T5 - La notte degli imbrogli

I PROMESSI SPOSI T5 La notte degli imbrogli ` Tratto da capitolo VIII ` AVVENTURA PAURA Gaetano Previati, Don Abbondio legge alla sua scrivania, 1900. Fallito il consulto con l avvocato Azzeccagarbugli, sa x x j x lx s a - x s j l P l xv $v n n n ax tla a x xa n j x vn n don Abbondio a celebrare il matrimonio: presentarsi di sorpresa nel suo studio con due testimoni, così da pronunciare dinanzi al sacerdote la formula di rito, garantirebbe la regolarità dell atto. Ma le cose non vanno per il verso giusto. 5 10 15 «Carneade!1 Chi era costui? ruminava2 tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore,3 con un libricciolo aperto davanti, quando Perpetua entrò a portargli l imbasciata.4 «Carneade! questo nome mi par bene d averlo letto o sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui? Tanto il pover uomo era lontano da prevedere che burrasca gli si addensasse sul capo! Bisogna sapere che don Abbondio si dilettava di leggere un pochino ogni giorno; e un curato suo vicino, che aveva un po di libreria,5 gli prestava un libro dopo l altro, il primo che gli veniva alle mani. Quello su cui meditava in quel momento don Abbondio, convalescente della febbre dello spavento,6 anzi più guarito (quanto alla febbre) che non volesse lasciar credere, era un panegirico in onore di san Carlo,7 detto con molta enfasi, e udito con molta ammirazione nel duomo di Milano, due anni prima. Il santo v era paragonato, per l amore allo studio, ad Archimede;8 e fin qui don Abbondio non trovava inciampo;9 perché Archimede ne ha fatte di così curiose, ha fatto dir tanto di sé, che, per saperne qualche cosa, non c è bisogno d un erudizione molto vasta. Ma, dopo Archimede, l oratore10 chiamava a paragone anche Carneade: e lì il lettore11 era rimasto arrenato.12 In quel momento entrò Perpetua ad annunziar la visita di Tonio. A quest ora?13 disse anche don Abbondio, com era naturale. 1. Carneade: filosofo e oratore greco (214129 a.C.). 2. ruminava: ripensava tra sé. 3. del piano superiore: siamo nella canonica in cui don Abbondio abita. 4. l imbasciata: l ambasciata, ossia la notizia dell arrivo di Tonio. 5. un po di libreria: una piccola biblioteca. 76 6. dello spavento: quello provato a seguito dell incontro con i bravi di don Rodrigo. 7. panegirico san Carlo: un discorso celebrativo in onore di san Carlo Borromeo (1538-1584), arcivescovo di Milano dal 1565 alla morte. 8. Archimede: famoso matematico e scienziato di Siracusa (287-212 a.C.), sul quale si tramandano vari aneddoti curiosi. 9. inciampo: difficoltà. 10. l oratore: l autore del panegirico. 11. il lettore: cioè don Abbondio. 12. arrenato: arenato, bloccato. 13. A quest ora?: siamo infatti dopo cena, a sera inoltrata.

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