CRITICI A CONFRONTO - Fulvio Panzeri e Roberto Carnero - Le

Fulvio Panzeri e Roberto Carnero Le ragioni della grandezza di Pasolini Non c è dubbio che Pier Paolo Pasolini sia uno degli scrittori imprescindibili del secondo Novecento. Tuttavia le ragioni della sua grandezza sono diversamente identificate dai critici. Se per Fulvio Panzeri (1957-2021) esse vanno ricercate nel particolare carattere dell arte pasoliniana, in cui la parola assorbe e restituisce le ossessioni personali dell autore, Roberto Carnero (n. 1970) rintraccia la peculiarità dell opera di Pasolini in due precisi elementi: la sua capacità di praticare diversi linguaggi artistici e la sua tendenza ad affrontare le grandi questioni della contemporaneità con una indiscussa carica profetica . Fulvio Panzeri Un discorso imperniato sulla lettura dell opera di Pasolini può dirsi più che mai urgente in questo momento. Si può usare per esso il termine lettura oppure anche rilettura , purché la parola usata imponga un atto di ripensamento delle opere scritte e filmate dal nostro autore. L urgenza e il bisogno si configurano nella constatazione dello sviluppo distorto che, dopo la morte, ha assunto ogni riferimento al suo nome. Pasolini è stato interpretato, usato, manovrato e in fin dei conti, appunto, distorto, se non addirittura calunniato [...]. Si può dunque parlare e ve ne sono buone ragioni di un lungo e prolungato tradimento nei confronti di Pasolini. Tale atto ha volutamente accantonato l opera , fondamento essenziale per scoprire l uomo. L indagine pasoliniana ha avuto come culmine e interesse preminente il frainteso problema biografico che, di per sé, non significa nulla, ma che, nel caso pasoliniano, ha costruito vere e proprie devianze critiche. Raramente in uno scrittore italiano, l opera coincide con la vita come avviene in Pasolini; anzi, in Pasolini, l opera altro non è che corollario, esegesi e sviluppo autoanalitico della vita stessa. Pasolini si è trasfuso nella sua opera, proponendo e affidando a essa il compito di assumere la veste precisa, anche filologicamente, di un diario, nel quale il percorso dell esistere trovasse la sua costruzione di carta. In tale ottica lo scrittore ha cercato la forma di una finzione letteraria che potesse immergerlo come dentro una grembalità ritrovata: la parola, in forma di letteratura, è divenuta, per Pasolini, immagine e corpo di una seconda madre, alla quale affidare il peso delle sue contraddizioni, delle sue nostalgie, della sua immutata sete di dialogo. Mai, Pasolini, per questo, ha voluto e potuto dominare la parola, ma si è da essa lasciato dominare, perché dentro il suo pulsare sillabico si sentiva immerso. La parola ha così costituito il suo imperioso comando, di dolcezza e obbligo, sul genio creativo. Lo scrittore da essa si è lasciato impadronire onde potervi trasfondere il proprio io e la propria sete di realtà. Mai, però, Pasolini ha osato andare oltre, giocare l estremismo linguistico che sarebbe stato come una dominanza, una sorta di straniamento da quel potere magico e incatenante che la parola inscena su di lui: ha preferito, immerso nelle acque amniotiche della parola, dal suo primo pulsare oracolante, apprenderne il ritmo, percorrerne le costruzioni, smontarne i meccanismi, sia a livello sintattico, sia a livello fonico, sia a livello sociolinguistico. Un legame di tale sorta con la parola può dare, in primo luogo, frutti espressivi e semantici legati alla natura sanguigna, alle forme dell inconscio e ai frammenti del mito. In ordine di valutazione, invece, può solo generarsi nel modello di Narciso, che unicamente tramite sé stesso si assume il peso di un giudizio o controlla, continuamente, sul percorso della vita la propria dimensione all interno del mondo. questa precisa mimesi che Pasolini ha voluto fosse incarnata tra sé e il sistema linguistico o tra sé e la dimensione creativa: dare alla parola e ai segni comunicabili il principio di sé come origine e come creazione letteraria. 706 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA (Fulvio Panzeri, Guida alla lettura di Pasolini, Mondadori, Milano 1988)

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi