Promessi sposi

I PROMESSI a TU per ALLA SCOPERTA DEI TESTI Una scelta antologica particolarmente accurata e ricca di spunti anche grazie alle numerose rubriche di approfondimento e agli A tu per tu con il testo che introducono l analisi di tutti i brani, instaurando un dialogo con il lettore ricco di suggestioni e punti di contatto con la sua esperienza. TU con il test o Le abitud ini, stenza. La inevitabilmente, sca ndiscono preciso, art giornata di ognu no preved la nostra esiicolato in e un pe sassolino un rco nell ingranag a serie di tappe. I PROMESSI SPOSI OSI A volte pe rso quotidian gio mand o. Fin rò un a in mille pe tratti, restiam o a quando no n compren zzi il tran tran diamo di goscia. Un o in preda al disag che si io, se non a TU perr TU con co on il tes ttesto esstto o compagno Uc ad aspetta fuo dirittura all di classe ce l ha co ri per un anLe abitu L abitudini, itud udini, ni, inevitabilmente, inevita itabilm bilmente, scandiscono sc s no o la nostra no ostra a esiesichiariment n da rinfacc o. Tua ma te: dice che ti iarti, al tele La giornata stenza. L ste a gi giornat a di ognuno no o prevede prevede un percorso percors rso so dre ha qu fono le tre preciso, articolato prec eciso, arti rtic ticolat ato in una una serie di ta ttappe. A vo volte lte e però un n affrontare il alcosaI bravi mava la disco sassolino sassoli sa olino nell ingranaggio nell ell in l ingranaggio ra io manda manda in n mille mille pezzii il tran tr n tran sem tra bra sconte rso stasera. L allen voce, ma preferisc quotidiano. quo uotidian ano. Fino no o a quando q o non no on comprendiamo comp prendiamo di di che c si s e atore ti vuo nto. il mo le mento de restiamo disagio, addirittura all an- neri immobili tratti, ti, restia tiamo in pr preda p da al disa sagio gio, se non n addirittu a ad ura aa all all an nel cielo, i dubbi, de parlare, goscia. go a. Un Un compagno compag gn di gno di classe se ce l ha con n te: dice dice che che ti a comp prima dello i nuvolon iere serena scroscio. aspetta per asp spetta fuori fu uori p er un chiarimento. c chiari h rimento. o. Tua Tu madre re e ha h qualcosa qualcos os i mente le chiodo fiss telefono da rinfacciarti, rinf infaccia ciarti, al al telefon no le e tremava trem t ava va la a voce, ma a preferisce p preferis solite occup Non riesci più o nella tes azioni, co ta. affrontare discorso stasera. L allenatore parlare, tezza è affrontar a tare il d iscors orso stas asser era.. L al e lenat natore ore ti vuole ole e parla L a tte penosa, fug sa si fa spa n quel sembra sscontento. sem conte tento. il momento mom oment om nto dei dubbi, dub ubbi, dei nuvoloni n nu nuvol nuv smodica, gire non affrettare è po l incerneriri immobili ne im immobi bili nel el cielo, c o, prima prima a dello d de o scroscio. scrosci cio o. Non riesci rie essci ci più le cose, e correre inc ssibile. Tanto vale solite occupazioni, a compiere com mpiere serenamente serena namente nte le solit olite o ol ccupaz azion oni, con quel q don Abbo allora on ndio, che chiodo nella chiod odo fis fisso nel ella testa. test esta. L attesa L a a si s fa a spasmodica, spasmodic s od dica a, l incerl in il pa non regge tro al pericolo: co sso verso me fa più alla ten possibile. allora tezza è penosa, pe enosa,, ffuggire fuggire ire non on è poss ssibile. ssi le. Tanto o vval vale a i bravi. Il sio come lo si affrettare correre come fa a affrettar e le ec cose, e corre rrere incontro inc o al al pericolo: pe o: co com dipinge, dic diavolo in fondo no ne e affretta don Abbondio, Abbon ondio io, che non n regge reg più p alla a tensione tens te nsione sione e e affretta affre afffretta rettta t n è così bru e il prover passo Il diavolo il pas asso verso so i bravi. b diavo avolo volo in n fondo non no on è così co osì brutto os utto o tto Francesco FFrance cesco Gonin, Gon Don Abbondio e i bio bravi, . O no ? come dipinge, com ome e lo l si dipin pinge e dice dic il proverbio. O no? SPOSI illustrazione illu lustraziione one pper er la Qu Quarantana. uaraantana. Analisi Fra lago e monti Lo scenario della vicenda, nei primi rimi capitoli dei Promessi sposi, è il pittoresco paesaggio dei borghi sul versante orientale tale del lago di Como, stretti fra l acqua e le montagne. re, le sponde si stringono e sorge il ponte di Lecco: là punta Dove terminano golfi e insenature, ercorre minuziosamente il panorama dall alto, quasi lo esalo sguardo del narratore, che percorre minasse su una carta geografica a dettagliata oppure dall alto, in volo; poi si distanzia, sino a immaginare un osservatore che da Milano riconosca l inconfondibile profilo frastagliato del Resegone. Ma subito la prospettiva si riavvicina e mette a fuoco la città di Lecco, precisando che la storia si svolge in tempi lontani, quando la Lombardia era sotto il giogo degli spagnoli, sui quali viene espresso un giudizio fortemente negativo. Emerge così il tema dell ingiustizia, che sarà cruciale nel romanzo, temperato spesso dall ironia, come avviene già qui, quando si dice che i soldati insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre (rr. 25-26) e saccheggiavano in autunno le vigne, per alleggerire a contadini le fatiche della vendemmia (r. 28). Dopodiché il narratore torna alla descrizione dei luoghi, concentrandosi sulle stradine che s intersecano a mezza collina, offrendo magnifici scorci del lago, con i paesetti che vi si riflettono capovolti. Ogni riga lascia intuire l ammirato affetto di Manzoni, che in quelle terre trascorse buona parte dell infanzia. Don Abbondio a passeggio Il primo a capo segnala l inizio di una nuova sequenza, dal taglio non più descrittivo bensì narrativo. Una delle stradicciole (r. 49) è solcata dal passo svagato di un pacifico parroco di campagna, che torna bel bello (r. 49) dalla consueta passeggiata pomeridiana. Il clima pare in accordo con l idilliaco quadro paesaggistico, e anche il nome del prete, Abbondio (frequente in quelle zone), suggerisce un idea di calma e bonarietà: senonché la precisa indicazione cronologica è la sera del 7 novembre 1628 riporta il lettore ai tempi cupi ai quali si è accennato. In quella via, e in quella giornata, sta per avviarsi la faccenda su cui verte l intero romanzo. Ma don Abbondio lo ignora: avanza per la sua strada al tramonto, recitando come di consueto le preghiere. Gli avverbi (tranquillamente, r. 52; oziosamente, rr. 56-57) sottolineano la situazione di routine, che si incrina solo quando, alzati gli occhi verso un crocicchio, vede Né domani, né mai T1 I MINACCIANO NO DON ABBOND ABBONDIO due uomini fermi in attesa, nei pressi di un tabernacolo. La scena è raccontata ntata secondo il uo e dell aspetto suo punto di vista: il prete si accorge subito del loro atteggiamento ambiguo Ben curati nella persona, a partire dai baffi arricciati e dal ciuffo, indossano una serie di armi, rno con la polvere a modo loro eleganti: le pistole attaccate al lucido cinturone di cuoio, il corno da sparo pendente sul petto come una collana, il coltello che spunta daglili ampi e gonfi calottone (r. 84). Sono zoni (rr. 83-84), lo spadone dalla splendida guardia, traforata a lamine d ottone due bravi: cioè due uomini appartenenti a una delle tante milizie private messe in piedi dai nobili del Seicento, perfetti rappresentanti di un epoca caratterizzata dal dilagare della A questo preciso ritratto Manzoni aggiunge una digressione storica,, che spiega la presenza di questi individui nella società lombarda del XVII secolo e, nel contempo, accresce e, in una stradicciola nel lettore, impaziente di scoprire che cosa ci stiano a fare, pre quello di don Abdi campagna. Quando si ritorna alla narrazione il punto di vista è sempre bondio, che suo malgrado si rende conto di essere atteso. I due si guardano fra loro e gli si fanno incontro. Il parroco si guarda intorno ma non ha vie d uscita, né persone alle quali a di nessuno. Decide chiedere aiuto. disarmato e solo, come rimarca la triplice anafora Ci siamo (r. 110), dice mentalmente don Abbondio quando si trova di fronte i due bravi. Ci Francesco il lettore, che si trova di fronte al momentoo chiave del romanzo, siamo , potrebbe ripetere Gonin, Don Abbin ond izia infatti un dialogo nel in cui l ingiustizia dei tempi concretizza unioepisodio e i bravi,preciso. Inizia illussitraz ione per le e compare com ompare l ostacolo l ost quale che mette in moto la vicenda: i bravi vietano al pavido curato di la Qua rant . celebra rare le nozze e fra i due du ue promessi promessi sposi, spo Renzo ana Tramaglino e Lucia Mondella (questo celebrare f doman ni né é mai, r. 12 122). 22). Ill pa parroco arro non si ribella, né difende matrimonio non s ha da fare, né domani, i diritti dei due malcapitati, anzi li accusa di aver fatto i loro pasticcii (r. 119) senza pensare a nient altro. Subito dopo precisa di non avere alcun interesse materiale nella questione: a me non me ne vien nulla in tasca (rr. 125-126). I due sgherri assumono atteggiamenti diversi: uno apre la bocca per sbraitare bestemmie minacce l altro sprezzante e sarcastico porge un saluto per conto dell illustrissimo e minacce, signor don Rodrigo nostro padrone (r. 136). Don Abbondio capisce al volo, e si profonde in un inchino istintivo al mandante, un pericoloso signorotto locale che conosce di fama. Il dialogo, iniziato con un formale cosa comanda? (r. 112), si conclude con una professione di ubbidienza che lascia soddisfatti i bravi. Le figure sacre del tabernacolo sono testimoni del tradimento di don Abbondio, che invece di restare fedele ai doveri imposti dal suo ruolo si piega alla legge della violenza. Questo parroco, commenta poco oltre il narratore con un ironica litote, non era nato con un cuore di leone. Laboratorio sul testo COMPRENDERE 1. Dividi il brano letto in quattro sequenze principali, dando a ciascuna un titolo e indicando di che tipo sono. 2. A quale manoscritto si fa riferimento alla riga 52? 3. Da quali segni don Abbondio comprende che i due bravi stavano aspettando proprio lui? 4. Qual è la prima reazione di don Abbondio alla vista dei bravi? a Torna indietro. c Continua tranquillamente la passeggiata. b Cerca una via di fuga. d Chiede loro cosa vogliano. 5. I bravi agiscono per conto proprio? 48 49 I PROMESSI SPOSI T7 LA MONACA DI DI MONZA MONZA T7 La monaca naca LAGHI DI CARTA William Turner, Temporale sul Buttermere Lake, 1798. In Italia, il paesaggio più simile a quello dei laghi nordici è offerto dalla stupenda successione di fiordi e insenature del Lario, descritta da Manzoni nell apertura dei Promessi sposi. Lo scrittore milanese coglie «quel ramo del lago di Como in momenti per lo più tranquilli, come nel seducente chiaro di luna dell Addio, monti, che propizia le riflessioni di Lucia. Più sinistro, e minaccioso, appare il lago nei romanzi di Antonio Fogazzaro (1842-1911). In Malombra (1881) è lo scenario di una vicenda torbida, conclusa con la scomparsa della protagonista nelle acque cupe. In Piccolo mondo antico (1895) la Valsolda, posta sulle rive del Ceresio, è investita da nubifragi e tragedie, culminanti nell annegamento della piccola Ombretta, in una pagina toccante. Un secolo dopo Manzoni, a descrivere in un romanzo una fuga in barca notturna sul lago fu lo statunitense Ernest Hemingway (1899-1961), che in Addio alle armi (1929) racconta di una coppia braccata dalla polizia che durante la Grande guerra abbandona Stresa in fretta e furia, per raggiungere dopo un avventurosa navigazione la sponda svizzera del Verbano. Nel secondo Novecento il lago Maggiore è diventato lo scenario prediletto delle gustose storie di costume imbastite dal luinese Piero Chiara (1913-1986), malizioso cronista in romanzi e racconti della vita di provincia, sonnacchiosa solo in apparenza. A raccogliere il testimone da Chiara ha provveduto in anni recenti Andrea Vitali (n. 1956), che alla sua Bellano ha dedicato una lunga serie di romanzi amatissimi dal pubblico, nei quali si agita una vivace compagnia di osti, preti, perpetue, carabinieri e arzille vecchiette. La letteratura torna così sulle sponde del Lario, e proprio nella cittadina da cui proveniva Tommaso Grossi, amico carissimo di Manzoni, che lo ospitò per molti anni nella casa di via Morone. za di Monza ` INGIUSTIZIA Trasposizioni 1. IL LUNGO VIAGGIO ti In questa veste I promes si Innumerevoli artisti sposi sono approda italiani si sono misurati ti adcon I promessi sposi, anche dirittura allo stadio prima che Manzon di San i chiedesse a Mosè Bianchi, Una vittimaa del secolo XVII. Francesco Gonin e Siro, dove nel 2010 ad altri disegnatori Gertrude accolta in convento, nvento, 1836 ca. di lavorare sull eha dizione del 1840, che uscì provvista debutta to l opera musidi ben quattrocentocinquanta immagin cale moderna di i. Accanto alle edizioni Michele illustrate, nel tempo sono venuti Guardì e Pippo Flora. ad aggiung ersi quadri,una Lucia è a Monzaa in compagnia compag della madre Agnese, nella speranza che la «signora , monaca incisioni stampe, , acquerelli per mano maestri delL aspetto di famiglia potentissima, di dare loro protezione nel convento indicui dimora. entissima, accetti ac calibro die il Giovann i Fattori, Tranquillo Cremon Mosè Bianchi, comportamento della religiosa dalla norma, e lasciano intuirea,qualcosa di strano. religio appaiono lontani Gaetano Previati, Giorgio De Chirico, Aligi Sassu, Renato Guttuso ed Emilio 9 n n x 7n ln j y x jwxa a a n lx n a a aja j a a b n n n ln j y x j Isgrò. del padre, custodisce terribili segreti. La sua è una storia a tinte fosche, in cui si intrecciano amore odisce terrib n n x n n t xjwn n n xj vxjwn n t xjwn n Musica La prima opera lirica tratta dai Promessi sposi scena 5 10 15 La locandina del film Addio alle armi (1957), tratto dall omonimo romanzo di Ernest Hemingway. ORRORE RE Illustrazioni e dipin album_alb718390 Giovanni Segantini, Ave Maria a trasbordo, 1886. Il pittore ritrae un momento di raccoglimento durante una traversata, ben più serena di quella dei Promessi sposi. Lo scenario è quello del lago di Pusiano, a poca distanza dai luoghi manzoniani, al calar del sole. I PROMESSI SPOSI ` Tratto da capitoli IX e X Il frontespizio del libretto del melodramma I promess i sposi, di Amilcare Ponchielli. 1 andò in Entrarono in una stanza st terrena, dallaa Napoli qualenel si 1830. passava nelManzon parlatorio: Vivente i, il romanzo fu Cinema, television musicato fra 2gli altri e, teatro da Amilcare Ponchie mettervi il piede, il guardiano, accennando lli (1856, 1872) Già nel ed Errico Petrella 1908 un pioniere (1869). NegliLucia, qui, comee per ram rammentar loro filone tutti quegli avvertimenti. che non mai ultimi decenni del cinema muto in aveva questo Comerio affrontò come Luca si sono aggiunti i cosidde I promessi sposi in tti musical: onastero quando fu nel visto un monastero, parlatorio, guardò in giro dove fosse la sucsignora un cortometraggio. grande cesso Ma le prime trasposi ha incontrato lo spettaco 3 zioni significative si lo portato a cui fare il suo inch inchino, e, non iscorgendo persona, stava come incantata; in scena nel Bonnard (1923) devono a Mario 1985 dal Quartetto Cetra, e a Mario Camerin Bano e Romina i, regista di una pellivisto il padre dre e Agnese Agn andar verso un angolo, guardòcon daAlquella parte, ePower. vide una cola con Gino Cervi nella parte di Renzo finestra d una una forma form singolare,4 (1941). Nel secondo Novecento si registrano ben tre sceneggiati per dall altra un n palmo; palmo e dietro quelle una monaca ritta. Il suo aspetto, che poteva dila tv ispirati al romanzo : il primo girato da Sandro Bolchi nticinqu anni, faceva a prima vista un impressione di bellezza, ma d una mostrar venticinque nel 1967, il secondo da Salvatore Nocita nel 1989, il terzo da Francesca battuta, sfiorita e, direi quasi, scomposta. Un velo nero, sospeso e stirabellezza sbattuta, Archibugi nel 2004. Sono parecchie le to5 orizzontalmente ntalmen sulla testa, cadeva dalle due parti, discosto alquanto6 riduzioni ispirate all episo dio della di Monza, più volte sotto il velo, o, una b bianchissima benda di lino cingeva, fino al mezzo, una fronte monaca di portata in scena a teatro: notevole anche d diversa, maa non d inferiore bianchezza; un altra benda a pieghe circondava il viso, la versione di Giovann i Testori, che riprese inoltre l intero e terminavaa sotto il mento in un soggolo,7 romanzo nella pièce I promessi sposi prire lo scollo ollo8 d u d un nero saio. Ma quella fronte si raggrinzava spesso, come per una alla prova (1984). dolo contrazionee dolorosa; e allora due sopraccigli neri si ravvicinavano, con un rapido o. Due occhi, neri neri anch essi, si fissavano talora in viso alle persone, movimento. con un investigazione superba;9 vestigaz 1. parlatorio: stanza del convento dove ve si tori. tengono gli incontri tra le suore e i visitatori. 2. accennando: indicando con un cenno. no. 3. incantata: trasognata. 4. 5. 6. 7. 8. 9. e parodie Narrativa Teatro, cinema, tv, fume Insieme alla Divina Commedia, il capolav oro più paro- Anche diato dell intera letteratu al cinema si sono ra italiana è senz alt registrate numero ro I pro- dei Promes messi sposi. Destino se parodie inevitabile per un si sposi, a partire romanzo tanto dall irresistibile Il monaco studiato a scuola, di Monza (1963), con e che a sua volta prende Totò e Macario. Un avvio da una Nanni parodia, o meglio giovanissimo Moretti girò nel 1974 dalla falsificazione di un manoscritto Come parli, frate?, anonimo del Seicento interpreta don Rodrigo in cui . Già nel secondo , impacciato e dubbios Ottocento uno levisione dei protagonisti della o. In teebbe enorme success corrente artistica detta o nel 1990 l irriveren Scapiglia- scenegg tura , Cletto Arrighi te iato interpretato dal (1828-1906), preparò trio Marchesini, Solengh un abbozzo Lopez: dal taglio anticleric i, oltre quattordici milioni ale, Gli sposi non promessi, in cui di italiani seguiron Lucia perde il suo Rai 1 la prima puntata o su proverbiale pudore. . Più di recente, ha Ricette simili si ritrovano spopolato su YouTube I promes nelle migliori parodie si sposi in dieci minuti del Nove- soso cento. Per esempio (2009), spasshow in cui gli Oblivion , in quella (subito messa racconta al che firmò Guido da no il romanzo sulle bando) note di celebri Verona (1881-1939) canzoni italiane. Nel nel 1930, Lucia campo dei fumetti, è un «bel tocco di settiman il ale per ragazzi «Topolin brianzola che fuma, parla francese, o pubblicò I promes mena Renzo per il paperi (1976) e I promes si naso, sogna una carriera si topi (1989), in cui nel mondo persona dello spettacolo e i ruoli dei si lascia volentieri ggi manzoniani sono scarrozzare in auaffidati agli eroi Disney. tomobile da don Rodrigo . L eros è una compon Gli attori e comici ente essenziale anche nei Promessi sposi di Piero italiani Massimo Lopez, Chiara (1913-1986), sceneggiatura Tullio Solenghi e Anna scritta intorno al 1970 per un film che non Marchesini con gli abiti venne mai girato. Nell occasione l unico a non godere di scena utilizzati nello delle generose grazie di Lucia sceneggiato televisivo è il povero Renzo, che si riduce a farle da cocchiere. I promessi sposi, tti 1990. Lucia, udendo e comprendendo che doveva partirsi dalla dovev casa minato [ ] incomin dell Innomin ciò col fare un mucchio di capricci . Divenir m magari la sposa di quel tonto e p povero in canna d un filatore di se seta, che non conosce va neanche due parole di francese e non avrebbe mai saputo apprend ere neanch che i più rudimen tali passi del ch charleston1? Se lo togliessero ben b bene di mente: questo mai e poi p mai! Un immagine dal fumetto I promessi paperi. (Guido da Verona, I promessi sposi, Società Editrice Unitas, 88 Milano 1930) Giovanni Fattori, I bravi 20 e don Abbondio, 1895-189 6. Gli attori Lilla Brignone (Agnese), Paola Pitagora (Lucia) e Nino Castelnuovo (Renzo) nello sceneggiato televisivo I promessi sposi, 1967. 1. Scatenato ballo jazz di moda negli anni Venti del Novecento. Una caricatura di Guido di Guido da Verona. © Disney Il lago è uno scenario suggestivo, circoscritto, misterioso, intorno al quale fioriscono leggende di ogni sorta. Non sorprende perciò che abbia attirato l attenzione degli scrittori romantici, ben disposti a sfruttarne il fascino ambiguo. Nell Inghilterra del XIX secolo il Lake District ispirò per esempio poeti come William Wordsworth (1770-1850) e Samuel Taylor Coleridge (1772-1834). 21 I laboratori didattici, accanto alle attività per il raggiungimento delle competenze di analisi, comprensione e interpretazione, propongono focus di competenze linguistiche e sollecitano al confronto sulle pagine lette con spunti di riflessione, opportunità di dibattito in classe, occasioni di scrittura e proposte di lavoro interdisciplinare. 3

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