Classe di letteratura - Giacomo Leopardi

125 130 135 140 145 150 155 160 165 son vivo, io non la posso schifare.34 E come sarà vero che la natura mi vieti di appigliarmi alla morte, che senza alcun dubbio è il mio meglio; e di ripudiar la vita, che manifestamente mi viene a esser dannosa e mala; poiché non mi può valere ad altro che a patire, e a questo per necessità mi vale e mi conduce in fatto? Plotino A ogni modo queste cose non mi persuadono che l uccidersi da se stesso non sia contro natura: perché il senso nostro porta troppo manifesta contrarietà e abborrimento alla morte: e noi veggiamo che le bestie; le quali (quando non sieno forzate dagli uomini o sviate) operano in ogni cosa naturalmente; non solo non vengono mai a questo atto, ma eziandio per quanto che sieno tribolate e misere, se ne dimostrano alienissime. E in fine non si trova, se non fra gli uomini soli qualcuno che lo commette: e non mica fra quelle genti che hanno un modo di vivere naturale;35 che di queste non si troverà niuno che non lo abbomini,36 se pur ne avrà notizia o immaginazione alcuna; ma solo fra queste nostre alterate e corrotte,37 che non vivono secondo natura. Porfirio Orsù, io ti voglio concedere anco, che questa azione sia contraria a natura, come tu vuoi. Ma che val questo; se noi non siamo creature naturali, per dir così? intendo degli uomini inciviliti.38 Paragonaci, non dico ai viventi di ogni altra specie che tu vogli, ma a quelle nazioni là delle parti dell India e della Etiopia, le quali, come si dice, ancora serbano quei costumi primitivi e silvestri; e a fatica ti parrà che si possa dire, che questi uomini e quelli sieno creature di una specie medesima. E questa nostra, come a dire, trasformazione; e questa mutazion di vita, e massimamente d animo; io quanto a me, ho avuto sempre per fermo che non sia stata senza infinito accrescimento d infelicità. Certo che quelle genti salvatiche non sentono mai desiderio di finir la vita; né anco va loro per la fantasia che la morte si possa desiderare: dove che gli uomini costumati a questo modo nostro e, come diciamo, civili, la desiderano spessissime volte, e alcune se la procacciano.39 Ora, se è lecito all uomo incivilito, e vivere contro natura, e contro natura essere così misero; perché non gli sarà lecito morire contro natura? essendo che da questa infelicità nuova, che risulta a noi dall alterazione dello stato, non ci possiamo anco liberare altrimenti, che colla morte. [ ] Plotino Così è veramente, Porfirio mio. Ma con tutto questo, lascia ch io ti consigli, ed anche sopporta che ti preghi, di porgere orecchie, intorno a questo tuo disegno, piuttosto alla natura che alla ragione. E dico a quella natura primitiva, a quella madre nostra e dell universo; la quale se bene non ha mostrato di amarci, e se bene ci ha fatti infelici, tuttavia ci è stata assai meno inimica e malefica, che non siamo stati noi coll ingegno proprio, colla curiosità incessabile40 e smisurata, colle speculazioni, coi discorsi, coi sogni, colle opinioni e dottrine misere: e particolarmente, si è sforzata ella di medicare la nostra infelicità con occultarcene, o con trasfigurarcene, la maggior parte. E quantunque sia grande l alterazione nostra, e diminuita in noi la potenza della natura; pur questa non è ridotta a nulla, né siamo noi mutati e innovati tanto, che non resti in ciascuno gran parte dell uomo antico. Il che, mal grado che n abbia la 34 schifare: disprezzare. 35 quelle genti naturale: coloro che vivo no a più diretto contatto e in armonia con la natura, le popolazioni primitive. 36 niuno abbomini: nessuno che non ri fugga dal suicidio. 37 queste nostre corrotte: le società mo derne, che si sono allontanate dalla natura. 38 Ma che val questo uomini inciviliti: si sottolinea la differenza tra la situazione dei popoli primitivi, che si possono assi milare agli antichi, e i moderni, influenzati più dalla civiltà che dalla natura. 39 procacciano: procurano. 40 incessabile: incessante, ininterrotta. L AUTORE / 157

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