Classe di letteratura - volume 3B

di larve sulle golene, e l acqua séguita a rodere le sponde e più nessuno è incolpevole. 20 25 30 35 40 Tutto per nulla, dunque? e le candele romane, a San Giovanni, che sbiancavano lente l orizzonte, ed i pegni e i lunghi addii forti come un battesimo nella lugubre attesa dell orda (ma una gemma rigò l aria stillando sui ghiacci e le riviere dei tuoi lidi gli angeli di Tobia, i sette, la semina dell avvenire) e gli eliotropi nati dalle tue mani tutto arso e succhiato da un polline che stride come il fuoco e ha punte di sinibbio Oh la piagata primavera è pur festa se raggela in morte questa morte! Guarda ancora in alto, Clizia, è la tua sorte, tu che il non mutato amor mutata serbi, fino a che il cieco sole che in te porti si abbàcini nell Altro e si distrugga in Lui, per tutti. Forse le sirene, i rintocchi che salutano i mostri nella sera della loro tregenda, si confondono già col suono che slegato dal cielo, scende, vince col respiro di un alba che domani per tutti si riaffacci, bianca ma senz ali di raccapriccio, ai greti arsi del sud 18-19 l acqua incolpevole: il fiume che con- tinua il suo corso, erodendo le sponde, è simbolo del tempo che tutto consuma e della catastrofe imminente, rispetto alla quale nessuno dei presenti potrà dirsi innocente. 20 Tutto per nulla, dunque?: è stato tutto inutile? L espressione è oscura: forse il poeta allude alle speranze e alle promesse d amore infrante, o forse all inutilità della cultura, della poesia e della riflessione intellettuale rispetto al dilagare della barbarie nazista. 20-22 le candele orizzonte: i fuochi d artificio (le candele romane) della notte di San Giovanni che illuminavano l orizzonte scendendo lentamente. 22-23 i pegni come un battesimo: le promesse di fedeltà (i pegni) e i saluti di addio scambiati dal poeta con Clizia (costretta a tornare in patria nel 1938 per sfuggire alle leggi razziali) sono stati intensi (forti) come un rito religioso di rinascita (un battesimo). 24 orda: i nazisti. 24-27 ma una gemma avvenire: ma una traccia luminosa (la scia di un fuoco d artificio, o forse una stella cadente) rigò il cielo, e lasciò stillare a occidente, sui ghiacci e le coste della tua terra (il Nord America), i set- te angeli di Tobia, a preparare il futuro. Nella Bibbia, della quale Irma/Clizia era una fine conoscitrice, questi angeli hanno il compito di comunicare a Dio i meriti degli uomini. 27 eliotropi: girasoli, simboli di Clizia. 28-30 tutto arso sinibbio: i segni del nostro amore sono tutti distrutti, arsi da un polline che invece di fecondare brucia come fuoco e gelo (il sinibbio è un freddo vento del Nord talora accompagnato da nevischio). 30-32 Oh la piagata morte!: oh questa primavera ferita (piagata) dalla presenza a Firenze di Hitler è comunque una festa se riesce a fare morire (nel gelo, con la nevicata di farfalle) la morte incarnata dal messo infernale, cioè dal dittatore nazista. 34-37 che il non per tutti: che, pur mutata dalle vicende personali e storiche, conservi immutato il tuo amore, fino a quando l amore che porti celato in te (cieco sole) resti abbagliato dalla luce divina e in essa si annulli, per il bene dell umanità intera. 38 i mostri: i dittatori. 39 tregenda: l adunata nazista è equiparata a un convegno di demoni. 40-42 che slegato dal cielo si riaffacci: il suono delle campane a festa per Hitler sem- bra confondersi con quello che, liberato (slegato), scende dal cielo per vincere il male, annunciando l arrivo di una nuova alba. Forse Montale allude qui anche al suono delle campane che saluteranno la Liberazione. 42-43 senz ali di raccapriccio: come quelle delle falene, nell incipit. 43 ai greti arsi del sud : si allude forse agli sbarchi degli Alleati in Meridione, durante la guerra, o più genericamente a un Italia mediterranea (resa attraverso l immagine dei greti arsi, cioè dei letti prosciugati dei fiumi e dei torrenti) liberata dalla dominazione tedesca alla fine del conflitto. Le parole valgono tregenda La tregenda è un convegno notturno di diavoli, di spiriti dannati, di streghe, che, secondo leggende popolari di origini nordiche, si riuniscono per compiere le loro malefiche azioni. La parola è giunta a noi, attraverso un dialetto settentrionale, dal latino transienda, passaggio , via di transito (derivato dal verbo transire, passare ). Nel linguaggio comune il sintagma «da tregenda (nel senso di allucinante , che incute terrore ) può accompagnarsi ad alcuni sostantivi. Proponi qualche esempio. L AUTORE / EUGENIO MONTALE / 307

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi