T2 L’inconcludente “senilità” di Emilio

L inconcludente senilità di Emilio / T2 / Senilità, cap. 1 / Inettitudine e sanità / Proponiamo qui le prime pagine di Senilità. Emilio Brentani incontra la giovane Angiolina, una bella ragazza con la quale vuole intrecciare una relazione amorosa poco impegnativa. L obiettivo appare facilmente realizzabile, anche perché egli è convinto della natura ingenua e influenzabile della fanciulla. In realtà fin dalle prime battute si capisce che le cose non stanno così. 5 10 15 20 25 30 35 Subito, con le prime parole che le rivolse,1 volle avvisarla che non intendeva compromettersi in una relazione troppo seria. Parlò cioè a un dipresso2 così: «T amo molto e per il tuo bene desidero ci si metta d accordo di andare molto cauti . La parola era tanto prudente ch era difficile di crederla detta per amore altrui, e un po più franca avrebbe dovuto suonare così: «Mi piaci molto, ma nella mia vita non potrai essere giammai più importante di un giocattolo. Ho altri doveri io, la mia carriera, la mia famiglia . La sua famiglia? Una sola sorella non ingombrante né fisicamente né moralmente, piccola e pallida, di qualche anno più giovane di lui, ma più vecchia per carattere o forse per destino. Dei due, era lui l egoista, il giovane; ella viveva per lui come una madre dimentica3 di se stessa, ma ciò non impediva a lui di parlarne come di un altro destino importante legato al suo e che pesava sul suo, e così, sentendosi le spalle gravate di tanta responsabilità, egli traversava la vita cauto, lasciando da parte tutti i pericoli ma anche il godimento, la felicità. A trentacinque anni si ritrovava nell anima la brama insoddisfatta di piaceri e di amore, e già l amarezza di non averne goduto, e nel cervello una grande paura di se stesso e della debolezza del proprio carattere, invero piuttosto sospettata che saputa per esperienza. La carriera di Emilio Brentani era più complicata perché intanto si componeva di due occupazioni e due scopi ben distinti. Da un impieguccio di poca importanza presso una società di assicurazioni, egli traeva giusto il denaro di cui la famigliuola abbisognava. L altra carriera era letteraria e, all infuori di una reputazioncella,4 soddisfazione di vanità più che d ambizione non gli rendeva nulla, ma lo affaticava ancor meno. Da molti anni, dopo di aver pubblicato un romanzo lodatissimo dalla stampa cittadina, egli non aveva fatto nulla, per inerzia non per sfiducia. Il romanzo, stampato su carta cattiva, era ingiallito nei magazzini del libraio, ma mentre alla sua pubblicazione Emilio era stato detto soltanto una grande speranza per l avvenire, ora veniva considerato come una specie di rispettabilità letteraria che contava nel piccolo bilancio artistico della città. La prima sentenza5 non era stata riformata,6 s era evoluta. Per la chiarissima coscienza ch egli aveva della nullità della propria opera, egli non si gloriava del passato, però, come nella vita così anche nell arte, egli credeva di trovarsi ancora sempre nel periodo di preparazione, riguardandosi nel suo più segreto interno come una potente macchina geniale in costruzione, non ancora in attività. Viveva sempre in un aspettativa non paziente, di qualche cosa che doveva venirgli dal cervello, l arte, di qualche cosa che doveva venirgli di fuori, la fortuna, il successo, come se l età delle belle energie per lui non fosse tramontata. 1 le rivolse: Emilio Brentani parla ad An- giolina, al loro primo incontro. 2 a un dipresso: pressappoco. 660 / IL PRIMO NOVECENTO 3 dimentica: incurante. 4 reputazioncella: fama di poco conto. 5 sentenza: opinione. 6 riformata: cambiata.

Classe di letteratura - volume 3A
Classe di letteratura - volume 3A
Dal secondo Ottocento al primo Novecento