6. La prosecuzione del principato

Il contesto storico Dalla guerra civile al principato 6. La prosecuzione del principato Come si è detto, la figura del princeps non è assimilabile a una magistratura: pertanto, l unico modo possibile per salvaguardare il nuovo assetto è rendere partecipi del prestigio del princeps le personalità più vicine allo stesso Augusto, così da promuoverne e rafforzarne la posizione in vista di un eventuale successione. A trovarsi in prima linea sono ovviamente i suoi familiari, che condividono l appartenenza alla gens Iulia (la più importante di Roma) e possono vantare la medesima leggendaria discendenza dalla dea Venere, da Augusto accuratamente enfatizzata (à p. 63); inoltre, gli appartenenti alla casata del princeps condividono anche gli aspetti immateriali del patrimonio di famiglia, come per esempio le clientele. La scelta di un erede Il primo possibile erede su cui cade la scelta di Augusto è Marco Claudio Marcello, figlio di sua sorella Ottavia e di Gaio Claudio Marcello: gli dà in matrimonio Giulia, la sua unica figlia, e fa sì che possa intraprendere la carriera politica prima dell età prevista dalla legge, ma il ragazzo muore, ventenne, nel 23 a.C., con grande dolore del princeps. Dopo qualche tempo, Augusto cerca di legare più strettamente a sé il suo storico amico Marco Vipsanio Agrippa, colui che, con successo, ha guidato i suoi eserciti in tutte le battaglie sin dai tempi di Filippi: nel 21 a.C., infatti, gli fa sposare Giulia, dalla quale Agrippa ha cinque figli. Quando anche quest ultimo muore inaspettatamente, nel 12 a.C., Augusto decide di optare per i figli che la sua terza moglie Livia ha avuto da un precedente matrimonio, Tiberio e Druso. Entrambi rivestono importanti incarichi, e in particolare Tiberio, a cui il princeps dà in sposa Giulia già nell 11 a.C. Quando Druso muore, nel 9 a.C., Tiberio viene però messo in secondo piano a causa della predilezione che Augusto riserva ai primi due figli di Agrippa, Gaio Cesare e Lucio Cesare. Ma in seguito all improvviso decesso di costoro, Tiberio torna in auge come successore designato: riveste incarichi via via più prestigiosi, finché, nel 13 d.C., il Senato gli concede la tribunicia potestas e l imperium proconsulare maius, rendendolo di fatto collega del princeps. L anno successivo, Augusto muore. in breve Sesterzio in bronzo che raffigura Augusto. La morte di tutti gli eredi designati da Augusto porta all ascesa di Tiberio, che diventa collega del princeps prima della morte di quest ultimo (14 d.C.). VERIFICA DELLE CONOSCENZE Dalla guerra civile al principato Rispondi alle seguenti domande. 1. Quali sono le mosse di Antonio dopo l assassinio di Cesare? 2. In che modo si spartiscono il potere i componenti del triumvirato? Come entra nel quadro Gneo Pompeo? 6. Ottaviano si attribuisce i titoli di Augustus e princeps: qual è il significato di tali appellativi? 7. Perché il 23 a.C. è una data cruciale nella definizione del principato di Augusto? 3. Quale scopo hanno le liste di proscrizione? 8. In che cosa consiste il riassetto urbanistico di Roma, e qual è il suo scopo? 4. Quali sono le cause che scatenano la guerra di Perugia? Qual è l esito della guerra? 9. Perché si può dire che Augusto detiene il potere assoluto? 5. Quali sono i rapporti di Antonio con Roma prima della battaglia di Azio? 10. Chi è l erede di Augusto e come viene scelto? 29

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea