Tua vivit imago - volume 2

L autore Ovidio Saepe soporatos invadere profuit hostes caedere et armata vulgus inerme manu: sic fera Threicii ceciderunt agmina Rhesi, et dominum capti deseruistis equi; 25 saepe maritorum somnis utuntur amantes et sua sopitis hostibus arma movent. Custodum transire manus vigilumque catervas militis et miseri semper amantis opus. Mars dubius nec certa Venus; victique resurgunt, 30 quosque neges umquam posse iacere, cadunt. Ergo desidiam quicumque vocabat amorem, des nat; ingenii est experientis amor. Giova spesso aggredire i nemici nel sonno e con armata mano trucidare l inerme volgo. Cadde l esercito di Reso il trace, e voi, rapiti cavalli, abbandonaste il padrone. Del sonno dei mariti gli amanti fanno uso, loro armi muovendo quando dorme il nemico. Superare drappelli di custodi e sentinelle a schiere, sempre tocca a un soldato o a un infelice amante. Dubbioso è Marte e Venere insicura; si rialzano i vinti, cadono invece quanti mai diresti giacere. Chi diceva che amore è un sentimento inerte, taccia infine. Al contrario, l amore è di chi vuole il rischio. 21-26. Saepe arma movent Tre distici sono dedicati al motivo dei soldati e degli innamorati che approfittano del sonno, rispettivamente, dei nemici e dei mariti (nota ancora l esibito parallelismo: Saepe saepe , benché la seconda occorrenza non venga tradotta nella versione qui proposta). invadere cae dere: i due infiniti dipendono da profuit, perfetto di prosum: lett. giovò , con riferimento a episodi della storia e del mito, dei quali viene fornito un esempio nel distico successivo. caedere et: anastrofe*. Sic fera equi: lett. Così le feroci schiere del trace (Threicii = Thracii, è forma poetica) Reso caddero e voi, cavalli (equi, apostrofe*), una volta catturati, abbandonaste il padrone . Il primo termine di paragone è illustrato da un exemplum mitico tratto dal decimo libro dell Iliade: durante la guerra di Troia il re dei Traci, Reso, era giunto in aiuto della città assediata, portando con sé i suoi cavalli bianchi, che, secondo una profezia, se si fossero nutriti dei pascoli e dell acqua di Troia, avrebbe- Baldassarre Peruzzi, Apollo e le Muse (particolare raffigurante Calliope), 1514-1523. Firenze, Galleria Palatina. ro reso quest ultima inespugnabile; Ulisse e Diomede si recarono allora di notte nell accampamento dei Traci, uccisero Reso insieme a dodici dei suoi uomini e rubarono i cavalli. et sua movent: lett. e muovono le loro armi (sogg. sott.: aman tes) dopo che i nemici si sono addormentati (sopitis hostibus è ablativo assoluto) . 27-30. Custodum cadunt Dopo un accenno al tema della necessità per i soldati e gli innamorati di oltrepassare, rispettivamente, le schiere di sentinelle nemiche (vigilum catervas) e i custodi della casa della donna amata (custodum manus), la prima parte dell elegia si chiude, ai vv. 29-30, su un motivo gnomico (cioè proverbiale): sia la guerra che l amore sono attività dall esito incerto, tanto che spesso si vedono risorgere i vinti e cadere coloro che (quos) negheresti (ne ges) che possano mai giacere [sconfitti] (umquam posse iacere). opus: sottintende la copula est; costruito con il genitivo (militis e amantis), si traduce lett. è compito di . Mars Venus: metonimia per guerra e amore. neges: congiuntivo potenziale. 31-36. Ergo desidiam uxor erat La seconda parte dell elegia, più breve, sviluppa il paradosso per il quale coloro che si dedicano all amore (e alla poesia d amore) non sono, come molti ritengono, dei fannulloni che trascorrono la vita nell ozio (desidia, inerzia, inoperosità ) invece di dedicarsi ad attività più produttive. Ergo desidiam amor: lett. Dunque, chiunque chiamava inerzia (de sidiam, predicativo dell oggetto) l amore, la smetta (des nat); l amore è proprio (est) di un indole intraprendente (ingenii experientis) . Il poeta afferma che, contrariamente a quanto ritenuto dai più, la vita dell innamorato richiede grande spirito di iniziativa e di sacrificio. Il concetto è illustrato da una serie di exempla mitici, che occupano i quattro distici successivi (vv. 33-40) e che vogliono mostrare come tutti i più grandi guerrieri, e persino il dio della guerra, siano stati anche loro innamorati. 469

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea