Promessi sposi

ALESSANDRO MANZONI processo a due presunti untori cioè uomini sospettati di avere diffuso volontariamente il contagio, durante la peste milanese del 1630 condannando con sdegno l uso della tortura durante il processo e le responsabilità dei giudici che decisero la pena di morte. A partire dagli anni Trenta Manzoni abbandonò sostanzialmente il campo letterario, concentrandosi sugli studi filosofici, storici e linguistici. In questo campo lasciò vari lavori incompiuti, fra i quali il trattato Della lingua italiana, al quale lavorò decenni senza venirne a capo. Epistolario Nelle oltre 1800 lettere di Manzoni a noi pervenute vengono alla luce tutte le sfumature dell ingegno di un uomo inquieto, riservato, diffidente, ma anche ironico, curioso, cortese sino alla squisitezza. Il genere epistolare in più di un occasione è sfruttato per esporre idee di poetica. Accade con la Lettre à Monsieur Chauvet (1823), dove Manzoni rivendica la rinuncia alle unità aristoteliche, in nome della fedeltà al vero storico. Dello stesso anno, ma pubblicata solo nel 1846 senza il consenso dell autore, è la Lettera sul Romanticismo al marchese Cesare Taparelli d Azeglio: Manzoni biasima l imitazione dei classici, l uso della mitologia (ritenuto «idolatria ), e promuove una letteratura tesa a proporre «l utile per iscopo, il vero per soggetto e l interessante per mezzo . La colonna infame, in un incisione conservata presso il Castello Sforzesco di Milano. La colonna, distrutta nel XVIII secolo, venne eretta dove sorgeva la casa di un presunto untore , condannato a morte dopo terribili supplizi, puntualmente elencati nella lapide (a destra), anch essa conservata presso il Castello Sforzesco. Ecco la traduzione del testo inciso sulla lapide: «Qui dove si apre questo spiazzo sorgeva un tempo la bottega di barbiere di Gian Giacomo Mora che, con la complicità di Guglielmo Piazza commissario di Pubblica Sanità e di altri scellerati, nell infuriare più atroce della peste aspergendo lx a n lx b v n x a x j a jn t n a n persone. Entrambi giudicati nemici della patria, il Senato decretò che, issati su un carro e dapprima morsi con tenaglie roventi e amputati della mano destra, avessero poi rotte le ossa e, intrecciati alla ruota, fossero, trascorse sei ore, 14 scannati, quindi bruciati. E perché nulla restasse d uomini j y ln x x aix y a j t ja lnx in x n lx n n n t n n jn n x $ n n n n xa lnx sa x n Qn a j a l jwn n a ja a jx a ln ln x n x n a a a suolo con divieto di ricostruirla e che si ergesse una colonna da chiamarsi infame . Gira al largo di qua, buon cittadino, se non vuoi essere contaminato da questo triste suolo infame. a n ja n ln lx $v

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