Promessi sposi

I PROMESSI SPOSI 90 95 100 105 110 115 120 125 scelto, che l aveva già considerato come una cosa sola con la sua unica figlia, e prima di ricever da lui il titolo di madre, n aveva preso il linguaggio e il cuore, e dimostrata co fatti la premura. Ma era un dolore di più, e non il meno pungente, quel pensiero, che, in grazia47 appunto di così amorevoli intenzioni, di tanto bene che voleva a lui, la povera donna si trovava ora snidata,48 quasi raminga, incerta dell avvenire, e raccoglieva guai e travagli da quelle cose appunto da cui aveva sperato il riposo e la giocondità degli ultimi suoi anni. Che notte, povero Renzo! Quella che doveva esser la quinta delle sue nozze!49 Che stanza! Che letto matrimoniale! E dopo qual giornata! E per arrivare a qual domani, a qual serie di giorni! «Quel che Dio vuole,50 rispondeva ai pensieri che gli davan più noia: quel che Dio vuole. Lui sa quel che fa: c è anche per noi. Vada tutto in isconto de miei peccati. Lucia è tanto buona! non vorrà poi farla patire un pezzo, un pezzo, un pezzo! Tra questi pensieri, e disperando ormai d attaccar sonno, e facendosegli il freddo sentir sempre più, a segno51 ch era costretto ogni tanto a tremare e a battere i denti, sospirava la venuta del giorno, e misurava con impazienza il lento scorrer dell ore. Dico misurava, perché, ogni mezz ora, sentiva in quel vasto silenzio, rimbombare i tocchi d un orologio: m immagino che dovesse esser quello di Trezzo.52 E la prima volta che gli ferì gli orecchi quello scocco,53 così inaspettato, senza che potesse avere alcuna idea del luogo donde54 venisse, gli fece un senso misterioso e solenne,55 come d un avvertimento che venisse da persona non vista, con una voce sconosciuta. Quando finalmente quel martello56 ebbe battuto undici tocchi,57 ch era l ora disegnata58 da Renzo per levarsi, s alzò mezzo intirizzito, si mise inginocchioni, disse, e con più fervore del solito, le divozioni della mattina, si rizzò, si stirò in lungo e in largo, scosse la vita e le spalle, come per mettere insieme tutte le membra, che ognuno pareva che facesse da sé,59 soffiò in una mano, poi nell altra, se le stropicciò, aprì l uscio della capanna; e, per la prima cosa, diede un occhiata in qua e in là, per veder se c era nessuno. E non vedendo nessuno, cercò con l occhio il sentiero della sera avanti; lo riconobbe subito, e prese per quello. Il cielo prometteva una bella giornata: la luna, in un canto, pallida e senza raggio, pure spiccava nel campo immenso d un bigio ceruleo,60 che, giù giù verso l oriente, s andava sfumando leggermente in un giallo roseo. Più giù, all orizzonte, si stendevano, a lunghe falde61 ineguali, poche nuvole, tra l azzurro e il bruno, le più basse orlate al di sotto d una striscia quasi di fuoco, che di mano in mano si faceva più viva e tagliente: da mezzogiorno,62 altre nuvole ravvolte insieme, leggieri63 e soffici, per dir così, s andavan lumeggiando di mille colori senza nome: quel cielo di Lombardia, così bello quand è bello, così splendido, così in pace. Se Renzo si fosse trovato lì andando a spasso, certo avrebbe guardato in su, e ammirato quell albeggiare così diverso da quello ch era solito vedere ne suoi monti; ma badava alla sua strada, e camminava a passi lunghi, per riscaldarsi, e per arrivar presto. Passa i campi, passa 47. in grazia: a causa. 48. snidata: lontana dal nido, cioè da casa. 49. la quinta delle sue nozze: il matrimonio avrebbe dovuto celebrarsi l 8 novembre; ora siamo nella notte tra il 12 e il 13. 50. Quel che Dio vuole: avvenga la volontà divina. 51. a segno: al punto. 52. Trezzo: un paese sull Adda. 108 53. scocco: rintocco. 54. donde: da dove. 55. gli fece solenne: gli suscitò l impressione di qualcosa di misterioso e solenne. 56. quel martello: il batacchio della campana. 57. undici tocchi: siamo alle cinque del mattino. 58. disegnata: stabilita. 59. che ognuno da sé: che ogni parte del corpo pareva che andasse per conto proprio. 60. nel campo ceruleo: nella distesa del cielo, di un grigio azzurrino. 61. falde: strisce. 62. da mezzogiorno: da sud. 63. leggieri: leggere.

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