Tua vivit imago - volume 2

L autore Orazio Che t è parsa Chio, o Bullazio, e Lesbo ben nota, che la graziosa Samo, che la reggia di Creso, Sardi, e Smirne e Colof ne,1 più grandi o inferiori alla fama loro? Tutte miserabili a paragone del Campo Marzio e del fiume Tevere,2 5 oppure una tra le città attaliche3 corrisponde al tuo desiderio, ovvero apprezzi Lèbedo4 in odio al mare e alle strade?5 Sai che cos è Lèbedo: villaggio più desolato di Gabi e Fidene;6 tuttavia lì vorrei vivere e, dimentico dei miei, come loro si dimentichino di me, 10 guardare da terra, di lontano, Nettuno che infuria.7 Ma né colui che passando per Capua è diretto a Roma, coperto di pioggia e fango, vorrà vivere in una locanda,8 né chi ha preso freddo si mette a lodare forni e bagni caldi, come le uniche cose che forniscano davvero una vita pienamente fortunata, 15 né, se un forte Austro ti avrà sballottato in alto mare, per questo motivo, dall altra parte del mare Egeo, ti vendi la nave. A chi è sano e salvo Rodi e la bella Mitilene9 fanno quel che il mantello nel solstizio d estate, un costume estivo10 tra i venti nevosi, il Tevere nel pieno dell inverno, nel mese di sestile il camino. 20 Fin quando si può e la Fortuna conserva il volto benigno, sia lodata Samo a Roma e siano lodate Chio e Rodi,11 ma in assenza. Tu, qualunque ora il dio t avrà elargito, raccoglila con mano grata e non rimandare nell anno le dolcezze, in modo che, in qualunque luogo tu ti sia trovato, tu possa 25 dire di aver vissuto di buon grado; infatti se la ragione e la saggezza cancellano le angosce, e non un luogo che domina su ampia distesa di mare, 1. Chio Colof ne: la rassegna dei luoghi visitati da Bullazio comprende celebri isole dell Egeo (Chio, Lesbo, patria di Saffo e Alceo, e Samo); la città di Sardi, in Asia Minore, capitale dell antico regno di Lidia, il cui ultimo sovrano fu il ricchissimo Creso, poi deposto da Ciro il Grande nel 546 a.C.; altre famose città dell Asia Minore quali Smirne e Colof ne. 2. Campo Marzio Tevere: due luoghi di Roma dal valore fortemente simbolico. 3. città attaliche: sono le città del regno ellenistico di Pergamo, ottenute dai Romani in eredità dal re ttalo III, morto nel 133 a.C., e successivamente inquadrate nella provincia d Asia. 4. Lèbedo: città non lontana da Colof ne, sulla costa ionica dell Asia Minore; dopo che Lisìmaco ne fece deportare gli abitanti a Efeso, la città si spopolò e si avviò alla decadenza. 5. in odio al mare e alle strade: nella memoria di Orazio doveva essere rimasta impressa la faticosa avventura in Grecia, in occasione della battaglia di Filippi (42 a.C.). 6. Gabi Fidene: piccoli centri urbani del Lazio (il primo dei due, forse, paese natale di Tibullo), colpiti dallo stesso destino di Lèbedo: gloriosi in età arcaica, spopolati e decadenti al tempo di Orazio. 7. guardare Nettuno che infuria: guardare da terra il mare in tempesta è immagine diffusa presso gli autori antichi per indicare una condizione di sicurezza; in particolare Orazio sembra ricollegarsi a Lucrezio, De rerum natura II, 1-4. 8. Capua in una locanda: sul tratto della via Appia che congiungeva Roma a Capua si trovavano numerose locande. Orazio intende dire che la locanda, seppure utile per una sosta temporanea, non può essere confusa con la meta; allo stesso modo, dice poco dopo, i bagni caldi possono alleviare i fastidi di chi si è raffreddato, ma non procurano la vera felicità. 9. Rodi Mitilene: rispettivamente isola dorica dell Egeo, non distante dalla costa dell Asia Minore, e città dell isola di Lesbo (citata al v. 1). 10. costume estivo: nel testo latino si legge campestre (con sottinteso velamen tum, letteralmente velo , rivestimento ), termine che designa propriamente una fascia con cui gli atleti solevano coprirsi i fianchi durante gli esercizi ginnici. 11. Samo Rodi: il verso ha una funzione riassuntiva, poiché Orazio cita nuovamente i luoghi già menzionati nei versi precedenti (vv. 1-2 e v. 17). 329

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Età augustea