Classe di letteratura - Giacomo Leopardi

è ancora molta, come indicano i vv. 12-14, aggiunti successivamente dal poeta) produce una sensazione di dolcezza, anche se il dolore e lo stato di infelicità non sono cambiati: è come se la memoria avesse un valore lenitivo, suggerendo la presenza illusoria di un altro tempo diverso e alternativo a quello uniforme della Storia in cui sopravvivono i momenti della vita, altrimenti destinati a essere dimenticati. Il linguaggio sentimentale Le scelte stilistiche Il lessico della poesia è caratterizzato da termini che presentano una chiara componente sentimentale ed emotiva, nella quale assume risalto l elemento personale, evidenziato dalla frequenza di pronomi personali e aggettivi possessivi quali io (vv. 1 e 3), mi (vv. 7 e 10), mie (v. 7), mia (vv. 9 e 10), mio (v. 12). Nel verbo rimirare (v. 3) c è l idea di una dolce consuetudine, quella di recarsi spesso sul colle (il monte Tabor, lo stesso dell Infinito), di sera, per contemplare la luna, definita con gli attributi affettuosi graziosa (v. 1) e diletta (v. 10), e renderla partecipe del proprio dolore. Come si espresse Francesco De Sanctis, il poeta «entra in colloquio con la luna e, come un amante, le ricorda con precisione dov era lei, dov era lui, e come la guardava; e le confida che era triste, con una rassegnazione piena di grazia, sciolta la lacrima in un sorriso tenero: la graziosa luna diventa la sua luna, la sua diletta luna . VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 SCRIVERE PER... Fai la parafrasi della lirica. RACCONTARE ANALIZZARE 2 6 Individua tutti i termini che afferiscono alle aree semantiche del dolore e del ricordo. Commenta poi in un breve testo queste scelte lessicali dell autore in relazione all argomento di questa poesia. Sei d accordo con la tesi prospettata da Leopardi negli ultimi cinque versi della poesia, secondo cui da giovani, avendo molte speranze e pochi ricordi, la memoria, per quanto dolorosa, è comunque piacevole? Basandoti sulle tue esperienze personali, dirette e indirette, argomenta la tua risposta in un testo di circa 30 righe. INTERPRETARE 3 A quale scopo il poeta presenta due volte un complemento vocativo (O graziosa luna, v. 1; o mia diletta luna, v. 10)? 4 Come già nell Infinito (il naufragar, v. 15), anche qui Leopardi ricorre all infinito sostantivato (il noverar, v. 11; il rimembrar, v. 15). una scelta espressiva efficace? Perché, a tuo giudizio? SVILUPPARE IL LESSICO 5 Il termine noverar è ormai percepito come aulico e desueto: da quale suo derivato è stato sostituito? Hanno lo stesso identico significato? E quale altra espressione di uso comune ha la stessa origine? Pyotr Savvich Utkin, Paesaggio lunare, 1906. Collezione privata. L AUTORE / 79

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