“Il Politecnico” e i contrasti con la politica

IN BREVE La cultura egemone nel dopoguerra si sviluppa all ombra del Partito comunista e della rivista Il Politecnico . Approfondisci LETTURA CRITICA di Sandro Briosi Il Politecnico rivendica l autonomia degli intellettuali dalla politica culturale del Pci, vincolata ai canoni del realismo socialista . | IL POLITECNICO E I CONTRASTI CON LA POLITICA | La battaglia per una nuova cultura Il rapporto tra cultura e impegno politico, e in particolare, in Italia, tra gli intellettuali di sinistra e gli apparati culturali del Partito comunista, è però tutt altro che lineare. In alcuni casi come in occasione della polemica (19461947) tra il segretario del Pci, Palmiro Togliatti, e il fondatore del Politecnico , Elio Vittorini è anzi caratterizzato da momenti di forte tensione. Essendo espressione del fermento culturale dell immediato dopoguerra e proponendosi di contribuire a creare una cultura nuova, profondamente immersa nella realtà storica e sociale del suo tempo, la rivista Il Politecnico è uno dei principali centri propulsori della tendenza neorealista. La testata è pubblicata tra il settembre del 1945 e il dicembre del 1947 in due serie diverse, caratterizzate da una differente periodicità; la prima ha cadenza settimanale, la seconda (dal maggio 1946) mensile. La polemica tra Vittorini e Togliatti La rivista si propone di perseguire i propri obiettivi in autonomia dalla politica culturale del Pci, il quale non condivideva un atteggiamento intellettuale che si traduceva nelle parole del segretario Togliatti in una «strana tendenza a una specie di cultura enciclopedica, dove una ricerca astratta del nuovo, del diverso, del sorprendente, prendeva il posto della scelta e dell indagine coerenti con un obiettivo, e la notizia, l informazione (volevo dire, con brutto termine giornalistico, la varietà ) sopraffaceva il pensiero . Vittorini, dal canto suo, rifugge una concezione della letteratura come strumento nelle mani della politica (secondo una sua celebre espressione, si rifiuta di «suonare il piffero intorno ai problemi rivoluzionari posti dalla politica ), vedendovi il rischio di risultati artistici di cattiva qualità e inquinati dalla retorica e dall agiografia. Così, Il Politecnico continua a muoversi svincolato dai dettami del partito: sostiene un realismo non aderente ai canoni del cosiddetto realismo socialista e pubblica importanti documenti letterari e politici che danno risalto a voci allora sconosciute in Italia, segnando una tappa fondamentale nella direzione dell aggiornamento della cultura e della produzione letteraria del paese. I principali nuclei tematici | IL DRAMMA DELLA GUERRA | Temi dominanti della produzione neorealista sono la guerra e la liberazione dal nazifascismo. Il conflitto e la Resistenza Nel quadro della produzione neorealista, il primo ambito tematico decisivo è quello della guerra e della lotta di liberazione dal nazifascismo. L esperienza della lotta partigiana, in particolare, si presenta all indomani del conflitto come un vasto contenitore di materiale narrativo, ponendo al contempo la questione della funzione della letteratura e del suo rapporto con la testimonianza storica. La letteratura resistenziale costituisce il banco di prova sul quale si cimentano molti autori che, seppure in modo diverso, partecipano al cosiddetto spirito del 45 . Il frutto più maturo di questa produzione è stato a lungo considerato il romanzo Uomini e no (1945) di Elio Vittorini, nel quale l autore ha tentato di amalgamare una contrastata storia d amore con le vicende della guerriglia partigiana a Milano. Altrettanto importante, anche se oggi tendenzialmente dimenticato, è stato il romanzo L Agnese va a morire (1949) della bolognese Renata Viganò (1900-1976), in cui è presentato l eroico profilo di un anziana contadina emiliana che si contrappone ai nazisti per il proprio innato senso di umanità, prima ancora che per motivi ideologici. 428 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi