Promessi sposi

I PROMESSI SPOS SPOSI OSI Francesco Gonin, Renzo, Lucia e Agnese, illustrazione per la Quarantana. Lucia Mondella, timida, pudica, devota, si muove invece solo perché costretta, per lo più in spazi chiusi: la casa, il convento di Monza, il castello dell Innominato, e così via. Priva di ambizioni sociali e desideri di ricchezza inorridisce agli approcci di don Rodrigo, che la distolgono dai casti propositi che nutre per il futuro: diventare sposa e madre. Lucia impara a sue spese come i guai vengano a cercare anche gli innocenti. Animata da fede incrollabile, fa fronte alle circostanze avverse con coraggio e tenacia, così da comporre un profilo femminile in cui la vulnerabilità si intreccia indissolubilmente alla forza d animo. d animo. promessi sposi siano entrambi privi di figure da notare come i prome Lucia in compenso ha dalla sua la madre paterne cui appoggiarsi. Luc narratore con piglio bonario, come si può Agnese, tratteggiata dal narr paesano che ruota intorno ai due giovani. dire dell intero universo pae rappresentazione della plebe milanese, abAgli antipodi sta la rapp diffidente dalla peste e dalla miseria. In ambito brutita e resa diffident urbano Manzoni si sofferma sulla folla più urb che sui singoli, insistendo sull irrazionalità e la forza bruta che ne fanno ai suoi occhi una bestia incontrollabile. Sono ben quattro gli esponenti del clero ad avere un ruolo di primo piano nel romanzo. La negatività del pavido don Abbondio e della corrotta monaca di Monza è compensata dall eroismo di fra Cristoforo e del cardinale Federigo Borromeo. Il ritratto di quest ultimo restituisce l immagine di un uomo esemplare: un nobile dallo spirito umile, pronto a vigilare sui torti subiti dalle Nicola Cianfanelli, Il cardinale Federigo Borromeo, XIX secolo. 26 Il clero e i potenti

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