Classe di letteratura - Giacomo Leopardi

170 175 180 185 190 195 200 205 stoltezza nostra,41 mai non potrà essere altrimenti. Ecco, questo che tu nomini error di computo;42 veramente errore, e non meno grande che palpabile; pur si commette di continuo; e non dagli stupidi solamente e dagl idioti, ma dagl ingegnosi, dai dotti, dai saggi; e si commetterà in eterno, se la natura, che ha prodotto questo nostro genere, essa medesima, e non già il raziocinio e la propria mano degli uomini, non lo spegne. E credi a me, che non è fastidio della vita, non disperazione, non senso della nullità delle cose, della vanità delle cure, della solitudine dell uomo; non odio del mondo e di se medesimo; che possa durare assai: benché queste disposizioni dell animo sieno ragionevolissime, e le lor contrarie irragionevoli. Ma contuttociò, passato un poco di tempo; mutata leggermente la disposizione del corpo; a poco a poco; e spesse volte in un subito, per cagioni menomissime43 e appena possibili a notare; rifassi44 il gusto alla vita, nasce or questa or quella speranza nuova, e le cose umane ripigliano quella loro apparenza, e mostransi non indegne di qualche cura; non veramente all intelletto; ma sì, per modo di dire, al senso dell animo. E ciò basta all effetto di fare che la persona, quantunque ben conoscente e persuasa della verità, nondimeno a mal grado della ragione, e perseveri nella vita, e proceda in essa come fanno gli altri: perché quel tal senso (si può dire), e non l intelletto, è quello che ci governa. Sia ragionevole l uccidersi; sia contro ragione l accomodar l animo alla vita: certamente quello è un atto fiero e inumano. E non dee piacer più, né vuolsi elegger piuttosto di essere secondo ragione un mostro, che secondo natura uomo. E perché anche non vorremo noi avere alcuna considerazione degli amici; dei congiunti di sangue; dei figliuoli, dei fratelli, dei genitori, della moglie; delle persone familiari e domestiche, colle quali siamo usati di vivere da gran tempo; che, morendo, bisogna lasciare per sempre: e non sentiremo in cuor nostro dolore alcuno di questa separazione; né terremo conto di quello che sentiranno essi, e per la perdita di persona cara o consueta, e per l atrocità del caso? Io so bene che non dee l animo del sapiente essere troppo molle; né lasciarsi vincere dalla pietà e dal cordoglio in guisa, che egli ne sia perturbato,45 che cada a terra, che ceda e che venga meno come vile, che si trascorra46 a lagrime smoderate, ad atti non degni della stabilità di colui che ha pieno e chiaro conoscimento della condizione umana. Ma questa fortezza d animo si vuole usare in quegli accidenti tristi che vengono dalla fortuna, e che non si possono evitare; non abusarla in privarci spontaneamente, per sempre, della vista, del colloquio, della consuetudine dei nostri cari. Aver per nulla il dolore della disgiunzione e della perdita dei parenti, degl intrinsechi,47 dei compagni; o non essere atto a sentire di sì fatta cosa dolore alcuno; non è di sapiente, 41 mal grado stoltezza nostra: anche se non ce ne rendiamo conto. 42 error di computo: in un passo qui non antologizzato, Porfirio sosteneva che gli uomini continuano a sopportare la vita per «un errore che si fa nel computare, nel mi surare, e nel paragonar tra loro, gli utili o i danni , cioè la quantità di piacere rispet to a quella di dolore che si prova nell ar co dell esistenza. 43 menomissime: minimissime. 158 / GIACOMO LEOPARDI 44 rifassi: si ricostituisce. 45 in guisa, che egli ne sia perturbato: in modo da esserne sconvolto. 46 si trascorra: si lasci andare. 47 intrinsechi: intimi. Le parole valgono perseverare «Errare è umano, perseverare è diabolico dice il proverbio: è uno dei rari casi in cui il verbo perseverare acquista una connotazione negativa. Chi non fa tesoro di uno sbaglio e continua a commetterlo, mostrando un atteggiamento cocciuto, si merita la secca condanna espressa da quella celebre sentenza. In genere, però, persevera chi si mantiene fermo e costante in un buon proposito, nell azione o anche nello svolgimento di un attività: «Nonostante le ingiustizie subìte, Chiara ha perseverato nella sua ricerca e alla fine la sua buona volontà è stata premiata . Scrivi almeno due verbi che abbiano un significato opposto a quello di perseverare.

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