Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO 35 40 45 Arcades. O mihi tum quam molliter ossa quiescant, vestra meos olim si fistula dicat amores! Atque utinam ex vobis unus, vestrique fuissem aut custos gregis aut maturae vinitor uvae! Certe, sive mihi Phyllis, sive esset Amyntas, seu quicumque furor (quid tum, si fuscus Amyntas? Et nigrae violae sunt, et vaccinia nigra), mecum inter salices lenta sub vite iace ret: serta mihi Phyllis lege ret, cantaret Amyntas. Hic gelidi fontes, hic mollia prata, Lyco ri, hic nemus; hic ipso tecum consumerer aevo. Nunc insanus amor duri te Martis in armis tela inter media atque adversos detinet hostis: esperti nel canto. Con quanta dolcezza mi riposerebbero le ossa se le vostre siringhe un giorno canteranno i miei amori! Oh fossi stato uno di voi, un guardiano del vostro gregge, un vendemmiatore d uva matura! Certo se avessi una passione per Filli o per Aminta, o per chiunque altro (che importa se Aminta è bruno? Anche le viole sono scure e foschi i giacinti), giacerebbero con me tra i salici all ombra d una vite flessuosa, Filli coglierebbe serti per me, Aminta canterebbe. Qui fresche sorgenti e molli prati, o Licòri, e il bosco; qui mi consumerei con te nel trascorrere del tempo. Ora un amore dissennato ti trattiene fra le armi del duro Marte, fra i dardi, di fronte al nemico: O mihi amores: Gallo vagheggia la mor te, secondo un motivo tipico della poesia elegiaca (Tibullo, I, 3 à p. 387, e Proper zio, I, 19). Molliter è avverbio che si adegua bene a un poeta di versi molli , quali sono quelli dell elegia amorosa; il suo acco stamento all espressione epigrafica ossa quiescant sarà ripreso, in forma lievemente variata, da Ovidio, che spesso costruirà il secondo emistichio del pentamentro con la formula molliter ossa cubent. Costruisci il v. 34: si vestra fistula olim dicat meos amores. Atque utinam uvae: Gallo im magina come sarebbe stata la sua vita da pastore arcade: utinam con il congiuntivo piuccheperfetto descrive efficacemente il rimpianto per il passato che Gallo avreb be potuto vivere, mentre il congiuntivo imperfetto esset usato successivamente al v. 37 sposta i pensieri di Gallo al pre sente. Questa frase ottativa si caratterizza 110 non soltanto per il tono enfatico, ma anche per una marcata ridondanza, determinata dai partitivi ex vobis e vestri, dalla formula perifrastica custos gregis e dal pleonastico vinitor uvae. 37-41. Certe Amyntas Phyllis es set Amyntas: Filli (o Fillide) e Aminta sono nomi simbolici accostati altrove nelle Bu coliche per indicare gli amori pastorali; in fatti, la vita pastorale immaginata da Gallo comprende adesso anche ipotetiche rela zioni amorose con figure tipiche del mon do bucolico. quicumque furor: metoni mia* erotica per indicare qualsiasi altro amante. nigrae violae vaccinia nigra: chiasmo* messo in evidenza dalle allitte razioni* della n e della v. lenta sub vite: la vite è detta flessuosa (lenta) perché si tratta di arbusto non rigido e per questo rampicante: nell Italia settentrionale, dove è ambientato il locus amoenus qui breve mente delineato da Virgilio, era diffusa la prassi di maritare la vite non all olmo, ma al salice, non raccomandata dai trattatisti antichi, i quali ritenevano che guastasse l aroma del vino. 42-49. Hic gelidi plantas mollia pra ta: nesso usato per la prima volta qui da Virgilio. Lyco ri: fra gli amori pastorali im maginati da Gallo compare improvvisa mente anche quello con Licòride (o Licòri, come sceglie di tradurre L. Canali), mentre la delineazione del locus amoenus si arric chisce di nuovi elementi: l acqua della sor gente (gelidi fontes), l erba morbida (mollia prata), il bosco ombroso (nemus). Nunc hostis: la fantasia bucolica si infrange bruscamente per un repentino ritorno alla realtà (Nunc ha valore non solo temporale, ma anche avversativo): Gallo (a lui è riferito il pronome te del v. 44) si trova impegnato in operazioni belliche, non certo in Arcadia.

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea