Classe di letteratura - volume 3B

130 135 140 145 150 155 160 165 170 Ma Michele non si mosse: Non mi rimprovera, non si sfoga, ha fretta ch io me ne vada , pensò, perché teme ch io scopra Carla Carla è di là nella stanza attigua . Guardava la seconda porta e quasi si meravigliava di vederla così comune ed eguale a tutte le altre, e che la presenza della sorella non vi si rivelasse in qual che modo, per esempio con un lembo di veste rimastovi serrato nel momento che precipitosamente era stata chiusa. «Dov è Carla? , domandò alfine con voce chiara; un lievissimo stupore passò sul volto impudente dell uomo; ma fu cosa labile: «Carla? , egli ripetè con la più grande naturalezza. «Cosa vuoi che ne sappia? sarà a casa, oppure in istrada . Gli si avvicinò, lo prese per un braccio: «Vuoi an dartene sì o no? . «Ssst , fece il ragazzo impallidendo e guardandolo, senza svincolarsi; «non cre dere di farmi paura me ne andrò quando vorrò . «Vuoi andartene sì o no , ripetè Leo con voce più alta; fece un primo movimen to per trascinare Michele verso la porta; l altro resistette: «Io credo , gridò in fretta puntando i piedi, «che Carla sia proprio di là, in came ra tua . Una spinta: «E tu lasciami , ingiunse dibattendosi; ma Leo non lo lasciò. «Te ne andrai , ripeteva quasi con gioia; «in casa mia faccio quel che mi pare e piace te ne andrai come un santo . Spinto alle spalle Michele non sapeva come voltarsi. «Ah! mascalzone! , gridò sentendosi mancare il pavimento sotto i piedi, «ma scalzone . «Mascalzone sì : quanto vorrai , ripetè Leo spingendolo, «ma te ne andrai . Fu in questo momento che la porta si aprì e Carla entrò. Non aveva giacca, indossava una gonna succinta8 e una maglia di lana marro ne; doveva essersi vestita allora, in gran fretta, i capelli erano arruffati, era pallida, con quel particolare aspetto tra disadorno e stanco delle donne che non hanno potuto o voluto acconciarsi. Chiuse l uscio dietro di sé, e dritta, con occhi fissi si avanzò nel mezzo del salotto: «Ho sentito del rumore , disse, «e sono venuta . «Ma come? . Dopo un primo istante di stupore Leo aveva lasciato Michele, le era corso incontro e ora la scuoteva per un braccio: «Ma come? ti dico di restar di là! e tu vieni lo stesso ma come? per chi mi prendi siete tutti pazzi voi ma come? . Dal furore non riusciva a parlare; poi parve dominarsi: «Ebbene, dal momento che hai voluto venire , soggiunse, «ebbene, eccolo là tuo fratello Michele che spara ad dosso alla gente parlaci tu, fanne quel che vuoi : io me ne lavo le mani . La lasciò e, come chi non vuol essere disturbato, andò a sedersi presso la finestra. Michele guardava Carla; dov era restato lo sdegno virtuoso che aveva imma ginato di dover provare in tale momento? Altrove; l idea stessa della seduzione non gli sarebbe venuta se Leo non avesse con quei modi brutali afferrato per un braccio la fanciulla, e certa negligenza non avesse rivelato la frettolosa vestizione. Dio sa com era quando sono venuto , pensava e cercava, cercava con una dolo rosa avidità, le traccie della colpa: sul volto pallido, gli occhi cerchiati, violati,9 le labbra scolorite dall uso, l espressione confusa e sazia, tutto confermava quel suo sospetto; ma il corpo ecco, il corpo posseduto, bruciato, piegato in mille modi dalla libidine, il corpo non rivelava nulla, era come tutti gli altri giorni; soltanto 8 succinta: che lasciava vedere parti del corpo che normalmente sono coperte. 9 violati: con occhiaie profonde. IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL PRIMO NOVECENTO / 375

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi