I temi

I SAPERI FONDAMENTALI Seneca I TEMI IL TEMPO T3 T9 T10 T11 T13 T14 T17 Il tempo è un argomento onnipresente nell opera senecana: il filosofo si sofferma su quanto ne perdiamo, perché non attribuiamo a esso il giusto valore (T3, T10); sull imminenza della morte e la necessità di sfruttare al massimo il poco che ci rimane (T9, T11, T13), attraverso la serena accettazione delle vicende della vita (T17). Ogni giorno va vissuto come fosse l ultimo (T11), senza aspettative proiettate nel futuro, ma considerando la condizione presente come perfettamente soddisfacente (T14). LE PASSIONI T2 T3 T4 T5 T6 T7 T8 T12 T16 T18 Perversioni da banchetto: le triglie annegate nel sugo Ogni sentimento per Seneca è una passione, un pericoloso vizio da estirpare. Dunque, anche le debolezze più innocenti, come l amore coniugale (T16) o lo stress della vita quotidiana (T2, T5, T12), sarebbero da debellare per raggiungere la virtù e la saggezza. Lo stesso Seneca non è esente da questi sentimenti (T12, T16), e ammette che talvolta è giusto divertirsi e rilassare l animo (T6). D altra parte, il nostro comportamento deve essere tanto più sorvegliato quanto più rivestiamo posizioni di potere, e dunque con i nostri errori possiamo influenzare la collettività (T7, T8): un esempio negativo a questo proposito è l imperatore Claudio (T18), affetto in particolare dalla più pericolosa delle passioni, l ira (T3). LE PASSIONI TRAGICHE T19 T20 T21 Il fantasma di Agrippina Un posto a sé occupano le passioni tragiche, che rappresentano l esasperazione estrema di un vizio. Il ruolo centrale è svolto dall ira. Tieste (T19, T20) è vittima della sete di vendetta del fratello treo, che ricorre al più atroce dei delitti il pasto cannibalesco per soddisfarla. Medea, come il fantasma di Agrippina, è accecata dall ira al punto da annientare anche l istinto materno. dipo (T21) è un caso a sé, in quanto l ira è diretta verso sé stesso, in un gesto estremo di autolesionismo. IL FATO E LA MORTE T1 T4 T9 T13 T14 T17 Il fato e la morte sono argomenti frequentatissimi da Seneca. La maggior parte della sua opera si incentra infatti sull accettazione delle disgrazie (T4, T17) e in particolare della morte come legge di natura universale (T9), a cui bisogna andare incontro con la consapevolezza di aver raggiunto un esistenza piena e soddisfacente sul piano spirituale (T14). In condizioni di eccezionale difficoltà e sofferenza, come nel caso di una malattia mentale che renda impossibile vivere una vita dignitosa, il filosofo accetta l idea di anticipare la morte naturale (T1, T13). 166

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale