Promessi sposi

I PROMESSI SPOSI I promessi sposi. La Ventisettana Nel 1824 Manzoni decise di riscrivere il romanzo, operando modifiche sostanziali, che vanno ben al di là dell impianto linguistico (del quale si dirà più avanti). Da un lato cancellò o ridusse gli episodi più scandalosi , a partire dalla digressione sulla monaca di Monza; dall altro inserì alcuni passaggi cruciali, relativi per lo più a Fermo, ribattezzato Renzo (per esempio la notte presso l Adda, f T9, p. 105). Rimodellò l intreccio dopo la fuga dal paese, alternando i guai di Lucia a quelli di Fermo, mutò il profilo di alcuni personaggi (per esempio l Innominato f T10, p. 113, in precedenza chiamato Conte del Sagrato), e soprattutto mutò il carattere del narratore della storia, aggiungendovi una robusta dose d ironia. Infine soppresse l appendice sulla colonna infame . In questa veste I promessi sposi videro la luce nel giugno 1827, in tre tomi, con il sottotitolo Storia milanese del secolo XVII scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni. Le 2000 copie della prima edizione (la cosiddetta Ventisettana) andarono presto esaurite, e lo stesso accadde alle altre che di lì a poco seguirono. Fu un successo clamoroso, testimoniato dal fiorire di elogi, ristampe abusive, traduzioni. Gli intellettuali più tradizionalisti criticarono tuttavia il rilievo attribuito a due modesti filatori di seta, mentre il mondo cattolico manifestò riserve dinanzi alla presenza di un parroco vigliacco come don Abbondio. I promessi sposi. La Quarantana Dopo una profonda revisione linguistica, orientata verso il fiorentino colto, Manzoni promosse una nuova edizione del suo capolavoro, che volle illustrata, per contrastare le contraffazioni e attrarre i lettori popolari. Nacque così la cosiddetta Quarantana , uscita a dispense fra il 1840 e il 1842, con il supporto di un gruppo di disegnatori capeggiati da Francesco Gonin. Ad arricchire l opera vi era la presenza di un inedito, la Storia della colonna infame, che Manzoni Il frontespizio della Ventisettana, con il visto della censura austriaca. 18 L occhiello della Quarantana, disegnato da Francesco Gonin.