è il pronome indefinomi, riferiti entrambi a ius, che in questo intende dire che i mali si trovano in vita nito quid. quia... sunt: causale; novitate è caso va tradotto legge , sono l uno (quo) ben più spesso che dopo di essa (à pp. ablativo di causa, poiché ogni cosa risulta ablativo retto da usi sunt, l altro (quod) 74-76). degenda est: perifrastica passipiù difficile per la sua novità . cogitatio adsoggetto di latum est: una legge è equa va: la vita va trascorsa con questa comsidua: la meditazione continua impedisce non perché tutti se ne sono serviti, ma L ET IMPERIALE pagnia ; in questa sezione sono numeroche gli eventi negativi risultino eccezionali. perché è valida per tutti . Imperetur: conse le espressioni di necessità e di dovere, ut... tiro: completiva retta da praestabit e giuntivo esortativo; il verbo regge il dativo legate appunto alle inevitabili difficoltà anticipata da hoc; nulli è dativo concordaanimo, si imponga all animo l equilibrio . della vita. potes... potes: soluzione: non to con malo; tiro è il novellino: la medita7. Hiems frigora... consentiamus possiamo fuggirle (effugere), possiamo zione assidua ti garantirà che per nessun Ecco cos è in nostro potere: sopportare disprezzarle (contemnere), cioè non dar male tu sia un novellino . con coraggio le avversità e obbedire alla tratto Satyricon 37-38 tra 5. Quaedam in... stringunt Il pronome natura (naturae consentiamur). latino italiano loro troppo pesoda a esse; il parallelismo Si tratta di le due frasi è evidenziato dalla ripetizione Quaedam, ripetuto in anafora, sottintende uno dei principi cardine dello stoicismo. di potes. contemnes... tela, colpi è della raffiguratipiù come Hiems.... aegrotandum est: infatti, esempididi Il racconto della praesumpseris: cena a casa di Trimalcione uno sorte, degli episodi realistici del Satyricon. Si tratta, la condizione per che non dar peso a esse armi. Questi colpi sono destinati a noi fina casa ineluttabilità universale dallapiccoli natura una scena ricostruisce fedelmente il momento di un banchetto di un ricco libertotratti fin nei è averle da tempo messe in conto: e le (fixa sunt), oppure stanno per (inverno, estate, intemperie), di fronte ai dettagli, quali il registro linguisticodall inizio dei personaggi e gli argomenti delle loro conversazioni. La descrizione disprezzerai se ci penserai spesso, e ti raggiungerci (cum maxime, or ora ), opquali il comportamento da tenere è espresdegliaospiti, offre di osservare tutta la sua raffinatezza: preparerai quelle in cheparticolare, accadranno . Si l opportunità pure ci sfiorano, destinati adlauntecnica altro. Ladi Petronio so con lainperifrastica passiva (algendum ritratto deispirituale presenti, è affidato alla voce di uno dei commensali est,lo aestuandum stesso Ermerote incontratoest): in tratta ildell esercizio cheinfatti, gli stoici descrizione si adatta perfettamente ad un est, aegrotandum chiamano praemeditatio malocampo di battaglia, in cuièi diretto dardi arrivano porta il ghiaccio: sentire Satyricon 57 (à futurorum T1) , attraverso un punto di vista che e interno; l inverno ciò dimostra grande bisogna abilità comrum, previsione dei mali futuri. le parti, quelli destinatie con freddo. porta l afa: bisogna sentire positiva perché permette all autoredaditutte giocare cone ianche registri linguistici una L estate pluralità di temi molto varia, 4. Nemo non... tiro Nemo non: è litote* agli altri sono pericolosi: la vita è esattacaldo. Il tempo variabile mette a rischio la e consente inoltre al lettore di avere un immagine dei personaggi non filtrata da una voce narrante esterna. del pronome negativo che amplifica l afmente questo. salute: bisogna ammalarsi . fera... omnifermazione, non c è nessuno che non . 6. Nihil miremur... pendamus Seconbus: dagli eventi naturali ad animali e uofortius: comparativo dell avverbio forte. do argomento, dopo l ineluttabilità delle mini, questi ultimi più pericolosi degli aniNon amplius quicquam gustare, conversus ad parte eum,incontreremo ut quam una plucui... composuerat: relativa. 1. duris: da-potui disgrazie: le disgrazie capitano a tutti.sed mali: da qualche tivo plurale retto da obst tit, siexcipe oppone congiuntivo esortativo,coepi non sciscitarique, bestia selvatica,quae o un uomo, pericoloso rima rem,miremur: longe accerse re fabulas essetpiùmulier illa anche alle cose dure . si praemeditata meravigliamoci di ciò per cui siamo nati . di ogni bestia . Aliud... eripiet: dopo le quae huc atquequae... illuc discurre ret. 2. «Uxor , inquit, «Trimalchionis, Fortunata aperant: se erano state previste ; insiste querenda: perifrastica passiva stagioni e gli animali, gli elementi naturali: sulla necessità di prevedere le avversità con nulli dativo d agente, di cui3. nessuno l acqua porterà qualcosa, qualcos alpellatur, quae nummos modio metitur. Et modo, modo quidviafuit? Ignoscet mihi con il verbo praemeditari, composto con il deve lamentarsi . quia... omnibus: cautro il fuoco ; nota l anafora aliud... aliud. T4 37. 5 142 10 genius tuus, noluisses de manu ill us panem accipere. 4. Nunc, nec quid nec quare, in caelum abiit et Trimalchionis topanta est. 5. Ad summam, mero meridie si dixe rit illi tenebras esse, credet. 6. Ipse nescit quid habeat, adeo saplutus est; sed haec 143lupatria providet omnia, et ubi non putes. 7. Est sicca, sobria, bonorum consiliorum: tantum auri vides. Est tamen malae linguae, pica pulvinaris. 8. Quem amat, amat; quem non amat, non amat. Ipse Trimalchio fundos habet, quantum milvi volant, 37.1. Non ce la facevo più a gustarmi niente, e allora a collo torto verso di lui, per saperne quanto più potevo, comincio a prenderle alla lontana quelle storielle, e a chiedergli chi fosse la donna che era sempre di corsa in un ubiquo andirivieni. 2. « la moglie di Trimalcione , risponde «si chiama Fortunata, misura il denaro a moggi. 3. E prima, chi era prima? Una, il tuo angelo custode mi perdoni, che neanche un tozzo di pane avresti accettato dalle sue mani. 4. Adesso, né perché né percome, è salita in cielo, è il tuttofare di Trimalcione. 5. Insomma, se a mezzo il mezzogiorno gli dicesse che è buio pesto, lui ci crederebbe. 6. Lui stesso quanto possiede mica lo sa, ricco sfondato com è. Ma quella troiaccia vede tutto prima di tutti, quando a te neanche ti passa per la mente. 7. Non beve, non sperpera, testa sulle spalle, guardala: un mucchio d oro. Ma ha una lingua che taglia e cuce, a letto una gazza, 8. chi ama, ama; chi non ama, non ama. Lui, Trimalcione, ha terre quanto ci volano i nibbi, e soldi che partoriscono soldi. Nel casotto del suo portiere c è più 37. Non potui coniciet ut excipe rem: proposizione finale, formata con ut + congiuntivo; il verbo è all imperfetto perché dipendente da potui, perfetto indicativo di possum. accerse re coepi sciscitarique: il perfetto indicativo regge le due completive con l infinito. quae esset mulier illa: l aggettivo quae ha valore interrogativo e regge l interrogativa indiretta con il congiuntivo. Uxor appellatur: entra in scena la moglie di Trimalcione, una liberta con un gran fiuto per gli affari. modo, modo: duplicazione con valore intensivo dal tono popolare. genius tuus: il genius era una divinità protettrice; 242 L autore Petronio Gente davvero singolare una traduzione più fedele sarebbe il tuo nume tutelare , ma la scelta del traduttore in calce al testo rende in modo più immediato il significato di questa espressione. topanta: dal greco ta panta, factotum , uno dei molti grecismi presenti nel Satyricon. mero meridie: l aggettivo merus seguito da un sostantivo in allitterazione* è tipico delle frasi fatte di tipo colloquiale o proverbiale; si potrebbe rendere con a mezzogiorno spaccato . saplutus: dal greco zàploutos, riccone . lupatria: un hapax*, da lupa, prostituta . et ubi non putes: lett. ed è dove non pensi : si deve intendere, in senso asseverativo rispetto a quanto già detto, che Fortunata si prende cura di ogni cosa, anche quando non sembra. tantum auri vides: l espressione è interpretata in due modi diversi, uno riferito direttamente a Fortunata, in un senso corrispondente all italiano vale tanto oro quanto pesa ; l altro come invito a contemplare le ricchezze presenti nella stanza, che sono quelle su cui Fortunata esercita il suo attento controllo. pica pulvinaris: gazza da salotto . quantum milvi volant: espressione proverbiale, che intende sottolineare l estensione dei campi di Trimalcione paragonandola con la distanza coperta in volo dai nibbi. 15 20 nummorum nummos. Argentum in ostiarii illius cella plus iacet, quam quisquam in fortunis habet. 9. Familia vero babae babae! non mehercules puto decumam partem esse quae dominum suum noverit. 10. Ad summam, quemvis ex istis babaecalis in rutae folium coniciet. 38.1. Nec est quod putes illum quicquam emere. Omnia domi nascuntur: lana, credrae, piper; lacte gallinaceum si quaesie ris, invenies. 2. Ad summam, parum illi bona lana nascebatur; arietes a Tarento emit, et eos culavit in gregem. 3. Mel Atticum ut domi nasceretur, apes ab Athenis iussit afferri; obiter et vernaculae quae sunt, meliusculae a Graeculis fient. 4. Ecce intra hos dies scripsit, ut illi ex India semen boletorum mitteretur. Nam mulam quidem nullam habet, quae non ex onagro nata sit. 5. Vides tot culcitras: nulla non aut conchyliatum aut coccineum tomentum habet. 6. Tanta est animi beatitudo! Reliquos autem collibertos eius cave contemnas. 7. Valde sucossi sunt. Vides illum qui in imo imus recumbit: hodie sua octingenta possidet. De nihilo crevit. Modo solebat collo suo ligna portare. argento di quanto un altro ce n ha in tutto il patrimonio. 9. E la servitù poi, ollallà, quella, ci sarà uno su dieci, miseriaccia boia, che conosce il suo padrone. 10. Insomma, uno qualunque di questi babbei lui te lo annienta da farlo entrare in una foglia di ruta. 38.1. E non devi mica credere che compri qualcosa. Gli nasce tutto in casa: lana, limoni, pepe; gli chiedi latte di gallina e lui te lo trova. 2. Per fartela breve, la lana gli riusciva scadente: comprò montoni a Taranto e li mise in culo al gregge. 3. Per produrre in casa miele attico, si fece portare le api da Atene, così intanto quelle casarecce miglioreranno un po stando con le grècule. 4. Sta a sentire, in questi giorni ha scritto in India che gli recapitino il seme dei funghi. Per le mule poi non ce n è una che non gli sia nata da un onagro. 5. Vedi quanti cuscini: beh, tutti con l imbottitura di porpora o scarlatto. 6. Il massimo dell estasi spirituale. E bada di non sottovalutare gli altri suoi compari ex-schiavi. 7. Tutta gente superdanarosa. Vedi quello che sta ultimo nell ultima fila? Oggi ci ha i suoi ottocentomila. E viene dal niente. Poco fa lavorava portando legna sul collo. nummorum nummos: espressione colloquiale (nota la ripetizione). Babae babae: si tratta di un interiezione che indica meraviglia, del tutto analoga alla forma greca babaì, da cui deriva anche il successivo babaecalis (rr. 13-14) tramite la forma babaì kalein, dire babaì . in rutae folium coniciet: il personaggio che parla, un liberto chiamato Ermerote, utilizzerà la medesima espressione anche in un altro momento, durante un diverbio con Ascilto e Gìtone (à T1); il significato è simile al nostro mettersi in tasca qualcuno . 38. Nec est quod SUPERVACUARUM Nec est quod emere: la costruzione nec est quod ( non c e motivo di ) seguita dal congiuntivo è tipica della lingua colloquiale; putes introduce una proposizione infinitiva. A casa di Trimalcione si applicano i princìpi dell autarchia tradizionale romana: come ribadiva Catone il Censore nel suo De agri cultura, il buon paterfamilias dev essere vendace e non emace , deve, cioè, comprare il meno possibile. Le proprietà di Trimalcione, infatti, sono in grado di produrre di tutto, anche le merci più rare e pregiate compreso un improbabilissimo latte di gallina. lana, credrae, piper, lacte gallinaceum: i termini seguono una progressione ascendente dal più comune al più raro e prezioso, l introvabile latte di gallina, (nome che però potrebbe effettivamente indicare una qualche sostanza commestibile, visto che è citata in un passo dell autore greco Ateneo). arietes a Tarento mitteretur: il commensale tesse le lodi di Trimalcione descrivendone le enormi ricchezze e la straordinaria abilità imprenditoriale: Taranto era una città rinomata per la produzione di lana, Atene era celebre per il miele delle sue api, considerato di ottima qualità e piuttosto costoso (citato, oltre che dal medico greco Ippo- crate, anche da Marziale nell epigramma 104 del libro XIII), l India era, invece, il luogo da cui tradizionalmente proveniva tutto ciò che era considerato strano e meraviglioso. culcitras: culcitra è forma popolare del sostantivo culcita, cuscino . conchyliatum aut coccineum: l aggettivo conchyliatum è derivato dal greco konchy`lion, che indica il mollusco da cui si ricavava la porpora; coccineum deriva invece dal nome greco kòkkos, che indicava la bacca utilizzata per tingere di scarlatto. Tanta est beatitudo!: esclamazione decisamente prosaica: la felicità è qui misurata in base all abbondanza che si possiede. sucossi: forma popolare dell aggettivo sucosus, ricco di succo o, metaforicamente, ricco di denaro . sua octingenta: è sottinteso milia sestertium, i suoi ottocentomila sesterzi , una cifra di poco inferiore a un milione di euro. 243 Ogni testo antologizzato è accompagnato da un ampia analisi. L apparato di note è ricco ed esaustivo: non solo aiuto per tradurre, ma fonte di preziose informazioni per comprendere appieno i testi e per confrontarli in maniera significativa.

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale