1.3 Cornelio nepote, Vita di Attico, Attico conquista la

Palestra verso l Esame 1.3 Attico conquista la stima degli Ateniesi Cornelio Nepote, Vita di Attico PRIMA PARTE: traduzione di un testo in lingua latina Tra le biografie di Cornelio Nepote arrivate a noi spicca quella del suo amico e protettore Attico a cui dedicò l intera raccolta De viris illustribus. Discendente di una facoltosa famiglia equestre e uomo coltissimo, Tito Pomponio Attico (109-32 a.C.) nel periodo delle guerre civili tra Mario e Silla si rifugiò ad Atene per dedicarsi agli studi; vi rimase più di vent anni, dall 87 al 65 a.C. Classe III PRE TESTO Quando vide la città sconvolta dalla guerra civile per opera di Cinna, e trovò che non esisteva possibilità di vita dignitosa senza incappare nell inimicizia di un partito o dell altro in quella scissione degli animi che parteggiavano quelli per Silla, questi per Cinna, se ne andò in Atene, pensando che era quella l occasione favorevole per consacrarsi allo studio. [ ]. Là il suo tenore di vita lo rese giustamente carissimo a tutti gli Ateniesi. Infatti, oltre al mostrarsi sempre cortese, che era una sua dote precipua anche nell adolescenza, venne spesso in aiuto con i suoi mezzi alle strettezze dell erario pubblico. Se la città si trovava nella necessità di ricorrere ad un prestito e non poteva averlo a condizioni ragionevoli, egli interveniva sempre, ma, pur non accettando pagamento di interessi, non concedeva mai dilazioni alla scadenza fissata. Con ciò egli recava alla città un doppio vantaggio: non permetteva che il debito diventasse vecchio per effetto dei rinnovi, né che l accumularsi degli interessi lo facesse ingrossare. Aggiunse poi a questo motivo di riconoscenza anche un altro atto di liberalità: distribuì gratuitamente frumento a tutti, in modo che tutti ne ricevessero sei moggi a testa; quantità che in Atene viene chiamata medimno. Hic autem sic se gerebat, ut communis infimis, par principibus videretur. Quo factum est ut huic omnes honores, quos possent, publice haberent civemque facere studerent; quo beneficio ille uti noluit, quod nonnulli ita interpretantur, amitti civitatem Romanam alia ascita. Quamdiu adfuit, ne qua sibi statua poneretur, restitit; absens prohibere non potuit. Itaque aliquot ipsi effigies locis sanctissimis posuerunt: hunc enim in omni procuratione rei publicae actorem auctoremque habebant. Igitur primum illud munus fortunae, quod in ea potissimum urbe natus est, in qua domicilium orbis terrarum esset imperii, ut eandem et patriam haberet et domum; hoc1 specimen prudentiae, quod, cum in eam se civitatem contulisset, quae antiquitate, humanitate doctrinaque praestaret omnes, unus ei fuerit carissimus. POST TESTO Al suo ritorno dall Asia, Silla, fermatosi in Atene, si tenne vicino Pomponio per tutto il tempo della sua permanenza, preso dalla finezza e dalla cultura del giovane. Parlava il greco come se fosse nato in Atene, ma d altra parte quando parlava in latino aveva un modo così armonioso di esprimersi che si capiva subito che ciò era frutto di grazia spontanea e non acquisita. (trad. C. Vitali) 1. hoc: correlato al precedente illud; per entrambi è sottinteso il verbo fuit. 38

Palestra per l’Esame di Stato
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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico