Classe di letteratura - volume 3B

IN BREVE Ciò non significa, comunque, che la forma del romanzo non trovi posto nella letteratura resistenziale. A distanza di pochi anni, infatti, molti intellettuali che hanno vissuto la stagione della lotta di liberazione a partire da Pavese e da Fenoglio optano proprio per questo genere, che, attraverso l invenzione di personaggi fittizi, si prefigge lo scopo di riprodurre, più che i fatti, l atmosfera, i significati, le problematiche della lotta partigiana. Gli autori tendono a una narrativa popolare, realistica, impegnata. La ricerca dell oggettività Alla narrativa del primo Novecento, di matrice borghese e considerata dunque, non solo nell ottica della più stretta ortodossia marxista, di tenore decadente, la poetica neorealista tende a contrapporre una narrativa popolare, impegnata e positiva , in grado di accompagnare il processo rivoluzionario di cui è protagonista il proletariato. I motivi intimi e personali devono perciò lasciare spazio a temi concreti, oggettivi e che riguardano la collettività: la guerra, la lotta partigiana, i conflitti economico-sociali tra padroni e operai, la miseria delle campagne, l irrisolta questione meridionale , le condizioni degradate delle città colpite dalle devastazioni belliche, le ansie e le problematiche della ricostruzione. Da qui l opzione per il realismo. Non mancano casi i meno felici sul piano dei risultati estetici in cui si tenta di mettere in pratica un vero e proprio realismo socialista , come auspicato dalla politica culturale sovietica (lo zdanovismo), con il racconto di vicende incentrate sulla lotta di classe, sull esaltazione della collettività a scapito dell individualità, su una schematica divisione tra bene e male, e quindi tra personaggi positivi e negativi. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, gli scrittori optano per un realismo temperato dalla presenza delle inquietudini e del disagio esistenziale tipici di quella narrativa della crisi che aveva costituito la parte migliore della letteratura primonovecentesca. Lo stile della narrativa neorealista è antiletterario: il linguaggio è diretto, il lessico è semplice e aperto all uso di termini gergali. Le soluzioni stilistiche Al di là delle differenti soluzioni adottate dai singoli autori, possiamo affermare che, in linea generale, gli scrittori neorealisti tendono a privilegiare uno stile antiletterario e un linguaggio semplice e diretto, allo scopo di portare l universo psicologico popolare al centro della rappresentazione. Ciò avviene in primo luogo sul piano lessicale: anche se non si ricorre quasi mai al dialetto vero e proprio (se non occasionalmente e per lo più nei dialoghi), si inseriscono tuttavia termini gergali e vernacolari su una base linguistica italiana, come già aveva insegnato la lezione verista. LE FORME LETTERARIE GENERI romanzo racconto testimonianza autobiografica 432 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA STILE prevalenza della prosa realismo che tende a rappresentare oggettivamente la realtà attitudine antiletteraria linguaggio semplice occasionale ricorso a vocaboli dialettali e/o gergali

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi