Classe di letteratura - volume 3B

55 60 65 70 75 80 85 90 disegnavano con molta chiarezza le impronte degli zoccoli di un cavallo, che puntavano verso il sentiero alla nostra sinistra. A bella e uguale distanza l uno dall altro, quei segni dicevano che lo zoccolo era piccolo e rotondo, e il galoppo di grande regolarità così che ne dedussi la natura del cavallo, e il fatto che esso non correva disordinatamente come fa un animale imbizzarrito. Là dove i pini formavano come una tettoia naturale, alcuni rami erano stati spezzati di fresco giusto all altezza di cinque piedi. Uno dei cespugli di more, là dove l animale deve aver girato per infilare il sentiero alla sua destra, mentre fieramente scuoteva la sua bella coda, tratteneva ancora tra gli spini dei lunghi crini nerissimi Non mi dirai infine che non sai che quel sentiero conduce al deposito dello strame, perché salendo per il tornante inferiore abbiamo visto la bava dei detriti scendere a strapiombo ai piedi del torrione orientale, bruttando13 la neve; e così come il trivio era disposto, il sentiero non poteva che condurre in quella direzione . «Sì , dissi, «ma il capo piccolo, le orecchie aguzze, gli occhi grandi . «Non so se li abbia, ma certo i monaci lo credono fermamente. Diceva Isidoro di Siviglia14 che la bellezza di un cavallo esige ut sit exiguum caput et siccum prope pelle ossibus adhaerente, aures breves et argutae, oculi magni, nares patulae, erecta cervix, coma densa et cauda, ungularum soliditate fixa rotunditas.15 Se il cavallo di cui ho inferito16 il passaggio non fosse stato davvero il migliore della scuderia, non spiegheresti perché a inseguirlo non sono stati solo gli stallieri, ma si è incomodato addirittura il cellario. E un monaco che considera un cavallo eccellente, al di là delle forme naturali, non può non vederlo così come le auctoritates17 glielo hanno descritto, specie se , e qui sorrise con malizia al mio indirizzo, «è un dotto benedettino . «Va bene , dissi, «ma perché Brunello? . «Che lo Spirito Santo ti dia più sale in zucca di quel che hai, figlio mio! , esclamò il maestro. «Quale altro nome gli avresti dato se persino il grande Buridano,18 che sta per diventare rettore a Parigi, dovendo parlare di un bel cavallo, non trovò nome più naturale? . Così era il mio maestro. Non soltanto sapeva leggere nel gran libro della natura, ma anche nel modo in cui i monaci leggevano i libri della scrittura, e pensavano attraverso di quelli. Dote che, come vedremo, gli doveva tornar assai utile nei giorni che sarebbero seguiti. La sua spiegazione inoltre mi parve a quel punto tanto ovvia che l umiliazione per non averla trovata da solo fu sopraffatta dall orgoglio di esserne ormai compartecipe e quasi mi congratulai con me stesso per la mia acutezza. Tale è la forza del vero che, come il bene, è diffusivo di sé.19 E sia lodato il nome santo del nostro signore Gesù Cristo per questa bella rivelazione che ebbi. 13 bruttando: sporcando. 14 Isidoro da Siviglia: dottore della Chiesa latina (560 ca - 636), vescovo di Siviglia e autore di un opera enciclopedica intitolata Etimologie, che costituì una delle basi più importanti della cultura medievale. 15 ut sit rotunditas: frase latina che significa che abbia una testa piccola e quasi asciutta, con la pelle che aderisce alle ossa, le orecchie corte e fini, gli occhi grandi, le narici ampie, il collo teso, la criniera e la coda folte, gli zoccoli solidi e rotondi . 16 inferito: dedotto. 17 auctoritates: i testi e gli autori che nel Medioevo si consideravano autorevoli e normativi in determinate materie. 18 Buridano: Giovanni Buridano, filosofo francese della prima metà del Trecento, fu rettore dell Università di Parigi. 19 è diffusivo di sé: ha la capacità di diffondersi (il lessico è qui tipico della filosofia medievale). IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / 599

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi