Tua vivit imago - volume 2

, nella ue possibile scorgere sue tesi, sembra dunq llo, che una particova. Quale credi, o frate rare in alcuni punti di l affio ia, poes sua col linguaggio che pote do in mia , non consueta nel mon d animo [...] quando, lare, partecipe attenzione fosse allora il mio stato enti nde il di esseri indifesi e innoc portava nelle selve profo renza ico soffe nem il alla , o, enza antic pres questo tagna? bini: se non altro da re in pasto ai lupi di mon come gli animali o i bam frutto delle mie visce potrà nato da il discorso di Pitagora cosa ha commesso, punto di vista, dunque, [...] Ma il bambino, che ibilità appena sens la na ra, appe misu e, he azion quale re, almeno in qualc cchia rispe così poche ore? Con to è colpi o? [...] ah, sventurato, del poeta. nato, ha offeso il nonn trad. 112, 109e ides 11, 87-92 per colpa mia! (Hero A. Della Casa). PATRIMONIO DI IERI E DI OGGI erire una simile sugg a o stess io Ovid del suo lunghisinterpretazione. Alla fine altri armolti ta affron che simo discorso, , infatti, sul tema gomenti, Pitagora torna ere gli animali, iniziale, l invito a non uccid esplicitamente i e questa volta paragona capretti a quelli dei vagiti dei vitelli e dei «Come si abitua bambini appena nati: al sangue / umamale, come si prepara col ferro la gola al za no l empio che spez chie insensibili ai vitello, / e conserva orec L Ara Pacis Augustae sgozzare un casuoi muggiti! / O chi può e / un bambino, com ce pretto che vagis o stess lli / che lui oppure cibarsi di ucce amorfosi XV, 463ha imbeccato! (Met ano). Padu G. trad. 468, tendenza di er, Pitagora sostenitore Pur tenendo conto della Rubens e Frans Snyd l Collection. gli argomenti che, Peter Paul -1630 ca. Londra, Roya Ovidio a sfruttare tutti vegetarianismo, 1618 ono sostenere le del di volta in volta, poss L ET DI AUGUSTO Il mondo della classicità ci ha lasciato un patrimonio, che è di ieri come di oggi: è nostro compito conoscerlo, custodirlo e valorizzarlo. Il contesto storico Dalla guerra civile al principato natori e della famiglia imperiale, compreso lo stesso Augusto, intento a celebrare un sacrificio con il capo velato, nelle vesti di pontefice massimo. A fianco dei due ingressi erano invece scolpiti quadri contenenti figure e scene allusive alle origini, alla potenza e alla perenne felicità di Roma: Enea che compie un sacrificio, anche lui con il capo velato, insieme al figlio Ascanio/ Iulo, capostipite della gens Iulia; la Lupa capitolina (oggi non più visibile) che allatta Romolo e Remo; la dea Tellus (personificazione della Terra) e la dea Roma, simboli, rispettivamente, della prosperità e del potere militare dell Urbe. In tal modo il presente della Roma di Augusto è affiancato e ricollegato al passato dei miti di fondazione e in particolare delle figure di Enea e Romolo e dei valori originari del popolo romano a cominciare dalla pietas , dei quali il princeps si propone in prima persona come esempio e modello: Augusto sfrutta così il potere delle immagini (secondo una celebre espressione usata in relazione alla propaganda augustea dall archeologo tedesco Paul Zanker) per presentarsi come l erede di Enea e di Romolo, come colui che ha rifondato la città dopo le guerre civili, come il salvatore della repubblica e il pacificatore dell impero. LE PAROLE DELL IMPERATORE IL CAPOLAVORO DELL ARTE AUGUSTEA I BASSORILIEVI: LA PROPAGANDA AFFIDATA ALLE IMMAGINI L Ara Pacis Augustae è un grande altare la cui costruzione fu decretata dal Senato nel 13 a.C., quando Augusto, di ritorno dal viaggio compiuto dal 16 al 13 nella Spagna e nelle Gallie e coronato da un importante successo politico, sembrò aver definitivamente pacificato l intero territorio compreso entro i confini dell impero: inaugurato nel 9 a.C., l altare era collocato originariamente nel Campo Marzio, all interno di un complesso che comprendeva anche il Mausoleo di Augusto e un orologio solare. Benché i primi frammenti siano stati trovati già nel Cinquecento, è solo nel corso del Novecento che l Ara Pacis è stata progressivamente ritrovata e successivamente ricostruita. Il recinto esterno in marmo, collocato su un podio e alto circa 4,5 metri, è decorato da una serie di bassorilievi tesi a dare espressione figurativa ai più importanti valori della cultura e della propaganda augustea. Nelle pareti interne la decorazione riproduce, nella fascia inferiore, la palizzata provvisoria, in legno, che veniva innalzata per delimitare l area sacra in occasione di un rito, mentre quella superiore è occupata da festoni di fiori e frutti appesi a bucrani (teste di bue); ma di eccezionale impegno e importanza è la decorazione delle pareti esterne, ben visibile alla folla che passava quotidianamente nel Campo Marzio. Nella parte superiore, in particolare, sono riprodotti, sulle pareti laterali, due cortei: rispettivamente dei se- lo stesso Augusto a raccontare, nelle Res gestae (12-13), la decisione con cui il Senato aveva decretato la realizzazione dell altare, ricordando subito dopo, significativamente, la chiusura del tempio di Giano, le cui porte rimanevano aperte in tempo di guerra: «Quando, sotto il consolato di Tiberio Nerone e Publio Quintilio, tornai a Roma dalla Spagna e dalla Gallia, dopo aver portato a termine con successo i programmi prestabiliti, il Senato decretò che per il mio ritorno dovesse essere consacrato l altare della Pace Augusta vicino al Campo Marzio, e ordinò che su di esso i magistrati, i sacerdoti e le vergini Vestali facessero ogni anno un sacrificio. Il tempio di Giano Quirino, che i nostri avi vollero rimanesse chiuso quando in tutto il dominio del popolo romano, per terra e per mare, fosse stata procurata la pace con vittorie, mentre, prima che io nascessi, dalla fondazione della Città si è conservata notizia che due volte in tutto era stato chiuso, tre volte sotto il mio principato il Senato decretò che si dovesse chiudere (trad. A.M. Ferrero). Fino a noi L ALTARE DELLA PATRIA Anche gli Stati moderni hanno i loro altari , concepiti per celebrare i valori nei quali il popolo o, a seconda dei casi, la classe dirigente si riconosce. Tra il 1885 e il 1911 venne edificato a Roma, per celebrare l Unità d Italia, il monumento a Vittorio Emanuele II, primo re d Italia: inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 giugno 1911 in occasione del cinquantenario dell Unità, accoglie, in cima a un ampia scalinata, l Altare della patria con la tomba del Milite ignoto, che commemora, nella forma simbolica di un unica salma tumulatavi il 4 novembre 1921, tutti i soldati caduti nel primo conflitto mondiale dei quali non si conosce il nome o il luogo di sepoltura. Le due epigrafi che riassumono il senso del monumento recitano, rispettivamente, PATRIAE UNITATI e CIVIUM LIBERTATI, cioè All unità della patria e Alla libertà dei cittadini , mentre i valori degli italiani sono rappresentati da sei gruppi scultorei, dedicati alla Forza, al Diritto, alla Concordia, all Azione, al Pensiero e al Sacrificio. Che cosa pensi di questi monumenti dal fortissimo significato simbolico e identitario? Sono un importante occasione, per un popolo, di sentirsi una comunità solidale e di identificarsi in un insieme di valori condivisi? Oppure si tratta di costruzioni retoriche destinate a giustificare, ammantandoli di concetti ideali, i reali rapporti e conflitti di potere, sia interni sia esterni ai singoli Stati? 30 L autore Ovidio che Quale credi, o fratello, col linguaggio che poteva. in mia d animo [...] quando, fosse allora il mio stato il portava nelle selve profonde presenza, il nemico in pasto ai lupi di montagna? frutto delle mie viscere nato da cosa ha commesso, [...] Ma il bambino, che azione, appena appena quale Con ore? così poche colpito [...] ah, sventurato, è nato, ha offeso il nonno? trad. 109-112, e 87-92 11, per colpa mia! (Heroides CA cazion Tante occasioni per discutere temi legati all Educazione civica e all Agenda 2030. cazion sostenitore e Frans Snyder, Pitagora Peter Paul Rubens Royal Collection. 1618-1630 ca. Londra, del vegetarianismo, dare un odierno quelli che potrebbe cibo sembrano quasi il filosofo? Pitagora riguardo al consiglia, infatti, di mangiare 1. I consigli dati da vegetariano. Che cosa ioni fornisce per convincere nutrizionista e convinto carne. Quali argomentaz a invitare a non consumare 2. Pitagora non si limita ente vegetariano alimentare (rispettivam i suoi ascoltatori? dell uno e dell altro stile Pitagora riporta 3. Quali esempi mitologici suoi confronti? intento? innocenti animali nei e carnivoro)? Con quale Quali meriti hanno gli Pitagora, l uomo è crudele? 4. Perché, secondo e: «Proteggere, OBIETTIVO COMPETENZE ATTIVE riguarda il rispetto dell ambient LA VITA 15 dell Agenda 2030 sostenibile delle SULLA TERRA terrestri, la gestione Per approfondire L obiettivo ecosistemi degli e e del territorio l uso sostenibile ristabilire e promuovere e rovesciare la degradazion i, Pitagora pronuncia la desertificazione, fermare Metamorfos delle foreste, combattere passo biodiversità . In questo di carne. Ti sei mai a limitare il consumo arrestare la perdita della sull ambiente? allevamenti intensivi per convincere gli interlocutori un accorato discorso abbia la diffusione degli dell ambiente e degli quale impatto negativo umani con il rispetto soffermato a considerare (Eating Animals, alimentari degli esseri mangiamo gli animali? conciliare le esigenze Perché potrebbero si importa. Come niente intensivi e spiega proposito, il saggio Se i dati sugli allevamenti animali? Leggi, a questo Safran Foer (1977) riporta statunitense Jonathan 2009) in cui lo scrittore a diventare vegetariano. che lo hanno indotto il percorso e le riflessioni COMPRENSIONE I e C VI dare un odierno i quelli che potrebbe cibo sembrano quas fo? Pitagora riguardo al i, di mangiare il filoso iglia,DIinfatt 1. I consigli dati da cosa consL ET AUGUSTO Che o. tarian sce per convincere vege forni i mentazion nutrizionista e convinto umare carne. Quali argo a invitare a non cons in breve limita si non ora o 2. Pitag vegetarian entepositivi Nelle sue Odi Orazio à L esistenza umana trattivam vizi e valori Dalla coscienza dell ineluttabilità della morntare (rispe ltro i suoi ascoltatori? vizi e virtù deglistile alime no esudell a te e dalla necessità di ricercare la felicità soltanto attraverso la saggezza discende la valutaziodell uriflette uomini. I vizi derivano logici riporta Pitagora ne ora severa, ora ironica dei più comuni conf vizi umani. 3. Quali esempi mito ronti? dalla corruzione degli suoi nei to? ali inten anim quale innoc antichi valori tradizionali. Nell ode II,enti 15 Orazio compiange lo sfarzo della Roma contemporanea in contrapposie carnivoro)? Con i meriti hanno gli ele? Qual Le virtù sono l otium e zione alla frugalità della società antica; nell ode II, 18 l aspirazione alla costruzione di grandi Pitagora, l uomo è crud la frugalità: consapevole 4. Perché, secondo dimore è descritta da Orazio come la più vuota delle ambizioni umane. I vizi sono spesso della brevità della vita, ere, inquadrati nella cornice delle guerre civili e indagati nella loro genesi storica: questo è per IVE Orazio invita a far proprio ATT E OBIET TIVO dell ambiente: «Protegg COMPETENZ rispetto il principio rdadelilcarpe esempio il motivo centrale dell ode 2030 rigua LA VITAosserva amaramente come il tempo delle III, 6, in cui Orazio diem, godendo dei la gestione sostenibile ettivo 15 dell Agenda stri, abbia svilito e svuotato i princìpi morali della Roma TERRA Una degenerazione che tocca SULLA arcaica. i terre Per approfondire L obi ecosistem I piaceri che offre degli e orio nibile territ soste e C VI del re l uso adazione la vita dei singoli individui: è il caso di Iccio, personaggio descritto nell ode I, il presente. la degrconcretamente ristabilire e promuove are e rovesciare uncia 29, prima deditoora alla pron filosofia stoica e poi attratto dal desiderio di facili guadagni. osi, Pitag la desertificazione, ferm e morf atter Meta comb delle te, o fores to pass L ET DI AUGUSTO sei mai I valoridiche Orazio, difende sono l otium (II, 16), il consilium (III, 4) e la frugalità . Tiinvece, carne biodiversità . In ques umo arrestare la perdita della mbiente? ocutori a limitare il cons (III, 23). Essi rinviano concezione epicurea della vita, tesa al raccoglimento interiore sivi sull a inten allevamentia una per convincere gli interl la diffusionee aldegli rifiuto delle vanità. Attenendosi agli insegnamenti e degli del filosofo greco Epicuro (341-270 un accorato discorso nte tto dell ambie impatto negativo abbia rispe il quale re con i idera uman cons ri a a.C.), Orazio riconosce quanto sia rischiosogproiettare speranze eccessive in un domani che o alle sue possibilità è la contemplazione della natura lente al poeta greco Aràto di Soli, secondo cui l uma- soffe rmat ntari degli esse (Eatin Animals, alime ali? nze anim esige gli le iamo iliare come paesaggio acronico, nità, educata dalla dea Dike (abitante sulla terra), si conc nei luoghi letsfugge al nostro controllo (II, 11). Ecco perché egli invita i suoi lettori a godere dei piaceri hé mang e si potrebberoproiettato Se niente importa. Perc 15 già durante l età dell oro. Com ti intensivi e spiega terari dell Arcadia: «mi compiacciano allora osito sarebbe dedicata all aratura amen presenti la celebre esortazione carpe diem nell ode I, 11 à T13) e a convivere dati sugli allev to prop i campi, il saggio i(formulando ta ripor ) i, a leques (1977 ali? Legg e le acque che irrigano valli (v. 485). Se LucreFoer Insieme a questi motivi principali, Virgilio riprende anim coraggiosamente con la certezza della morte e con l accettazione della fugacità del tempo se Jonathan Safran niten statu o. zio, quindi, indaga mondoore naturale con l occhio e fonde altri temi di diversa matrice, come l ideale lo ilscritt ) in cui 2009 diventare vegetarian umano. Quest ultimo è ingiustamente breve rispetto al tempo ciclico della natura (I, 4; I, scientifico del filosofo, Virgilio ne trae che godimento per o indotto a filosofico della sapientia (vv. 485-486) e l aspirazione lo hann riflessioni e lee simbolici. rsoidillici 11; IV, 7; IV, 12), realtà scalfita dai secoli con estrema lentezza e, per questo, fatta oggetto di suoi aspetti Quello di Virgilio non a una vita idillica (vv. 495-499): un insieme di conce- il i perco COMPRENSIONE CA Laboratorio sul testo to Laboratorio sul tes possibile scorgere, nella sue tesi, sembra dunque particoin alcuni punti di una sua poesia, l affiorare non consueta nel mondo lare, partecipe attenzione, di esseri indifesi e innocenti antico, alla sofferenza se non altro da questo come gli animali o i bambini: potrà il discorso di Pitagora punto di vista, dunque, sensibilità in qualche misura, la almeno , rispecchiare del poeta. Edu A. Della Casa). una simile Ovidio stesso a suggerire del suo lunghisinterpretazione. Alla fine molti altri arsimo discorso, che affronta infatti, sul tema gomenti, Pitagora torna, gli animali, iniziale, l invito a non uccidere esplicitamente i e questa volta paragona quelli dei a capretti dei e vagiti dei vitelli «Come si abitua bambini appena nati: al sangue / umamale, come si prepara col ferro la gola al no l empio che spezza insensibili ai vitello, / e conserva orecchie un casgozzare può chi O suoi muggiti! / / un bambino, pretto che vagisce come / che lui stesso oppure cibarsi di uccelli i XV, 463ha imbeccato! (Metamorfos 468, trad. G. Paduano). di tendenza della Pur tenendo conto gli argomenti che, Ovidio a sfruttare tutti sostenere le di volta in volta, possono 31 Edu zioni che concorrono alla definizione di un modello di vita idealizzato, di cui i contadini545 sono considerati i principali rappresentanti, con la loro virtuosa dedizione al lavoro, all autosufficienza, alla religiosità e alla semplicità dei costumi. Questioni di poetica Una volta che Virgilio ha definito il tema da trattare, cioè la felicità dei contadini, la sua attenzione si volge a questioni di poetica (dal v. 475). La bellezza della vita agreste è lodata in contrapposizione alla degenerazione della vita urbana, così come aveva già fatto Lucrezio nel proemio al secondo libro del De rerum natura. Allo stesso modo del poeta-filosofo, anche Virgilio vorrebbe scrivere un poema scientifico (vv. 475-482); tuttavia vi rinuncia perché vede tale aspirazione come un ideale troppo alto e irraggiungibile (vv. 483-484). Più congeniale 15 un assorta contemplazione da parte del poeta: si giustifica così lo splendido paesaggio romano dominato dall innevato monte Soratte nell ode I, 9 (à T12). è un superamento di Lucrezio o un polemico distacco dalla poesia didascalica lucreziana, ma l atto di rivendicazione di uno spazio letterario autonomo rispetto alla tradizione. Alla figura del saggio epicureo celebrato da Lucrezio, che propugna la liberazione dell umanità dalle angosce, Virgilio preferisce il modello del saggio autosufficiente che trova conforto e tranquillità nel mondo pastorale. Questa concezione di vita, per Virgilio, trova un modello storico nelle antiche popolazioni italiche, additate dal poeta (nella chiusa del passo, non senza qualche contraddizione à vedi sotto) come abitatrici di un Lazio primitivo, coincidente con il mitico regno di Saturno. 545 I piaceri di cui parla à La tematica conviviale Quanto ai piaceri, Orazio suggerisce di selezionarli con severità Orazio sono il vino, e disciplina: gli unici che a suo avviso possano alleviare gli affanni dell uomo, purché vi l amicizia e l amore, si faccia ricorso con moderazione, sono il vino, l amicizia e l amore. così che il convie il banchetto è l occasione in cui to occasione in cui i tre piaceri possono convergere in armonia diventa per Orazio un poterne godere assieme. momento felice. Si tratta di uno scenario carico di risonanze letterarie (già celebrato dalla Gli approfondimenti e gli spunti interdisciplinari poesia simposiale greca), in cui Orazio si atteggia, senza presunzione, a consigliere morale dei convitati, anche nei confronti di personaggi più illustri. I motivi per riunirsi e stare insieme sono diversi: si può festeggiare il ritorno di qualcuno da un viaggio (I, 36; II, 7 à T17) oppure gioire per un evento cruciale, come il brindisi per la morte di Cleopatra nell attacco dell ode I, 37 (à T16). Indipendentemente dall occasione, condizione imprescindibile perché il banchetto riesca bene è, secondo Orazio, che non si parli di argomenti alti o difficili (III, 19): l unico tema ammesso è l amore (I, 27). Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE Le contraddizioni delle Georgiche verbum de verbo Plus affondi per scoprire la cultura latina L immagine di un agricola beato e autosufficiente cipazione alle attività belliche e politiche. Ne discende mal si concilia con la tradizionale teodicèa del labor che il modello di vita vagheggiato da Virgilio assume sì impro bus, cioè della giustificazione divina della fatica contorni utopici e irrealizzabili, ma risulta anche lucidacome via per giungere alla felicità (à T7). Se è vero che mente inserito in una temperie storica attraversata da Virgilio potrebbe avere armonizzato le due diverse con- laceranti e insuperabili contraddizioni. cezioni dell età dell oro cui si è già fatto cenno a p. 125 L autore Virgilio (quella esiodea e quella di Aràto), bisogna riconoscere che la contraddizione di fondo appare insanabile. E non si tratta dell unico elemento controverso del finale del instancabilmente il suo amore per la sposa, riuscendo a ottenere, con il potere magico del secondo libro delle Georgiche. Occorre osservare, per suo canto, il permesso di scendere negli Inferi. Qui, affascinando le divinità dell Ade, ottenne esempio, che, semoglie, da un lato il modello di vita dell agrianche il permesso di risalire in superficie insieme alla a condizione che durante il è descritto come un saggio epicureo, pertragitto non si voltasse mai a guardarla.cola Pungolato, però, dalquello furor di amoroso e dall irrefrenafettamente in equilibrio fra i bisogni primari e il loro sodbile desiderio di volgere lo sguardo verso di lei, rfeo non rispettò il divieto, perdendo dedisfacimento da parte della in natura, immerso finitivamente Eurìdice (à T12). L epilogo della vicenda è tragico: predatotalmente alla disperazione, nel ritmo delle stagionipoi e lontano dalla rfeo vagò per la Tracia cantando l amore per lasemplice sua sposa, trovando la morte perfrenesia mano della città, dall altro è identificato con l ideale di di quelle donne del luogo che egli aveva fieramente respintoesso (à T13). Concluso il racconto, vita italico necessarie dei popoli per del Lazio primitivo. contraddiAristèo riceve dalla madre Cirene le indicazioni purificarsi e perLa riportare in zione risiede nel fatto che la rustic tas romana arcaica vita le sue api con la bugonìa. richiedeva politico e virtù guerriere, mentre Vincent Van Gogh, La siesta, 1889-1890. Parigi, La digressione mette a confronto due vicende impegno caratterizzate da forti analogie: sia Aristèo, l ideale condizione a cui aspira Virgilio esclude la partesia rfeo subiscono una perdita, a seguito della quale ottengono entrambi la possibilità di Museo d Orsay. / Carpe diem / Tratta dal v. 8 dell ode I, 11 a Leucònoe (T13), è la più celebre massima di Orazio e di tutta la poesia latina. L espressione è comunemente intesa come un invito a cogliere la giornata come un fiore , godere o gustare del giorno come di un frutto . Tuttavia, prima di Orazio, carpo era un verbo assai raro e aveva un valore quasi esclusivamente traumatico: lacerare poco a poco prendere a spizzico , spilluzzicare (da qui, per traslato, staccare una giornata [dal tempo] ). Tale sfumatura, meno nota, risuona anche nel verso di Orazio: al tempo che fugge (invida aetas), «bisogna strappare, giorno per giorno, il breve spazio dell oggi (A. Traina). A questa interpretazione si può affiancare anche un altra suggestiva proposta di lettura, che vede in diem un riferimento al tempo considerato nella sua totalità, da scandire o «sgranare nelle sue porzioni puntuali, le ore, gli «atomi di vita (G. Mazzoli). Verbum de verbo schede lessicali su termini rilevanti Graece loqui confronto con la letteratura e la cultura greche 230 rimediare. Gli esiti, però, sono differenti: Aristèo si attiene scrupolosamente ai dettami divini e riesce a riportare in vita le sue api; rfeo disobbedisce e perde per sempre la sua amata Eurìdice. Benché Virgilio manifesti un aperta ammirazione per l abilità di rfeo come cantore e poeta, è nella vicenda di Aristèo che126 egli riconosce un modello di vita per l agricoltore e per l uomo in generale: fare propri gli insegnamenti ricevuti, non trasgredirli e aspirare al successo con la consapevolezza dell incombente rischio della morte. L autore Properzio gr ce loqui Gli itia di Callimaco VIVA VOX L ET DI AUGUS TO IL SIGILLO DEL POETA Le Georgiche si concludono con una sphragìs (letteralmente sigillo ), cioè alcuni versi in cui Virgilio firma la propria opera, dando precise indicazioni cronologiche e autobiografiche, secondo un modulo retorico già ampiamente usato dagli autori greci. Nei vv. 559-566, infatti, il poeta si autoritrae intento a completare il poema nell otium di Napoli, mentre cominciano ad arrivare dall Oriente aggiornamenti sulle imprese di Ottaviano, impegnato, negli ultimi mesi del 30 a.C., nella sistemazione delle province orientali. Il colibrì di Sandr letteratu o Veronesi La citazione più esplicita si trova al v. 566, che in latino Una felice e originale ripresa del tema virgilian del puer compa si presenta così: Tityre, te patulae cecini sub tegmine o re nel romanz o Il colibrì (2019) Sandro Verones di i (n. 1959). Benché STO le rimfaccia fagi. Si tratta di una riproduzione fedele del v. 1 dell el autore non L'ET DI AUGU l inizia menzione di un eventuale to graduale: a dipendenza potev Virgilio, avvicinamen non è possibile riconos da rsi con Delia cloga I, soltanto lievemente ritoccato per l ovvio muta- in cui si Si tratta di un cere echi dalla trasco ecloga pensie quarta nel capitolo ultimi giorni goscia del ono il luogo intitolato L uomo pianto degli di essi diveng rotto e liberarlo dall an presto (2016-2 nuovo giunge ininter 9). Tibullo per cui recubans e mento di prospettiva (Tityre,tradizi tu onale, patulae sub enare un eterno rasser , e troppo , che Il protago incombente del poeta di innamorato. del ritorno nista del romanz chi muore ro di una morte ggiamento Marco realizza il sogno per o rto è vaghe o un quella oftalmo confo tegmine fagi); con essa Virgilio non soltanto fa sì che il o a il primo logo, allora Carrera, sopran rio, premi fa seguit nominato il conseguenz lusus amato Il poeta cerca sua,capacit Campi Elisi colibrì per la anche àsedi senta la inefficace. razione dei l Elisio rappre più affascinante risulta perciò Alla raffigu i mettere tutte le sue energie lettore identifichi l artefice delle Georgiche con comel autore rimaner olare di e dei eCamp ia decisamente o nel immobile: esattam (vv. 67-82): do, e in partic in una fantas del Tartaro dell età dell orche riesce ente come il della muore aman scopeartatica: quelli colibrì, di chi compiere settanta è che il luogo delle giovanili Bucoliche, ma lascia che Titiro sia, ancodel tutto utopis del Tartaro sono sogni ricompensa re battiti d ali al second il Tartaro non forse odistrar rimanendo sempre anche stesso, così Elisi ma che possono amore. nella stessa Una E tuttavia posizione. quello della e irrealizzabili, suoi rivali in ra una volta, il suo alter ego. Tibullo straordinaria, davvero.qualità mente irreali punizione dei sopratt dei rivali segue econsolarlo Questo cantavo sulla cura dei campi e del bestiame, e sugli alberi, mentre il grande Cesare presso il profondo Eufrate fulmina in guerra e vittorioso dà leggi ai popoli consenzienti e si apre la via dell Olimpo. In quel tempo me Virgilio nutriva la dolce Partenope,1 sereno fra opere di un oscura quiete: 565 io che rappresentavo la poesia dei pastori, e, audace [di giovinezza, te cantai, o Titiro, all ombra di un ampio faggio. 560 (trad. L. Canali) 1. Partenope: nome della sirena che si uccise con le sorelle, gettandosi in mare, in quanto rattristata dall insensibilità di Ulisse al loro canto. Secondo il mito, le onde avrebbero sospinto il suo corpo fino alle foci del Sebeto, il fiume della città che dalla sirena prese il nome, prima di assumere quello di Neàpolis. nascendo la nuova umanità capace di sopravv alla rovina causata ivere da quella vecchia . Come il puer virgiliano «regger à il mondo pacato dalle virtù del padre , in quanto prosecutore lo ha preced di chi uto, e potrà «leggere le lodi / e le imprese degli eroi del padre (IV, 26-27), così Miraijin vorrà anche sapere quali siano le sue l uomo nuovo origini («sei ma ti interess erà tenere a dove vieni ). mente da Come il puer è destinato ai onori (IV, 48), «più alti anche Miraijin diventerà «famos molto famosa a, , le «arriveranno soldi [ ] tanti e girerà «con soldi la scorta . Come Virgilio auspica avere ancora di utto alla luce a disposizione del rasser certo fatto che Tibullo, a del castigo e non sogni, ro la ma «l ultim Delia vita , due i pensie lunga vita (IV, a parte d una Al Tibullo di quest e, viceversa, ciato di Carrera fluisce tra affanni dolori: 53) per celebra fedele il suo matrim o angos il secondo che attend e re le imprese casta, cioè onio è minato puer, così anche soprattutto amente l anim ricompensa del del mantenga ntane si fini da falsità, casa, lla ai tradime Marco a ile mome Carrera «si occupe nti e la fanciu ensabil sentimento più vero e il ritorno tutte le faccend nando sia pur patto che rà lui di che lo lega a ora dunqu funzione indisp donna, e pratiche collega m, quella Luisa, un altra di vita dome vagheggiato , svolge una rimane un amore s curaru etto te poeta sempre alla requie del quadr celebrit al poeta: è maggiore che ico sidella platonico, la à giovane conclu nel frattempo nto finale figlia di un realist rio possa rela parte Adele conquistato. Miraijin avrà raggiungime nel contesto entalmente A un ggiamentomuore prematuramen che tale deside E soprattutto: te. rare sentim certo punto la preghiera come per Virgilio, il vaghe la guida del cioè di prepa stica, e con finalmente (vv. 83-94). deldella sua vita, però, Carrera sotto puer, «vi saranno deve fare nella quale a si chiude atto di fede nza. Launscena altre guerre / nuovo sarà manda va dell elegia, alizzarsi l elegi alla spera e di nte modo per sopravvivere e andare avanti. Non to a Troia il grande apre lo spirito uninatto di fede é descritta one dal prese 35-36), così bench Achille (vv. del ritorno in Dio, ma in anche per Sandro come evasi avere gli diceva sua proprio ciò che ento con Delia, e il futuro figlia, e cioè destinata ad Veronesi ci sarà una nuova guerra. to compositivo ricongiungim Il passato tata come Miraijin, figliariesce così che la sua nipotina, Non una guerra e il procedimen viene presen ttivo: alla negaTibullo della stessa Adele, ma una guerra guerreggiata, idealizzato, questo dunqu ne di carattere sogge slancio lirico sarebbe l uom mediati verso nello ni o stata ca, di comun luogo: evasio tibullia Miraijin e i suoi e sogno.nuovo : «sarà l uomo nuovo, icazioni, che realmente delle elegie una serie di realtà l umani coetanei dovran papà, te risponde tà ricomincerà ggiamento contrasto tra no combattere «nel nome e da lei . Un destino a sanare il ri, il cui vaghe tività del presen in difesa della inciso anche glorioso ti e futuri miglio poeta a quella verità, foss an inprova questo insolito la più banale ti alla l animo del tempi passa che nome di origine Metti e quotidiana, giappo ssivamente nese, compo che rappre sul testo contro la libertà sto di due parole, calpestarla . conduce progre ( tregua dagli affanni ), Laboratorio di person futuro e a E(quindi, uomo m o tibulliano. ONLIN nuovo ). requies curaru discorso poetic La salvifica puella interna del di Veronesi ha senta la finalità affinità con molti tratti di il puer di Virgilio . Se quest u sarà la nuova ltimo guida (te duce, IV, 13) e con «cesserà la generaz lui ione del ferro e in tutto il mondo / sorgerà quella dell oro (IV, 9-10), anche Miraijin è «davve ro destina perché «possiela decisionetadia cambiare il mondo , e argomenti: de l ascen del dei condot di Ariosto ttadente sia di temi uno di queie corpi tieri. la vende tibulliano esempio), la cui dote naturale di Amor e L epitafio il il volerepersuad consiste nel ere. Uno porre sulla e accompagna partire contro di morte, di di quei corpi che a imitare del 1514, mentr do a sta, in caso dettato dal gli altri tendono . Se viene il puer si sta recan Nell ottobre dio; la richie testocon avrà inizio un era il cui inocui to d Este che persino la terra feconda, in caso un epitafi o dalla febbre voto effonde cardinale Ippoli sua tomba rà i suoi frutti o viene colpit ssa di oun ex che nessun Ariost e nza prome ico «senza la mbron ; la coltivi l asse Fosso , per (IV, Roma, Ludov 18), così anche ttutto poeta stesso rsi presso sarà sopra Miraijin giovane donna, guire ae il dolore,«una tto a ferma poter prose bellissima, catartic , della sorell ed è costre di guarigione; sempre madre dellapiù igiana), senza ae seminale , nel un capezzale ci). (cittadina march o. Scrive allora al proprio andra Benuc senso che da lei «starà e al patron 97 amata (Aless il viaggio insiem capitolo di della donna : ho chi mi pianga ato moro, non versi ricalc Ché, se qui ho qui matre [ ]. non ho, non con fine ironia qui sorelle 96 e l capel franga na. gridi tibullia il corpo possa sull elegia che sopra ch intender nto non è qui ue Madonna l esang Il componime caso, e che testo fossa; il miserabil recupera dal vegga alla cadavero portar ch ascosa langue di Tibullo una pietà, onde forse i e faccia sia di . petto, si riscald lunga serie e (vv. 61-72) nel freddo verbali arderle il sangu espressioni d insolito calor Tra le numerose opere del poeta e filologo Callimaco di Cirene (320/310-240 a.C.), una delle figure in assoluto più importanti della letteratura greca, un posto di particolare rilievo occupano gli itia (termine greco che significa cause, origini ). Si tratta di una raccolta di elegie in quattro libri, nei quali sono narrate in distici elegiaci leggende rare di dèi o di eroi che servono a spiegare l origine di diversi riti, feste, antiche tradizioni e usanze, ma anche di toponimi e altre curiosità. Con quest opera Callimaco fonda, di fatto, un nuovo Rosalba Carriera, Caterina Sagredo Barbarigo come Berenice, 1741. Detroit, Detroit Institute of Arts. genere letterario, quello della poesia eziologica (dal greco aitìa o àition ( causa ) e lògos ( discorso ). Ne possediamo soltanto dei frammenti, che, per quanto numerosi, corrispondono a una minima parte di quella che era l opera originale. Nei primi due libri le storie erano narrate dalle Muse, apparse in sogno al poeta per rispondere alle sue domande: un modulo, questo del dialogo tra il poeta che chiede e una divinità che risponde, che sarà ripreso sistematicamente da Ovidio nei Fasti e, in modo più sfumato, da Properzio nell elegia di Vertumno. Nel quarto libro era contenuta invece la celebre Chioma di Berenice, che narra l origine dell omonima costellazione: anche quello astronomico/astrologico sarà un tema ricorrente nei Fasti ovidiani, ma fa la sua comparsa anche nel quarto libro di Properzio, con l entrata in scena, nella prima elegia, dell astrologo Horos (à p. 407). ra letteratu 59 Viva vox ritratti d autore dalla viva voce di autori latini ra , per («avida Morte 392 in breve 3. Lo stile Tra i poeti elegiaci, compreso Ovidio, Properzio è il più interessante dal punto di vista stilistico: una caratteristica, questa, che lo ha reso, da sempre, particolarmente caro agli studiosi. Il suo è infatti uno stile denso, pregnante, concentrato, che può apparire talora difficile e oscuro (all opposto del limpido Tibullo) e che è teso a esprimere l intensità della sua passione. Intrecci d arte, di letteratura, di filosofia e molto altro, per scoprire suggestioni e collegamenti Le caratteristiche principali Alcuni tratti vistosi sono, in particolare, l esordio ex abrupto; le transizioni da un motivo a un altro o da un immagine a un altra senza che venga esplicitato il nesso logico o associativo; la ricerca di iuncturae (cioè coppie di sostantivo e aggettivo o di sostantivo e verbo ecc.) insolite e di strutture sintattiche complesse; l abbondanza di esclamazioni, interrogazioni e interiezioni; la presenza di allusioni erudite non immediatamente decifrabili. Quest ultimo aspetto in particolare, quello cioè dell erudizione, si farà, poi, inevitabilmente preponderante nelle elegie di argomento eziologico. Lo stile di Properzio L assenza di divagazioni Anche la tecnica compositiva di Properzio può essere descritta in termini di concentrazione espressiva: mentre in Tibullo la situazione di partenza spesso non è che lo spunto per una lunga serie di vagheggiamenti e divagazioni, Properzio tende, viceversa, a focalizzare l attenzione, nel corso dell intero componimento, sulla situazione che ne costituisce l argomento, senza alcuna tentazione di evasione verso un tempo o un luogo diverso, ma piuttosto con la tendenza a dare indirettamente, di quella situazione, una visione idealizzata attraverso il riferimento al mito (esemplare da questo punto di vista, sia per la concentrazione sulla situazione specifica sia per la trasfigurazione mitica, l elegia I, 3 à T3). Ogni componimento si caratterizza per la presenza di strutture e iuncturae inconsuete, di riferimenti allusivi ed ellittici, di passaggi impliciti da un immagine all altra. verte sull argomento principale dell elegia, senza distaccarsene con vagheggiamenti e riflessioni generali.

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea