Il filone neorealista

IN BREVE | Il filone neorealista | Le prime esperienze letterarie di Calvino maturano durante il soggiorno giovanile a Torino. Qui, come si è già detto, stringe un forte legame d amicizia con Cesare Pavese ed Elio Vittorini, cominciando a collaborare al Politecnico , la rivista diretta da quest ultimo. Scrive inoltre per l edizione locale del quotidiano del Pci, l Unità , fino a diventare il responsabile della pagina culturale. Ma soprattutto firma le sue prime opere narrative per il più importante editore della città (e tra i più prestigiosi a livello nazionale), Einaudi. In esse appaiono già, in filigrana, i temi e i modi che saranno fondamentali in molta produzione successiva dell autore: da una parte il realismo, dall altra la dimensione fiabesca e fantastica. Dalla guerra partigiana nascono alcune tra le prime prove letterarie che, sebbene filtrate e trasferite in un atmosfera di fantasia, possono ascriversi alla corrente del Neorealismo o, come ironicamente l autore la ribattezzò, alla «linea realistico-social-picaresca . | IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO | Abbozzato di getto nel dicembre 1946, il romanzo esce nel 1947 e poi, leggermente modificato, nel 1964, preceduto da una fondamentale Prefazione sull esperienza del Neorealismo. Il sentiero dei nidi di ragno è un romanzo che racconta la Resistenza dal punto di vista di un bambino, affiancando al racconto realistico ingredienti fiabeschi. La Resistenza negli occhi di un bambino La vicenda è ambientata in un paese ligure della Riviera di Ponente durante la Resistenza. Pin, il protagonista, ha dieci anni ed è orfano di madre; il padre, marinaio, è in giro per il mondo. Dopo aver rubato la pistola a uno dei soldati tedeschi che vanno a trovare la sorella, prostituta, e averla nascosta in un luogo segreto (lungo un sentiero in cui fanno il nido i ragni), Pin finisce in carcere. Riesce a evadere e, accompagnato dal partigiano Cugino, giunge al Distaccamento del Dritto, un gruppo di ribelli antifascisti in cui fa la conoscenza di alcuni uomini bizzarri, veri picari (avventurieri che vivono di espedienti) dai nomi carnevaleschi: Pelle, Mancino il cuciniere, Zena il lungo detto Berretta-di-Legno o Labbra di Bue. In seguito a un incendio del rifugio e a un attacco nemico, la brigata si scioglie lasciando soli Pin e Cugino. Tornato dalla sorella, Pin scopre la pistola che era stata sottratta dal luogo in cui l aveva nascosta, probabilmente da Pelle, e capisce che quest ultimo è, come sua sorella, un traditore. Sconvolto, il bambino fugge e, incontrato Cugino, gli consegna l arma. Questi la userà forse l epilogo non è esplicito per uccidere la sorella di Pin, come punizione per la sua complicità con i tedeschi. Oltre il Neorealismo Sebbene il soggetto del romanzo rientri tra le tematiche del Neorealismo, l opera si discosta da una rappresentazione di tipo documentario, mescolando realismo e fantasia ed evitando il rischio (corso da molta narrativa coeva) di presentare personaggi e situazioni in maniera retorica. Ne risulta comunque un romanzo impegnato, che, attraverso lo schema della fiaba (la pistola è un «oggetto magico , il bosco è un luogo dove ci si perde), sviluppa riflessioni dalle profonde implicazioni esistenziali, utilizzando una prosa scorrevole, spesso marcata da espressioni gergali e da deformazioni espressionistiche. | ULTIMO VIENE IL CORVO | una raccolta di 30 racconti pubblicata nel 1949. A fianco di alcuni bozzetti di ispirazione autobiografica in cui confluiscono i ricordi dell infanzia trascorsa a Sanremo, tema fondamentale è ancora la Resistenza, ora percepita con maggiore amarezza e con un senso di sfiducia nei confronti dell agire umano. Lo stile è quello del primo Calvino, rapido e secco, con qualche impennata espressionistica che si accompagna alla tendenza a presentare la realtà in modo rarefatto e ad astrarre in simboli l esperienza diretta della vita. L AUTORE / ITALO CALVINO / 617

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi