Fino a noi - Alcuni aspetti della fortuna dell’ecloga IV

L autore Virgilio Fino a noi Alcuni aspetti della fortuna dell ecloga IV nella cultura europea Come abbiamo visto, l ecloga IV è un componimento di grande speranza, poiché annuncia, per il 40 a.C. (anno del consolato di Asinio Pollione), l avvento di un puer che segnerà il ritorno all originaria età dell oro. Il testo è complesso perché, come in parte abbiamo osservato, presuppone la contaminazione di diverse prospettive ideologico-letterarie. Di fronte alla necessità di descrivere l inizio di una nuova epoca di pace e di concordia, Virgilio intreccia la tradizione esiodea (rappresentata dal mito delle età del mondo à pp. 170-171) con l archetipo del bambino divino , l arte della divinazione etrusca con la figura della Sibilla cumana (alla quale è affidata l enunciazione stessa della profezia), i princìpi della religione romana (legata ai Libri sibillini) con suggestioni tipicamente orientali di carattere messianico (provenienti dai libri profetici delle Sacre Scritture). Raffaello Sanzio, Sibille e angeli (particolare con putto appoggiato alla lapide che reca la scritta Iam nova progenies, v. 7 della quarta ecloga virgiliana), 1514. Roma, Basilica di Santa Maria della Pace. A questi aspetti si aggiunge la questione più complessa, che ha appassionato i lettori di tutti i tempi, e cioè la misteriosa identità del puer, variamente identificato, già in età antica, con la prole di Ottaviano o di Antonio, con Asilio Gallo (figlio di Asinio Pollione) o con Gesù Cristo (à p. 54). Oggi la critica ha assunto una posizione più equilibrata in merito alla questione, vedendo nel puer non un vero e proprio individuo, ma «una funzione politica, un modello a cui la nuova generazione avrebbe dovuto uniformarsi , un idea di «rigenerante giovinezza (A. Cucchiarelli). Da questa giusta prospettiva si comprendono meglio le ragioni per cui il puer virgiliano, nel corso dei secoli e fino ai giorni nostri, è diventato simbolo di palingenesi, di rigenerazione. Un esempio molto recente lo abbiamo già visto ne Il colibrì di Sandro Veronesi (à p. 96), ma tante sono le tracce, nella cultura europea, del complesso simbolismo legato a questa misteriosa figura virgiliana e le utilizzazioni di vari versi dell ecloga in contesti differenti. Dante Alighieri (1265-1321), prima ancora di scegliere Virgilio come guida nella Commedia, già aveva guardato al poeta latino come a un auctoritas letteraria da cui attingere versi particolarmente emblematici: per esempio, la chiusa della Vita nuova «se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d alcuna riprende evidentemente i vv. 53-54 dell ecloga IV (O mihi tum longae maneat pars ultima vitae, / spiritus et quantum sat erit tua dicere facta); in Purgatorio XXII, vv. 70-72, il riecheggiamento dei vv. 5-10 dell ecloga virgiliana è sicuro (« secol si rinova; / torna giustizia e primo tempo umano, / e progenie scende da ciel nova ). Francesco Petrarca (1304-1374), che insieme a Dante ha avuto un ruolo decisivo nel gettare le basi per uno studio e per una conoscenza puntuali dell opera virgiliana, legge e Francesco d Antonio del Chierico, Petrarca nel suo studio, particolare di una miniatura del Codice 905. Milano, Biblioteca Trivulziana. 97

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea