T1 LAT ITA - O tristi fati!

L INCONTRO CON L AUTORE T1 O tristi fati! tratto da Bellum civile VII, 387-408 latino italiano Alla vigilia della battaglia decisiva che vedrà vittorioso Cesare, Pompeo schiera le sue truppe e le incita a combattere, nonostante i presagi funesti che si oppongono a una discesa in campo aperto. Anche Cesare esorta al valore le proprie truppe e gli animi di entrambi gli schieramenti romani ribollono di passioni contrastanti e violente in vista dello scontro. Sull immagine della duplice schiera, Lucano innesta una lunga riflessione sulla passata grandezza di Roma, ridotta ora a coacervo di forze distruttrici che la porteranno alla rovina e annienteranno così lo stesso mito della sua potenza. Metro: esametri Audio LETTURA fa c e nt de xtrae | qu dqu d no ta s Hae n e xple a t ae Hae facient dextrae quidquid non expleat aetas ulla nec humanum repa ret genus omnibus annis, ut vacet a ferro. Gentes Mars iste futuras 390 obruet et populos aevi venientis in orbem erepto natale feret. Tunc omne Latinum fabula nomen erit; Gabios Veiosque Coramque pulvere vix tectae poterunt monstrare ruinae Albanosque lares Laurentinosque penates, 395 rus vacuum, quod non habitet nisi nocte coacta invitus questusque Numam iussisse senator. Queste braccia provocheranno dei vuoti, che il tempo non riuscirà a colmare, né il genere umano sarà in grado di riempire, anche se si astenesse dall uso delle armi: questa guerra sommergerà le genti che verranno ed eliminerà, strappando loro il giorno della nascita, le future generazioni. Allora il nome latino diverrà un mito: le rovine polverose potranno a stento indicare la passata esistenza di Gabi, Veio, Cora, dei lari albani, e dei penati di Laurento: desolata campagna, nella quale ma soltanto nelle notti imposte dal rituale farà, contro voglia, la sua apparizione un senatore, che si lamenta delle prescrizioni di Numa. 387-396. Hae senator ut ferro: proposizione concessiva. Mars: personificazione*, frequentissima nella poesia antica, sia greca che latina, per indicare la guerra stessa. erepto natale: ablativo assoluto. feret: utilizzato qui nel senso di porterà via . Tunc nomen erit: nelle parole del poeta, il mito di Roma e la sua grandezza saranno forse solo un pallido ricordo cancellato dagli orrori della guerra civile. Questa frase ha il valore di una profezia, messa in enfasi* dall uso dell enjambement* e dalla collocazione contigua dei sostantivi fabula (a indicare il ricordo ormai leggenda- 190 PATETISMO Lo stile di Lucano è ricco di frasi a effetto, che mirano a coinvolgere emotivamente il lettore e a suscitare pàthos. La sintassi è spezzata da frequenti enjambement* (come Latinum / fabula) e crea un ritmo incalzante. ENFASI DRAMMATICA Alcuni stilemi tipici della poesia epica quali la tendenza all elencazione di immagini significative, rappresentata dal breve catalogo di città sottomesse dalla potenza di Roma ai vv. 392-394, e l uso di figure retoriche (come l allitterazione* lares Laurentinos, v. 394) contribuiscono a suscitare nel lettore un atteggiamento incline al giudizio morale. rio) e nomen. Gabios penates: il poeta introduce un piccolo catalogo di città, una volta famose, sottomesse alla potenza e al controllo di Roma nelle differenti tappe della sua ascesa militare e politica. Vengono così elencate Gabii (a est di Roma), Cora (l attuale città di Cori) e Veio (la potente città etrusca conquistata da Roma nel 396 a.C.), Alba Longa e Laurento, dove sbarcò Enea fondando a Lavinio il culto dei Penati di Troia. In questi versi la critica ha riconosciuto un allusione antifrastica ai vv. 773-776 del sesto libro dell Eneide, dove Anchise indicava a Enea le terre e i luoghi che sarebbero stati sottomessi a Roma e alla sua potenza: «Questi Nomento e Gabi e la città di Fidene, / quelli ti ergeranno sui monti le rocche collatine, / Pomezia e Castro d Inuo e Bola e Cora. / Questi saranno i nomi, ora sono terre prive di nome (trad. L. Canali). pulvere ruinae: l immagine delle macerie coperte di polvere, a offuscare e nascondere ogni sopravvivenza del passato, campeggia con la presenza in clausola del sostantivo ruinae. Albanosque penates: metonimie*. nocte coacta: ablativo di tempo. questusque: participio perfetto del verbo deponente

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale