Tua vivit imago - volume 3

Il disagio esistenziale e la scoperta dell interiorità 25 30 d essere appresa dall intelletto, perché lei sola è capace a patto ch esso sappia estrarne quella verità di condurlo a una perfezione maggiore e di dargli una gioia pura. L impressione è per lo scrittore ciò che la sperimentazione è per lo scienziato, con la differenza che nello scienziato il lavoro dell intelligenza viene prima, nello scrittore dopo.4 Ciò che non abbiamo dovuto decifrare, chiarire col nostro sforzo personale, ciò che era già chiaro prima di noi, non ci appartiene. Viene da noi solo quanto traiamo dall oscurità che è in noi ed è ignoto agli altri. (Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto. Il tempo ritrovato, trad. di G. Raboni, Mondadori, Milano 1993) 4. con la differenza dopo: l autore intende dire che uno scienziato prima ragiona, poi cerca le prove del proprio ragionamento per mezzo degli espe- rimenti, mentre lo scrittore prima percepisce delle impressioni, poi elabora dei ragionamenti tesi a descriverle e spiegarle. DI TESTO IN TESTO Nacqui l inverno, otto mesi dopo l increscioso viluppo primaverile [ ]. Quante cose dovevo farci stare in poche pagine? Solitudine, palpitazioni, nevrosi [ ]. Così ricomincio: nacqui d inverno [ ] poi lo studio. Recupero tutti i miei quaderni di scuola, li dispongo in sinossi, ricalco le chiose. [...] triste che tutta la mia identità risieda in queste carte [ ]. Nacqui d inverno, al nostro discontento. Fui cupo e spinoso, poi come un buon cactus produssi dei fiori, cibandoli delle mie foglie: i miei libri, quei fiori: il mio stile di vita, le spine: la bio-vita, la polpa. [ ] Nacqui hieme ineunte. Poi ragazzino cominciai a trasferire particole di anima nei libri che leggevo, fino a dislocarla compiutamente: in questo modo potevo circolare nel mondo come un insensibile golem senza patir troppi danni, e quando mi prendeva vaghezza di recuperare un po della mia anima, andavo a cercarla là, dove l avevo nascosta, nei libri. (Michele Mari, Leggenda privata, Einaudi, Torino 2017) FINO A TE I due brani di Marcel Proust e del poeta e scrittore Michele Mari (n. 1955) costituiscono un momento di riflessione sulla genesi della scrittura letteraria. Se per Proust essa serve a decifrare non solo quello che accade nell interiorità dello scrittore, ma soprattutto quello che avviene attorno a lui, scrivere, per Michele Mari, è un modo per non «patir troppi danni , ovvero per neutralizzare la negatività delle proprie inquietudini. Sulla base delle tue conoscenze di lettore, ritieni che scrivere, anche senza farne un attività professionale o aspirare a particolari riconoscimenti letterari, possa essere un modo per liberarsi delle proprie inquietudini? Prepara su questo argomento un testo di circa 40 righe che, partendo dall analisi delle biografie degli autori incontrati nel tuo percorso di studente, si concluda con il riferimento alle tue esperienze personali. 177

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Età imperiale