Promessi sposi

T4 FRA CRISTOFORO DINANZI A DON RODRIGO 105 Villano rincivilito! 51 proseguì don Rodrigo: tu tratti da par tuo. Ma ringrazia il saio che ti copre codeste spalle di mascalzone, e ti salva dalle carezze che si fanno a tuoi pari,52 per insegnar loro a parlare. Esci con le tue gambe, per questa volta; e la vedremo. Così dicendo, additò, con impero53 sprezzante, un uscio in faccia a quello per cui erano entrati; il padre Cristoforo chinò il capo, e se n andò, lasciando don Rodrigo a misurare, a passi infuriati, il campo di battaglia. 51. Villano rincivilito: contadino camuffato. 52. ti salva a tuoi pari: l abito di frate ti preserva dalle bastonate che meriteresti. 53. impero: comando. a TU per TU con il testo Don Rodrigo incarna l arroganza con cui per secoli i nobili hanno trattato chiunque non appartenesse alla loro classe. Un tempo infatti la società era strutturata in modo assai più rigido di quanto avviene ora: un abisso separava gli aristocratici dai borghesi, e un altro abisso separava questi da operai e contadini, che costituivano la stragrande maggioranza della popolazione. Per riconoscere l appartenenza sociale bastava un occhiata: l aspetto fisico e i vestiti già la indicavano con chiarezza. Oggi le cose sono cambiate: ma non del tutto. Basta pensare agli atteggiamenti sprezzanti o al raccapriccio dimostrati da troppe persone nei confronti di chi, nelle strade delle nostre città, indossa maglioni sbrindellati o ciabatte in inverno. Non solo. In realtà tutti noi esercitiamo continuamente il nostro radar sociale in forme molto raffinate: un minuscolo marchio che occhieggia sulla giacca, o sulle scarpe, già ci dice che una persona ha parecchi soldi da spendere. Figuriamoci se qualcuno si presenta sgommando alla guida di un suv giallo canarino! Ancora oggi parecchi amano esibire le loro fortune economiche, meritate o meno. La boria anzi ha trovato un formidabile moltiplicatore nei social media, dove migliaia di persone guardano le fotografie di vacanze o feste esclusive postate su Instagram da rich kids per suscitare invidia. E ancora capita di sentire risuonare una vecchia frase, «Lei non sa chi sono io! , che in Italia è il contrassegno della prepotenza di chi è convinto di poter fare ciò che vuole, in spregio a ogni regola. Come don Rodrigo: che insiste sul suo status sociale perché non vuole rispondere nel merito. Ma fra Cristoforo sa benissimo chi sia questo nobilotto al quale profetizza disgrazie: destinate puntualmente ad avverarsi. Analisi Un duello verbale Manzoni imposta il colloquio fra don Rodrigo e padre Cristoforo come un duello verbale, nel quale i ruoli sono chiaramente determinati. Da un lato un nobile ipocrita, superbo, lussurioso, un impunito che non conosce vergogna; dall altro lato un frate sincero, mosso a parlare da ragioni di giustizia e carità. Il narratore sta apertamente dalla parte di quest ultimo; spesso ne adotta il punto di vista, riporta i suoi pensieri, smonta gli inganni dell avversario. Per esempio, subito osserva come la cortesia di don Rodrigo sia bugiarda e beffarda: In che posso ubbidirla? (r. 1), esordisce, ma il modo in cui pronuncia questa formula voleva dir chiaramente: bada a chi sei davanti, pesa le parole, e sbrigati (rr. 2-3). Il padrone di casa non invita il frate a sedere, anzi gli parla piantandosi in piedi nel mezzo della sala (rr. 1-2). La postura, minacciosa, vuole rimarcare la differenza di ceto. Come in uno scontro tra schermitori, non solo le parole ma anche i gesti, qui e in seguito, mimano una serie di attacchi e parate. La posta in palio è il destino di Lucia. L onore di don Rodrigo A don Rodrigo preme innanzitutto l onore, ovvero l obbedienza al sistema di regole cavalleresche in vigore presso il ceto nobiliare al quale appartiene: su questo, non a caso, verteva la conversazione durante il banchetto, interrotto dall inattesa visita. Ora, che un cappuccino venga in casa sua a spiegargli come comportarsi, è ai suoi occhi un inaudita 73

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